francesca.lopetuso : [post n° 301149]

ADDITIVO ALLA CASEINA

Buongiorno,
devo ripristinare l'intonaco sulle pareti di una scala esterna in laterizio e pietra: la scala è posizionata lungo una strada asfaltata esposta, quando piove, a rivoli d'acqua e al dilavamento stesso della pioggia. La muratura che costituisce la struttura è in vecchi mattoni: qua e là dove l'intonaco vecchio è caduto o è sollevato i mattoni hanno perso la crosta superficiale e si stanno scagliando, perciò quello che dovrei fare è, oltre ripristinare l'intonaco con un prodotto traspirante, consolidare la muratura ed evitare altri danni al supporto.
L'impresario mi ha suggerito un prodotto tedesco di cui non faccio il nome ma che è a base di CASEINA: si tratta di un additivo risanante per malte e intonaci. Sulla scheda del sito, piuttosto laconica, assicurano che rende deumidificanti e impermeabili (sic) anche i cementi (sic) e che arresta il propagarsi dell'umidità all'interno della muratura.
Premesso che non mi fido molto degli additivi in generale e che ero orientata più verso una calce naturale oppure un classico deumidificante premiscelato, qualcuno ha sentito parlare o ha utilizzato questo prodotto? Secondo voi può essere utile additivare così un intonaco a base di calce naturale al fine di migliorarne le prestazioni in caso di lunghi periodi di pioggia?
Grazie dei consigli che saprete darmi,
Francesca Lopetuso
Ily :
L'unico utilizzo della caseina che conoscevo è come legante di una tempera per pitture murali... Io al tuo posto andrei di cocciopesto o pozzolana: consigliato da Vitruvio, 2000 anni di garanzia ;-)
ponteggiroma :
Ily tu stai meglio di me ... l'unica cosa per cui era importante la caseina per me era il latte! Ma tornando al problema posto da francesca direi che è necessario prima di tutto stabilire se effettivamente trattasi di un problema di umidità che viene dalla strada oppure se trattasi di umidità di risalita; molto più probabile quest'ultima a mio avviso visto il tipo di degrado (laterizi sgretolati). Qualora trattasi di umidità di risalita il problema è molto più complesso e sicuramente la cosa più sbagliata è fare un trattamento impermeabilizzante (caso mai il contrario...). Sicuramente conviene trattamento che permetta alta traspirabilità... ma come dicevo bisognerebbe vedere bene prima il degrado per fare un'adeguata diagnosi.
francesca.lopetuso :
Dunque, a mio avviso non si tratta di risalita capillare: è forse l'unico problema di cui, eccezionalmente non soffre l'edificio, poggiando le fondazioni su un terreno davvero ben drenato (giace su una grossa roccia); inoltre non si notano efflorescenze o altre manifestazioni saline. Più probabile è l'uso di materiali di cattiva qualità (siamo in un borgo rurale di mezza montagna, nulla di ben fatto) magari i mattoni erano mal cotti e forse anche l'intonaco non era adatto. In più la strada su cui si affaccia corre in pendenza, da un'area in cui versano anche alcuni pluviali.
@ lly: Sono d'accordo anch'io che se un prodotto è impermeabilizzante è sospetto se ci dicono che sia anche traspirante... ma la "scheda" recita così! Inoltre dichiarano di rendere traspirante anche il cemento. Boh, miracoli del formaggio.
Comunque, credo abbandonerò l'idea di usare questo additivo.
Grazie!
Ily :
Prego Francesca: se trattasi di un problema di umidità esterna io andrei di intonaco di cocciopesto. Lo usano anche a Venezia e li in fatto di umidità + salsedine ne sanno qualcosa ;-)
francesca.lopetuso :
Il piccolo vano sottoscala non è intonacato e pensavo di lasciaro tal quale, in modo che la muratura sia libera di rilasciare l'umidità eventualmente assorbita verso l'interno (il locale ha una piccola finestrella e un cancelletto, dovrebbe essere sufficientemente ventilato).
Comunque in lizza per il rinzaffo esterno ci sono un premiscelato a base di calce naturale e un premiscelato a base di calce naturale e pozzolana, che credo abbia caratteristiche simili al cocciopesto che mi consigli tu, è così?
Il cocciopesto dovrebbe aiutarmi nel consolidare il muro (che sostiene la scala), giusto? Mi pare di ricordare che rende idraulica la malta, ma non l'ho mai usato: lascia comunque respirare il muro?
Grazie mille, siete di grande aiuto.
Ily :
Dipende, secondo me stai facendo un po' di confusione.
Allora: il cocciopesto e la pozzolana rendono entrambe idraulica la malta, cioè la malta fa presa sott'acqua o in ambienti molto umidi.
La malta di pozzolana era usata dai romani per intonacare cisterne, fontane e acquedotti, quindi ha una resistenza praticamente illimitata. Però non mi sembra che sia traspirante (anzi, un intonaco di pozzolana romano è addirittura impermeabile, o quasi), a differenza del cocciopesto che è molto resistente all'acqua ma più usato per le murature umide (Venezia docet). Ti sconsiglio la calce naturale (se aerea) perchè in muri umidi se non ricordo male dura poco, mentre la calce idraulica è ok. L'intonaco consiglio a grana grossa (con sabbia grossa) perchè più traspirante.
Buona l'idea del sottoscala non intonacato, però attenta al degrado dei giunti di malta (se di calce).
Ovviamente eviterei il cemento come la peste, e usa sabbia non di mare (oppure bada che sia lavata alla perfezione) o ti ritroverai piena di efflorescenze e sub efflorescenze prima di subito.
francesca.lopetuso :
Ok, lly, chiara ora la differenza tra cocciopesto e pozzolana. Mi sto documentando un po' sul cocciopesto: nella mia zona non è che si usi molto (aree montane del torinese) - in caso di restauro e risanamento si va di calce nhl 3,5. In effetti sembra perfetto. Valuterò, grazie ancora.
F
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