zaira : [post n° 296559]

SCIA

Ciao a tutti,
sono neo-iscritta all'ordine senza partita iva nè assicurazione professionale (perchè non mi conviene dato i saltuarissimi incarichi che mi capitano)
un amico mi ha chiesto di seguire e firmare la pratica per i suoi box auto all'aperto (tipo pergolati), è necessaria una SCIA
ora, voi mi consigliate di accettare? per la partita iva non c'è problema, posso fatturare come prestazione occasionale, ma l'assicurazione professionale? è necessario averla?

grazie mille in anticipo
Braian :
In realtà i professionisti iscritti all'ordine non potrebbero fare prestazioni occasionali.
Dotting :
Tralasciando la frode fiscale di cui ti accennava giustamente Braian qui c'è una discussione interessante che ti potrà esser utile:

[post n° 296355]
zaira :
mi dispiace contraddirvi ma è assolutamente legale fare prestazioni occasionali, anche da parte di professionisti iscritti all'ordine, l'unica cosa è rispettare i limiti di legge di 5-6000 euro annui (non mi ricordo l'importo ma io ne sono ben lontana)
Dotting :
La definizione di lavoro occasionale è normata dal d. lgs. 276/2003, nello specifico l'art. 61 al punto 3 recita:

"Sono escluse dal campo di applicazione del presente capo le professioni intellettuali per l'esercizio delle quali e' necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali..."

Data la chiarezza della legge stento a credere che la cosa sia "assolutamente legale", sempre che non sia uscita una qualche integrazione che modifica i contenuti di questa legge.
Su che basi ritieni di esser nel giusto?
zaira :
Le fonti sono il mio commercialista di fiducia e moltissimi colleghi a inizio carriera come me. Non vedo altro modo per incentivare i giovani professionisti, se non hai un giro di affari superiore a 1000 euro al mese la partita iva è assolutamente inadeguata.
Poi ognuno è libero di fare come vuole, io non sono esperta della legge in quesione, per questo mi affido ad altri più competenti.
Dotting :
Al massimo uno è libero di usare le fonti che vuole, ferrarelle, levissima ecc... Io dal canto mio preferisco le leggi, le norme, i codici e le sentenze, e ogni volta che chiedo un parere al commercialista gli chiedo di fornirmi i riferimenti normativi e mi riservo il diritto di controllarli.

Per agevolare i giovani esistono regimi di vantaggio con una pressione fiscale bassissima e senza carico Iva, in pratica quella che fanno tutti i giovani professionisti per i primi tempi, se fosse come dici tu non vorrei trovarmi nei panni di quei "fessi" che aprono la p. iva per poche migliaia di euro l'anno (tra l'altro io sono stato uno di quei fessi :D ).

Comunque spero sinceramente che tu abbia ragione altrimenti commetteresti appunto una frode fiscale e una violazione del codice deontologico per "concorrenza sleale".
zaira :
in ogni caso si parla di poche centinaia di euro annuali, non migliaia, forse è anche quella la differenza. in ogni caso approfondirò il discorso con il commericalista.
marco :
Quoto Dotting.

Le RPO sono vietate a coloro che appartengono ad un albo professionale, come recita chiaramente il testo di Legge da lui citato.
john :
x zaira: Pochi, tanti, ricchi o poveri, tanto o poco lavoro, qui non si parla se la legge sia giusta o ingiusta, puoi avere anche ragione che non incentivi, infatti ci sono i regimi a p.iva agevolati..La legge è legge e va applicata. Tua responsabilità di rispettarla e assumertene le conseguenze. Se ne è parlato MILIONI di volte in questa bacheca dell'impossibilità di effettuare ricevuta per prestazioni occasionali. Prima di contraddire, TU, colleghi che sono qui a rispondere citando articoli di legge al contrario di te che come "fonti" hai un commercialista e i "colleghi a inizio carriera", che impariate a studiare le leggi, o quantomeno a leggerle quando sono chiare come questa.

Dotting l'ha trascritta e io lo rifaccio.

- Legge Biagi - D. lgs. 276/2003 e s.m.i. - Titolo VII/Tipologie contrattuali a progetto e occasionali - Capo I/Lavoro a progetto e lavoro occasionale - Art 61(Definizione e campo di applicazione) - comma 3: "Sono escluse dal campo di applicazione del presente capo le professioni intellettuali per
l'esercizio delle quali è necessaria l'iscrizione in appositi albi professionali, esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo..."

Incompatibilità tra le prestazioni occasionali e Libere professioni.

Più chiaro di così.

Poi che si vadano a cercare sentenze, circolari, interpretazioni, cavilli, buchi normativi dove infilarsi, come già dicevo, è responsabilità di chi lo fa.
marco :
Quoto John.

Aggiungo che le eventuali sentenze richiamate non fanno giurisprudenza, sono decisioni in merito solo per i ricorrenti in giudizio ed ogni sentenza è diversa dall'altra, poichè dipende dal giudice l'eventuale interpretazione.
La magistratura in Italia si occupa di altro (potere giudiziario), mentre il potere legislativo è del Governo e del Parlamento. In sintesi la Magistratura non emette atti aventi forza di Legge, ma la applica e basta.
poipoi :
Mi permetto di dissentire sulla "mancanza di incentivi".
Avessi avuto io, quando ho iniziato, un regime che ti permette di pagare solo il 5% di tasse, e nient'altro, considerato il tutoraggio dell'Agenzia Entrate.
Se invece col termine "incentivi" si pretende di evadere tasse, fiscalità, contributi pensionistici, allora non c'è niente di più conveniente della totale illegalità, salvo poi pagarla in seguito quando tutto questo sistema salterà in aria perché chi lo sostiene non ce la fa più. Se evadi le tasse come stai per fare spero sinceramente che ti becchino e te la facciano pagare salata, anche al tuo commercialista.
desnip :
"Le fonti sono il mio commercialista di fiducia e moltissimi colleghi a inizio carriera come me".
Mi ricordi un certo governatore di regione che, parlando della sua situazione giudiziaria, citava alcuni giovani studenti di giurisprudenza ai primi anni che gli davano ragione...
Insomma, quali "autorevoli" fonti hai citato! Abbi pazienza, ma secondo te ne sanno più i tuoi moltissimi colleghi a inizio carriera, o i molti colleghi esperti che ti stanno rispondendo qui?
Dotting :
Io credo che il vero problema è questo approccio superficiale alle cose, ancora più grave se a farlo è un tecnico, reputo pazzesco che la persona che per lavoro dovrebbe progettare e controllare non si prende nemmeno la briga di cercare dei riferimenti legislativi.

Non voglio nemmeno pensare a come possa redigere una s.c.i.a. visto che al suo interno contiene autocertificazioni sul rispetto di un metro cubo di leggi varie (e alcune non chiare e facilmente interpretabili come la legge Biagi).

@Marco: hai ragione, siamo pur sempre una civil law, ma tieni presente che ci sono sentenze e sentenze, alcune sono così autorevoli che nessun giudice si permetterebbe di non tenerne conto

@poipoi: onestamente questo regime dei minimi a mio avviso è mal realizzato, secondo me era molto più valido quello vecchio.

Ovviamente non posso che quotare anche io gli ultimi interventi :)
poipoi :
Mi metto nei panni di zaira. Te lo dice un commercialista. Gli credi.
Ma anche i commercialisti possono sbagliare. Ne sappiamo qualcosa. E la materia è opinabile.
Se non ci fossero mille deroghe in questo Paese, come vivremmo meglio.
Libero professionista? Ti apri una Partita IVA e ti paghi Inarcassa.
Dipendente? Non puoi fare altri lavori e ti fai pagare l'INPS.
Ah come sarebbe bello...
:)
archiperplesso :
Diciamo che le leggi in materia sono molto vaste e aggrovigliate, infatti non è solo la legge biagi che riguarda i rapporti di lavoro e il tipo di lavoro che uno svolge, comunque in sostanza si possono trovare rimandi da una legge all'altra e constatare varie incongruenze.
Di fatto il problema principale è il concetto di lavoro in subordinazione che crea una confusione enorme (concetto su cui si basa la legge biagi) e il concetto dell'abitudinarietà, in effetti è più fraudolento essere finte partita iva che fare delle prestazioni occasionali senza averla (intendo la partita iva).
Il problema sostanziale è che cosa dichiarare come reddito, ma se tu non superi un tetto massimo per legge non dichiari, ma se superi sei tenuto a farlo. Comunque ci sono svariate circolari proprio delle agenzie dell'entrate su tali argomenti, perchè poi in sinstesi il problema è non risultare evasore, tanto si sa che l'italia va avanti a botta di circolari, sentenze ecc. (basta cambiare comune in cui uno lavora e le leggi che pensi di conoscere diventano un'optional, per non parlare poi degli isterismi dei tecnici comunali che derivano dai venti politici che buttano).
Ci tengo a sottolineare che la mia fonte certa sull'argomento è più che autorevole, dato che si tratta di un presidente dell'ordine architetti, a questo punto ognuno mediti (me compreso).
Potremmo continuare all'infinito la discussione senza uscirne, ma se no ragazzi com'è che c'è gente sotto processo per reati gravissimi comodamente in libertà? Vabè qui si apre un altro argomento.....moooooolto ampio....
otto :
qui si tratta di una deisione terra terra di accettare la responsabilità professionale e fiscale di firmare una pratica senza accendere la marea di inquadramenti che prevedono la cd "abitualità" del lavoro a cui si riferisce la norma con tutti i pagamenti che ne conseguono quindi convenienza pari a zero
personalmente prima dell'iscrizione all'albo il mio commercialista anche in anni magrissimi (sotto i 5000 euro) mi ha fatto pagare di tutto mentre lui si faceva pagare a nero come dopo lavoro rispetto allo studio dove collaborava...(ed era un amico...)

quello che non è stato sollevato è dove e come viene realizzato il lavoro certo è che se hai uno studio magari in affitto con tanto di attrezzatura e via dicendo direi che è impossibile appellarsi all'occasionalità
diverso se uno lavora in casa e se ad un probabile controllo può dimostrare che i rischi professionali per opere pertinenziali sono al minimo e che quel lavoro realizzato in scienza e coscienza poteva essere svolto anche in quelle condizioni
io fossi in te valuterei bene la cosa sotto tutti i punti di vista in difesa di un potenziale attacco dell'ADE e poi decidi
è ovvio che l'intenzione non è eludere il fisco ma poter lavorare!!!

solo i furbi che sfruttano i giovani con le false partite iva se la cavano ...
questo è il paese di pulcinella
zaira :
non volevo certo sollevare una polemica, mi dispiace
forse è stata anche capita più grande di quella che in realtà non sia, non volevo entrate nei dettagli, ma, brevemente, sto muovendo davvero i primi passi nella professione, anche i "contratti" di dipendenza presso altri studi sono quanto mai "instabili", semplicemente capitano "lavori" (diretti) che magari faresti anche a gratis (quindi non è una questione di evadere, la mia domanda era in particolare per sapere se posso farlo semplicemente avendo il timbro) come per esempio un amico che ti chiede un piccolo lavoro, da riarredare il salotto a fare il pergolato fuori da casa. Ripeto non è principalmente una questione di soldi di evasione ecc, li faccio volentieri gratuitamente dato che è il lavoro che amo fare e lo faccio per amici, però per alcuni interventi è necessario presentare cia o scia ecc, anche se solo per una questione di rispetto dei distacchi di confine e simili. Sono perfettamente conscia delle responsabilità del nostro mestiere, delle asseverazioni eccetera... Responsabilità che è sottoposta all'obbligatorietà del possesso di una assicurazione professionale.
La mia domanda era soprattutto per sapere se questa assicurazione è davvero obbligatoria, o se aspettare ulteriori specifiche o se ci sono dei limiti di importo dei lavori sotto il quale è possibile non averla. (a questa domanda ho già ricevuto risposte, grazie)
Per la questione prestazione occasionale, che cosa vi devo dire, io ho semplicemente riportato quello che riscontro nella realtà; il commercialista che mi sconsiglia vivamente di fare partita iva (e me lo sconsiglia sinceramente, non del tipo "facciamola franca facendo le cose sottobanco") e molti giovani professionisti che utilizzano questo sistema.
Detto questo, ho già risposto che dopo le vostre obiezioni verificherò ulteriormente.
Dovremmo comunque darci una mano tra noi invece di azzannarci a vicenda. O per lo meno, sarebbe bello.
grazie delle informazioni
Dotting :
"li faccio volentieri gratuitamente dato che è il lavoro che amo fare e lo faccio per amici"
Mi pare che il codice deontologico su questo si esprima.

"Dovremmo comunque darci una mano tra noi invece di azzannarci a vicenda"
Sagge parole, hai centrato il problema infatti io sono costretto a confrontarmi nel libero mercato con tecnici che:

- usano programmi da diverse migliaia di euro (ad esempio quelli per i render) non avendo regolari licenze, fanno quindi lavori migliori dei miei (che uso programmi meno costosi), impiegando meno tempo e con costi più bassi.
- riducono le spese con strategie fiscali di dubbia correttezza
- dopo diploma, laurea o laurea mag. non hanno investito né un minuto né un € in aggiornamenti professionali con relativi vantaggi economici.

Sarebbe davvero bellissimo non aver a che fare con simili situazioni.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.