Luca : [post n° 304512]

Quanto guadagna mediamente un architetto?

Salve, sono un laureando in architettura (triennale) e mi scuso in anticipo per la banalità della domanda ma sono curioso di capire sempre di più come funziona la proefssione.

La domanda è molto banale e diretta:

1. Quanto guadagna mediamente al mese un architetto junior che lavora in proprio? Immagino che come dipendente riesca più o meno a raggiungere i 1000 euro al mese.

La domanda è generalizzabile anche agli architetti senior. Ovviamente non mi aspetto cifre precise ma approssimazioni di guadagni netti. Voi ne saprete sicuramente più di me. Dal di fuori non è facile capire queste dinamiche.
Grazie
Saluti
Luca
inca1996 :
probabilmente sei all'inizio della navigazione in questo forum...se spulci un pochettino troverai miriadi di post in cui piangiamo uno sulla spalla dell'altro....l'assunzione nella nostra professione è molto difficile (almeno negli studi, se poi esci un po dal campo classico dell'architetto può essere più "facile" essere assunti), si lavora quindi quasi sempre a partita iva senza contratti che ci tutelano se vai in studio, con l'incognita del domani se lavori in proprio nel vero senso dlla parola. le paghe negli studi comunque sono spesso ben più basse dei 1000 mensili....io quando ho iniziato prendevo 650 eurini belli belli, mi pagavo il treno e da mangiare x il pranzo....vivevo ancora con i mmiei...ora sono libera professionista e ne guadagno ancora meno....
comunque che dire....in bocca al lupo! ;-)
Dotting :
Statisticamente la media per i nuovi iscritti (meno di 5 anni) è di 850 € che sale a 1300 € netti mensili per quelli con maggiore esperienza.

Ti faccio presente che i dati medi dicono tutto e niente (vedi il giusto discorso di Inca), ad esempio se io dovessi mettere i piedi nel forno e il corpo in congelatore la mia temperatura media sarebbe quella del perfetto comfort, quindi a volte le medie lasciano il tempo che trovano.
Luca :
Vi ringrazio. In realtà ho letto bene questo forum da diverso tempo e lo ritengo probabilmente l'unico vero punto di riferimento REALE della professione in Italia. Qui puoi leggere di storie di vita professionale quotidiane e quindi conoscere le mille difficoltà di questo settore (molte di più che in altri settori).
Con la mia domanda volevo soltanto una conferma reale di quello che mi capita di leggere spesso, aimè.

Io mi sto laureando in Scienze dell'Architettura ma, mi dispiace dirlo e verrò sicuramente criticato, se tornassi indietro non rifarei MAI questa scelta universitaria.
La mia facoltà, come credo tutte le facoltà di architettura triennali e quinquennali, è pesante. Non è propriamente una passeggiata ed è dispendiosa in termini economici (alla fine del mese si spendono tantissimi soldi anche solo per stampe, colori, materiali...).
Allo stato dei fatti io credo che non valga la pena conseguire una laurea del genere. E' vero che è la passione quella che deve muovere il mondo ma è anche vero che poi c'è anche la vita reale e la passione le bollette non le paga.
Purtroppo non sono più un ragazzino (ho 27 anni) e mi sono iscritto in ritardo all'università ma mi rendo conto che questo lavoro non mi darà mai una stabilità vera. Miei amici lavoratori delle professioni sanitarie fanno vita da ricchi con un lavoro più o meno sicuro, studiando meno della metà di un semplice architetto triannel (immagino di un quinquennale).

Penso questo:
- l'università non ti forma professionalmente ma soltanto idealmente. Tante ideologie, utopie e pochissima realizzabilità, pochissima rispondenza pratica degli insegnamenti;
- troppi architetti e una richiesta pressochè assente;
- gli architetti bravi almeno fino a 30/40 che vogliono avere un lavoro sicuro faranno rendering negli studi di vecchi architetti che detengono il monopolio sulla clientela;
- gli architetti bravi che vogliono mettersi in proprio sanno che andranno a fronteggiare fallimenti clamorosi.

Sbaglio? Io ancora mi devo laureare e probabilmente devo imparare tutto ma non ci vuole una laurea per fare un riassunto di una pessima situazione professionale.
Luca :
scusate volevo dire fino a 30/40 anni...
luca :
effettivamente gli infermieri sono molto richiesti, ma non credere che se una facolta' non ti piace tu sia in grado di arrivare alla fine del percorso di studi, quanto alla redditivita' ben sappiamo che la gerontocrazia che abbiamo non ci aiuta: devi trovare una nicchia in cui non ci sia competizione, una attivita' specializzata in cui siano costretti a chiamarti e pagarti
Den :
tutto vero purtroppo quello che dici, sono giunto alla conclusione che se vuoi fare l'architetto finchè sei in tempo cambia paese, se vuoi rimanere qui ti devi arrangiare facendo lavori paralleli all'architettura ma devi combattere la concorrenza di ingegneri e geometri, senno spera di entrare in qualche azienda o un posto pubblico
poipoi :
d'accordo con Den
se pensi di fare il dipendente non restare in Italia. Gli studi non sono abbastanza grandi come nel resto dell'Europa.
Luca :
Ma in realtà io tutto vorrei fare tranne che il dipendente, ma qui mi sembra di capire che anche da libero professionista i guadagni sono irrisori davvero.
Un architetto neo-laureato non ha nessuna possibilità di guadagnare più di 500/600 euro al mese (se gli dice veramente bene) lavorando come libero professionista. Probabilmente arriverà a una cifra "decente" (1200/1300 € al mese) dopo 5 o 6 anni di lavoro duro, sfruttato e sottopagato.
Mi sembra veramente una condizione assurda per uno che studia materie complesse e non banali come succede ad architettura.
Dotting :
"Mi sembra veramente una condizione assurda per uno che studia materie complesse e non banali come succede ad architettura."

Guarda che il collegamento laurea --> buono stipendio non esiste più da un pezzo questo ANCHE perché le materie non sono poi così complesse e il numero di laureati uscenti sono maggiori delle offerte di lavoro.

Discorso diverso per le carriere universitarie ad altissima formazione tecnica (ing. nucleare, aerospaziale ecc...) dove le materie sono davvero complesse, lì tempo di disoccupazione medio si misura in settimane e non in mesi ed anni.

Comunque a mio avviso non ha senso fasciarsi la testa ancora prima di farsi male, se sei capace e volenteroso riuscirai a ritagliarti la tua fetta di mercato come hanno fatto in tanti, e questo indipendentemente dal tuo titolo di studio.
poipoi :
in un Paese dove assumere qualcuno è un esercizio di autolesionismo tu pensi davvero di guadagnare meglio? Consiglio spassionato: vai all'estero.
Però - vale anche e soprattutto all'estero - ricordati che vali quanto vali, non che titolo hai, o meglio il titolo è un punto di partenza, ma non basta.
Luca :
Probabilmente sono io che ho iniziato l'università troppo tardi ma per me alcune materie sono state (e sono) molto complesse. Niente a che vedere con quelle delle facoltà sopracitate ma comunque abbastanza complesse.

Il rischio in questo lavoro, da quello che sto un po capendo, è di acquisire uno stipendio da impiegato (1.000 / 1.200 € al mese) solo dopo tanti anni di lavoro sottopagato (se non gratis) che, con la scusa di fare tanta esperienza, viene sempre comunque legittimato. Per carità l'esperienza è tutto penso in questo settore però molto spesso è la "cura di tutti i mali" pur di non pagare.

Andare all'estero è una soluzione ma va valutata soggettivamente e non sempre è facilmente praticabile.
luca :
non hai inziato tardi, semplicemente la casta non ti vuole far lavorare, ci sono certi ignoranti che prendono i lavori e poi fanno delle domande da far rabbrividire.
Luca :
Non so nelle città più grandi ma nelle città medio piccole il 90% delle persone preferisce affidarsi ad un geometra con la convinzione che comunque vada gli costa di meno. Evidentemente la parola "architetto" fa paura economicamente e molti preferiscono andare dal geometra.
Inoltre non è la prima volta che mi capita di vedere gente letteralmente stupita quando gli viene detto che anche l'architetto può aprire pratiche in comune, può dirigere lavori, aprire dia, prendere in carico sanatorie ecc...
Moltissimi pensano che questi compiti siano di competenza esclusiva del geometra o dell'ingegnere ma non dell'architetto.

Escludendo le grandi città dove probabilmente il livello di cultura generale e di conoscenza generale è evidentemente un po più alto nelle città medio piccole a mio avviso c'è una disinformazione impressionante. Non trovate?
Dotting :
No, soprattutto nelle piccole realtà gioca molto il passaparola, se vanno da un geometra al 90% delle volte è perché qualcuno già ci è andato e si è trovato bene.
Luca :
Capisco. Comunque abbastanza demoralizzante.
Luca :
Vi posso fare una domanda? Sperando di non "offendere" nessuno.

Mettendo da parte per un attimo la passione verso la materia e pensando solo alla possibilità di guadagnare dei soldi con questa professione mettendo a frutto studi di una vita, voi rifareste questo lavoro? Riprendereste questa laurea? O fareste altro?

Intendo dire: siete soddisfatti di questo lavoro?
Di una laurea, di certo non regalata, che permette di guadagnare meno di quello che può guadagnare una baby sitter oppure un operaio in una falegnameria. Non fraintendetemi, con tutto il massimo rispetto per le baby sitter e gli operai nelle falegnamerie, sia chiaro. E' solo un paragone finalizzato a questa discussione, non c'è denigrazione del lavoro altrui.

Non sono qui a infondere pessimismo (anche se lo può sembrare) ma a provare a parlare realisticamente di questa tipologia di percorsi formativi - universitari e poi lavorativi.
poipoi :
Qui non si tratta di "casta" ma di una normale legge di mercato. Troppa offerta.
Per questo motivo non vale quanto difficili sono stati i tuoi studi, ma quanti possono offrire le tue stesse prestazioni a fronte di un certo numero di richieste. Per questo una badante guadagna più di un architetto.
Se davvero la "casta" avesse voluto limitare l'accesso alla professione, non saremmo arrivati a 150.000 architetti (+ geometri e ing che fanno lo stesso lavoro). Quella è una grossa balla.
Per questo motivo ti dico di andare all'estero, dove il numero pro-capite di architetti è più basso, gli ingegneri fanno solo calcoli e i geometri fanno solo misurazioni.

Nessuna laurea è regalata. E architettura non è certo delle più difficili (che poi è un concetto relativo).

Quelli che sono pentiti di aver fatto architettura non leggono queste pagine, ma professionefalegname o professionebarman. Magari si lamentano un po', ma da lì ad essere pentiti...
Luca :
Credo che questi discorsi siano sempre un po troppo soggettivi e personali e probabilmente è sbagliato proprio il contesto in cui se ne discute.

Probabilmente una persona che ha finito la sua università con una laurea quinquennale che non si aspettava più di tanto da questa professione ora non è certamente pentita di aver fatto questo percorso, perchè probabilmente tutto quello che viene è ben accetto.

Chi invece probabilmente si era illuso di praticare una professione che, oltre ad essere bella, affascinante e interessante sotto tantissimi punti di vista, poteva essere anche molto remunerativa (vista anche una certa altisonanza data al suo nome) evidentemente ha sbagliato.

Probabilmente se oggi gli architetti in Italia sono 150.000 è perchè il 99% di coloro che si iscrivono ad architettura dopo le scuole superiori non sa assolutamente a cosa va incontro. Penso che se l'orientamento nelle scuole superiori invece di parlare di disegni e fantomatici progetti bellissimi solo sulla carta parlasse anche di prospettive di guadagno e di lavoro tantissima gente neanche si iscriverebbe. Farebbero bene? Farebbero male? Questo nessuno può dirlo. Sono concetti soggetti. Se uno vuole vivere con 1000 euro al mese a vita ha fatto bene. Se uno non ci vuole vivere ha fatto male. Il discorso è che quando ti iscrivi all'università nessuno ti spiega a cosa vai incontro. Te ne accorgi da solo, dopo.

Che sia una facoltà facile sinceramente non mi risulta, ma su questo punto di vista potrei essere io leggermente difficile nell'apprendimento. Anche qui si parla di soggettività purtroppo.
Luca :
Con questo intendo dire che uno che si rende conto che questo lavoro ti fa guadagnare una miseria a vita non significa che debba andare a scrivere su "professionebarman" o su "professionefalegname". Sta semplicemente facendo i conti con la realtà e si sta, probabilmente disilludendo, di tutte le illusioni che ti arrivano anche dalle università stesse (progetti enormi, piazze fantomatiche con edifici superlussuosi, esami di progettazione con costruzioni quantomeno improbabili nella realtà, progettazioni di interni assurdi con materiali innovativi che non userai mai ecc....ecc....ecc....).
Ci dovrebbe essere più INFORMAZIONE su certe facoltà ancora prima di iscriversi e non quando si è già finito il percorso di studi.
La passione e l'amore per l'architettura in tutto questo per me c'entra poco. Quella esiste ed è sacrosanta, ma la realtà è diversa.
mari :
Evvabbé, Luca, hai fatto il guaio.. ora cosa intendi fare?
Ma davvero pensi che l'università o la scuola avrebbero dovuto farti una previsione dei guadagni?

Cmq per consolarti:
www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/art/progetti-e-concorsi/2012…

Luca :
Ma no mari, nessuna previsione dei guadagni in senso letterale.
Sarebbe ideale secondo me se l'orientamento che ogni anno si fa nelle scuole superiori oltre a fornire informazioni sui corsi di laurea in senso didattico fornisse anche delle indicazioni di massima delle facoltà che, nel periodo di riferimento, danno minori o maggiori sbocchi lavorative e quindi possibilità di guadagno.
Non penso che uno è così desideroso di impiegare 5 anni della propria vita per guadagnare meno di un non laureato. O forse questo è solo un problema mio, ma io quando mi sono iscritto all'università non l'ho fatto per guadagnare così poco sinceramente. Avevo e avrei ancora passione ma avevo e avrei anche voglia di crearmi un futuro dignitoso con una laurea.

Ormai è andata, le possibilità sono due: o ti accontenti o ricominci a studiare in ambiti un po più "remunerativi".

Comunque guardo il link, grazie! :)
Dotting :
Senza ombra di dubbio e la prova provata è qui davanti a te, stai scrivendo in un "forum" dove utenti a titolo completamente gratuito rispondono a domande di carattere principalmente tecnico, proprio perché in questo lavoro ci vuole passione.

Personalmente è molto gratificante che i miei consigli abbiano portato molta gente a produrre meno co2, risparmiare sulle spese del riscaldamento e vivere in case più sane.

Ovviamente anche arrivare a fine mese dignitosamente è importante ma a mio avviso se si è un po' capaci e si fa bene il proprio lavoro i guadagni arrivano ma questo vale non solo i tecnici, ma anche per il baby sitter, l'idraulico e l'elettricista.
Luca :
Dotting io lo spero. Certo è che se me lo dici tu che sei un professionista che lavora nel settore non ho motivo per cui dubitarne. Quindi ovviamente quello che dici per me ha un grande senso, ci credo.
E' altresì vero che in tantissime (decine) di altre discussioni qui sul forum ho letto di gente che proprio non riesce a guadagnare uno stipendio dignitoso (dopo anni di lavoro guadagnano meno di 600€ / mese) e questa cosa mi ha fatto molto riflettere.
desnip :
"Il rischio in questo lavoro, da quello che sto un po capendo, è di acquisire uno stipendio da impiegato"
Ma guardate, che anche i laureati delle famose facoltà di ingegneria guadagnano stipendi da impiegati!!! Non è che la sicurezza del lavoro equivalga a sicurezza di lauto guadagno.
Certo, la situazione è ben diversa dalla nostra, perchè lì, come dice Dotting, l'attesa di un lavoro si conta in ore e non in anni, soprattutto se hai un buon voto di laurea, ma sempre impiegati rimangono.
E vi parlo con cognizione di causa avendo un fratello ing. elettronico e amici ing. meccanici, gestionali, chimici, tutti laureati con lode.
Luca :
Ma ci sono ambiti in cui invece la situazione è un po diversa, specie quelli sanitari dove che le lauree siano triennali o quinquennali poco conta: i laureati in quell'ambito hanno sicurezze che architetti e ingegneri si sognano. Almeno questo è quello che vedo e il mio parere.

Un laureato in biologia che si mette a fare il nutrizionista (e da legge può) guadagna, a mio avviso, 4 volte un architetto ma soprattutto guadagna poco dopo la laurea e da libero professionista, non dopo anni di sfruttamento gratis. Ma, per esempio, biologi che non fanno i nutrizionisti fanno la fame. Anche li si è un po sul filo del rasoio ma almeno qualche sicurezza c'è.

Mi sono andato volutamente a leggere decine di post sul forum di altri lavori (attività sanitarie in primis) in cui tutta la "disperazione" che leggo in alcuni post su questo sito lì proprio non l'ho trovata! Sarò catastrofico io?
luca :
una nota ma da quando gli impiegati guadagnano solo 1000? stranamente la gete che conosco sta sui 1600-2000, credo siate rimasti indietro e di molto, i contratti integrativi che hanno aumentano minimo del 30% il ccnl nazionale
Luca :
C'è da dire però che sulla professione io però leggo anche discussioni del genere: www.architetto.info/forum/viewtopic.php?f=2&t=871 - e se fosse veramente così la realtà significa che la situazione è drastica solo per la mancanza di lavoro e non perchè gli architetti liberi professionisti vengono pagati una miseria. Ma probabilmente il problema non sono le parcelle degli architetti ma la mancanza di lavoro per la maggior parte di essi.

Cosa dite, ad esempio, della parcella che io leggo in quel post? E' una parcella che corrisponde a ipotesi "reali" oppure è fantasia?
Immagino che a fronte di una parcella del genere ci siano architetti magari senza lavoro che chiederebbero meno della metà per fare le stesse prestazioni...e forse questo è ancora un altro problema.
paolinho :
Secondo me la situazione è peggiore di quella che descrivi. Magari 500-600 euro per i neolaureati, ormai c'è lo scandalo incontrollato degli stage non retribuiti dai quali nessuno ci tutela. Comunque è anche vero che siamo troppi e alla fine nella massa quelli che ci rimettono sono i più bravi, che vengono equiparati a carne da macello come tutti.
desnip :
Questi stipendi forse li prendono i dirigenti. Gli impiegati "medi" prendono 1300-1400 euro al mese.
Non per niente, mio fratello lo dice che lui con la laurea prende quello che prendeva mio padre (in proporzione), con terza media, impiegato autoferrotranviere.
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