Julian : [post n° 306077]

Consigli per un maturando

Frequento l'ultimo anno di Liceo Classico e l'anno prossimo pensavo di iscrivermi ad Ingegneria o ad Architettura. Sono molto più propenso per quest'ultima perchè penso di esserci più portato...il mio sogno è quello di progettare edifici di qualsiasi tipo. Cercando su internet però ho scoperto che la situazione lavorativa anche per gli architetti è molto difficile....leggevo che in Italia ce ne sono troppi, e quindi aprire uno studio proprio e trovare clienti, o anche farsi assumere da un'azienda è molto difficile. Sembra che il massimo che ci si possa aspettare dopo la laurea è lavorare per anni gratis o sottopagati per studi affermati. Un'altra cosa che mi ha demoralizzato parecchio poi è scoprire che sono in pochissimi ora a passare l'esame di stato, che viene descritta come una "mafia"; ho trovato ad esempio questa discussione, dove si parla per altro di persone che hanno frequentato l'università in cui mi vorrei iscrivere: www.professionearchitetto.it/bac ... ad-alghero.
Vorrei chiedervi quindi se secondo voi vale la pena iscrivermi in Architettura, o forse farei meglio a ripiegare verso Ingegneria che mi darebbe opportunità più concrete di lavoro? Ho sentito per es. di ex studenti della mia scuola che fanno Ingegneria Chimica, in cui gli iscritti sono pochissimi ed il lavoro è praticamente certo. A me non farebbe per niente schifo una facoltà del genere, solo che non è quello che vorrei fare davvero.
Ily :
CERTO CHE NE VALE LA PENA, SE E' QUELLO CHE VUOI!!!
Architettura è una facoltà molto completa, secondo me (molto più di ingegneria). E poi a mio parere (ma sono di parte, lo ammetto) il classico dà una marcia in più ;-)
Non sentirai mai un architetto, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, consigliare a qualcuno di iscriversi a ingegneria :D
E' come chiedere consigli a un poliziotto per intraprendere la carriera di scassinatore ;-)
Comunque ti sconsiglio di iscriverti a una facoltà SOLO per trovare lavoro: fare per tutta la vita (e studiare) qualcosa che non appassiona per otto ore al giorno deve essere micidiale.
Se ti piace la chimica, fai chimica, ma non fae qualcosa che condizionerà buona parte della tua vita solo per trovare lavoro. Fallo per passione.
Anche perchè (visto che mi sembri una persona molto pratica e di buon senso) tra cinque anni il mercato del lavoro potrebbe essere cambiato completamente, quindi non è detto che le facoltà più richieste ora lo saranno anche quando prenderai la laurea.
Se invece sei portato per il lavoro manuale e ti appassiona l'idea potresti porvare un "mestiere", come ad esempio il decoratore, frequentando l'Accademia di Belle Arti. Oppure potresti fare il restauratore (non l'architetto restauratore) frequentando un corso sul genere di quelli della scuola del Mosaico di Ravenna o dell'Opificio delle pietre dure di Firenze.
In bocca al lupo!!!
P.S. Me lo dici il paradigma di LUO (l'ho completamente scordato)? Grazie ;-)
Julian :

Innanzitutto grazie per la risposta :) Come ho scritto studiare Ingegneria non mi farebbe schifo, nel senso che mi piacciono materie come matematica, fisica, chimica ecc., solo che non è quello che vorrei fare davvero. Il mio sogno è diventare un bravo architetto, progettare edifici funzionali e belli. Sono convintissimo a fare architettura, però mi ha scoraggiato leggere articoli che parlavano delle difficoltà dei giovani laureati in questa facoltà, perchè poi non vorrei ritrovarmi anche io in condizioni economiche precarie per chissà quanti anni, con tutti i miei sogni infranti. Per questo mi chiedevo se non fosse meglio scegliere una facoltà più sicura dal punto di vista lavorativo, come Ingegneria, che è seconda nella mia "classifica di gradimento".
Trovare lavoro per un giovane architetto è davvero molto difficile? E soprattutto è vero che passare l'esame di stato per esercitare la professione è ancora più arduo (leggevo di percentuali di bocciature dell'80% e oltre, anche tra i laureati a Sassari, che è la facoltà in cui mi vorrei iscrivere e che viene ritenuta una delle migliori d'Italia) ?
Comunque il paradigma di luo è all'incirca λύω, έλυον, έλυσα, ἐλύθην, λέλυκα, λέλυμαι, λύσω, λυθήσομαι (lùo, èluon, èlusa, elùten, lèluka, lèlumai, lùso, luthèsomai)...io dal classico non sono ancora uscito però lo ricordo già male da un pezzo :)
luca :
lascia stare architettura , l'ingegnere si ricicla e poi nel corso di ingegneria-architettura gli esami sono quasi gli stessi, gli ingegneri hanno piu' sbocchi
fedex.bass :
Ciao Julian, i sogni son desideri, non leggere tutte queste cose, sicuramente fare l'architetto in questo periodo è difficile, meglio l'ingeniere.
Io ho fatto la scelta con il cuore, ma ora sono in Australia ti consiglio di pensare bene al tipo di università e pensare di non studiare in italia, guarda la svizzera. l'australia ecc impara le lingue e poi lanciati nelle tue passioni ciauuuu
desnip :
Luca, Julian non vuole fare ingegneria edile o simili, ma la sua alternativa è ingegneria chimica, che è ben diverso.
Penso, Julian, che se questa materia almeno un po' ti piace e non è solo un ripiego perchè si trova lavoro sicuro, vale la pena di indirizzarti verso quella strada. Purtroppo non si può investire il tuo futuro sperando che tra 5 anni le cose siano cambiate.... Mi costa dirtelo, perchè condivido quello che scrive Ily sul seguire le proprie passioni e su quanto sia duro studiare e lavorare per qcsa che non piace. Ma se la chimica un po' ti appassiona, è senz'altro una scelta migliore per il tuo futuro.

P.S.: Ily, ma cosa ti salta in mente di riesumare i paradigmi greci? Avevo quasi rimosso, finalmente....:-)))
Julian :
Andare all'estero per me non sarebbe un problema, anzi alla fine lo preferirei piuttosto che rimanere in Italia...a prescindere dalla facoltà, pensavo di fare l'erasmus (che sembra abbiano ri-finanziato), e se mi troverò bene dove andrò poi potrei anche cercare lavoro lì. Però non so se all'estero la situazione del lavoro sia migliore per gli architetti.
Per quanto riguarda ingegneria mi sono spiegato male, mi interesserebbe di più ingegneria civile, solo che anche quel settore da quanto ho sentito è "sovraffollato", quindi se proprio non scegliessi architettura tanto valrebbe fare ingegneria chimica. Anche se questa scelta continua a non convincermi del tutto...architettura mi attira 1000 volte di più, e poi avrei quasi la certezza di trovarmi bene...in ingegneria invece, per quanto mi piacciano le materie scientifiche, ho anche paura di avere troppe difficoltà, visto che comunque vengo fuori da una scuola dove queste materie non si approfondiscono molto.
Poi alla fine molto dipenderà anche da come andrà il test di accesso, visto che entrambe le facoltà sono a numero chiuso...

trilly :
aaaaaandiamo Ily, non dirai mica sul serio?!
vogliamo continuare con la favoletta "insegui i tuoi sogni"?!?
fare l'architetto in questo Paese è impossibile ora e lo sarà altrettanto tra 5 anni.
E' una professione destinata drasticamente a pochi eletti: vogliamo veramente indirizzare un giovane che non disdegna ingegneria chimica a non intraprendere una strada oggettivamente più proficua in nome di una passione per i bei disegni/rendering di architettura?
continuiamo a far passare l'idea che l'architetto è quello fico che progetta edifici alla Libeskind e arreda ville hollywoodiane?!! (PERCHè QUESTO è QUELLO CHE CREDONO IL 95% DI COLORO CHE SI ISCRIVONO AD ARCHITETTURA)
MA ANDIAMO!
desnip :
"vogliamo veramente indirizzare un giovane che non disdegna ingegneria chimica a non intraprendere una strada oggettivamente più proficua in nome di una passione per i bei disegni/rendering di architettura? "

Al massimo, al massimo, se vogliamo indirizzarlo è in nome della sua passione per l'architettura, non certo per amore del disegno.
Julian :
Le mie poche certezze stanno crollando.. :)
Comunque a parte l'Italia, sapete se all'estero la situazione del lavoro è migliore?
ivan :
oggi giorno in italia tutte le lauree sono svalutate a parte qualcuna nel settore sanitario,il discorso e sè oggi conviene andarsi a iscrivere all'università
Arch. Ir :
Sei quasi pronto a scegliere Julian, non ti resta che soffiare via la polvere delle ultime certezze che sto per sgretolare in modo benevolo :-)
Non è assolutamente detto che ti troverai bene in una facoltà di architettura solo perchè pensi di essere portato; non è raro infatti trovare severi docenti impreparati e poco propensi a trasmettere le esigue nozioni in loro possesso, ben disposti a selezionare duramente gli allievi secondo principi oscuri ai più.

In molti casi la facoltà è solo un filtro attraverso il quale si passa per arrivare ad abilitarsi, conquistando il timbro tramite il quale potrai depositare pratiche in comune o in provincia; pratiche che la maggior parte dei docenti non ha mai visto.
Lo spirito artistico e la passione per l'architettura sono cose che coltiverai dentro di te negli anni, ma se nel tuo piano di studi avrai un esame di idraulica, dovrai metterti in condizione di superarlo, e il tuo diploma classico non sarà di grande aiuto come non sarà di grande aiuto la passione per l'arte, e quel che è peggio è che le nozioni di idraulica che riuscirai ad assimilare non è detto che ti serviranno mai a qualcosa.

La tua strada la troverai tra qualche anno, se ti laurei in un corso di classe adeguata in architettura, potrai sempre sostenere l'esame di abilitazione da ingegnere civile e diventare un ingegnere a tutti gli effetti.

Valuta bene però perchè purtroppo, per affrontare certi corsi di laurea, soprattutto in ingegneria, ci vogliono solide basi di matematica che non è detto che ti daranno.

In ogni caso un mio professore diceva una cosa con la quale non sono molto d'accordo (ma il prof in questione era in gamba e ne sa certamente più di me):
la scuola migliore è il liceo classico, perchè è talmente dura che abituandoti a studiare mette in condizione di poter affrontare qualunque corso di laurea.

Dubito che un diplomato al classico diventi uno strutturista infallibile o un topografo inarrivabile, ma non si può mai dire :-)

Certamente potrai diventare un bravo architetto progettista, ma come hai già capito, serve anche fortuna :-)
daaada :
Mah, io mi sono diplomata al classico, e gli esami scientifici (matematica, scienze delle costruzioni, rilievo ecc..) son quelli che mi son andati meglio..
Arch. Ir :
ma si infatti non è mica detto, io invece da geometra ho avuto qualche difficoltà nell'esame di matematica nonostante avessi avuto alle superiori una prof molto valida,
mandy :
io ti direi "architettura forever" , ma fai l'erasmus e appena laureato fiondati all'estero. In Italia col cavolo che progetterai "edifici belli e funzionali" e se lo farai li dovrai pagare coi tuoi soldi ...
Per estero intendo Australia, China, Polonia ormai anche l'europa non offre piu' nulla o poco. Questa è un po' la situaziona attuale, comunque tra 5-6 anni quando uscirai tu le cose saranno cambiate di nuovo, anche per gli ingegneri ...
ivan :
infatti!se si và all'estero la musica cambia!
Julian :
Il classico sicuramente mi ha dato conoscenze matematico-scientifiche inferiori ad altre scuole, però se c'è una cosa che ho imparato bene grazie a questa scuola è studiare ed impegnarmi tanto, e superare tutte le (molte) difficoltà che si presentavano...per questo l'unico timore che ho per l'università è di trovarmi a studiare qualcosa che non mi interesserà, cosa che già faccio ora (visto che di latino, greco, letteratura italiana ecc. poco me ne frega) e vorrei non fare più. Se scelgo architettura molto probabilmente mi piacerà, perché studierò per fare il mestiere che vorrei fare, se invece scelgo ingegneria, per quanto mi interessino le materie scientifiche, poi non sono così certo che mi piacerà fare l'ingegnere e passare il tempo a fare solo calcoli. Comunque anche Renzo Piano a suo tempo ha fatto il classico, eppure ora è uno dei più importanti architetti del mondo (la passione per l'architettura mi è venuta proprio vedendo dal vero alcune sue opere).
Per quanto riguarda la facoltà, nel caso di architettura abitando in Sardegna mi iscriverei in quella di Sassari, di cui tutti parlano benissimo e che risulta addirittura la seconda migliore d'Italia secondo il Censis...non so quanto ciò sia vero ma spero di non trovare professori incompetenti. Se scegliessi ingegneria, non potendo andare nella penisola a causa dei costi, mi troverei probabilmente a frequentare una facoltà di qualità peggiore, anche se magari questo settore dà più possibilità di lavoro.
Io continuo ad essere più propenso per architettura, e magari poi cercare lavoro all'estero :)

Arch. Ir :
In realtà, l'architetto può fare (ma spesso non lo sa fare) tutti i calcoli che fa l'ingegnere, e l'ingegnere può benissimo occuparsi di progettazione architettonica senza occuparsi nel dettaglio di strutturali.

In ogni caso credo che architettura sia una buona scelta, anche senza pensare a Renzo Piano, ma impegnandosi per diventare un buon tecnico che riesce a risolvere problemi :-)
desnip :
A parte la forma mentis, chi esce dal classico ha proprio il vantaggio di essere una tabula rasa su certe materie che gli altri hanno già fatto (come analisi matematica). Per cui si affrontano queste materie con più umiltà e si riesce meglio: non è con un caso che sia io che le mie compagne di liceo abbiamo ottenuto risultati molto migliori degli ex scientifici, geometri, o itis. E, per la cronaca, l'ing. con cui ho lavorato per anni, stimatissimo strutturista, aveva fatto il classico.
Ily :
Caro Julian, nel tuo ultimo post ti sei già risposto da solo.
Poi un architetto è più versatile di un coltellino svizzero: partita con l'idea di fare la designer, al primo esame sostenuto mi sono invece innamorata dell'edilizia storica, mi sono laureata in restauro, e se potessi farei l'architetta-restauratrice.
Ily :
Poi si, a mio parere per chi ha fatto il classico il restauro è il campo più adatto, visto che si possono mettere a frutto le proprie conoscenze umanistiche, ma ovviamente dipende sopratutto dai gusti personali.
E poi se ti piacciono le strutture potrai anche "riciclarti" come strutturista (cosa che gli architetti sono ovviamente abilitati a fare).
Poi devo ammettere che la forma mentis del classico mi ha aiutato molto negli esami "umanistici", come ad esempio economia urbana o teoria del restauro: concetti sociologici o filosofici che per molti miei compagni (con formazione da liceo artistico o geometri) erano molto ostici per me invece erano facili... Per non parlare di quando ho preso 30 e lode in un esame opzionale (ovviamente di restauro) traducendo le iscrizioni elettorali di un edificio di Pompei o facendo uno studio sull'iconografia degli dei romani dipinti su un larario ;-). O ancora di quando ho riassunto dei documenti in latino cinque-seicentesco per una mia compagna ;-).
Poi certo, ho avuto difficoltà negli esami scientifici, ma architettura è talmente varia che chiunque incontrerà difficoltà diverse a seconda della propria formazione.
Julian :
Scusate se faccio altre domande, ma sapete se un laureato in architettura potrebbe anche sostenere l'esame per fare l'ingegnere, e viceversa?
E poi la laurea triennale in architettura dà anche la possibilità di accedere a lauree specialistiche del ramo dell'ingegneria civile?
Ily :
Allora, che io sappia sì. Un laureato quinquennale con laurea di classe 4/s (che io ritengo corrisponda a: architettura vecchio ordinamento, architettura 3+2, ingegneria edile/architettura) può dare l'esame di stato da ingegnere edile (non civile): su questo però ti consiglio di chiedere lumi a un ordine degli ingegneri. Però te lo sconsiglio: un ingegnere edile può fare MENO COSE di un architetto: ad esempio non può progettare restauri o firmare interventi su edifici vincolati, un architetto sì. Penso però che un architetto non possa progettare impianti, mentre un ingegnere edile sì (non ne sono sicura, però).
Invece secondo me un laureato in ingegneria (tranne quelli di ingegneria edile/architettura) non può fare l'esame di stato da architetto, perchè gli architetti possono fare più cose degli ingegneri edili (vedi sopra). Però un laureato in ingegneria che si iscrive ad architettura avrà abbuonati molti esami.
Poi naturalmente un architetto abilitato come tale può benissimo fare lo strutturista (ne esistono, infatti), il collaudatore statico (dopo dieci anni di iscrizione all'albo, requisito ovviamente richiesto anche per gli ingegneri), il perito (e quindi firmare stime immobiliari, rilievi anche di topografia, che io sappia, stime per danni eccetera) o il tecnico che si occupa di prevenzione antincendio (previo corso presso i VVFF, corso che devono sostenere anche gli ingegneri).
Per fare l'esame di stato da ingegnere civile che io sappia ci vuole la laurea in ingegneria civile, e quindi secondo me (ma è una mia supposizione) nemmeno un ingegnere edile o meccanico potrebbe farlo. Se ci pensi è ragionevole: un ingegnere civile progetta dighe, grandi ponti, gallerie, ferrovie, strade e autostrade eccetera (naturalmente un "civile" può progettare anche le strutture di una semplice palazzina). Tutte cose che gli architetti non possono progettare (tranne alcuni piccoli ponti e certe strade, che io sappia) perchè non le studiano.
Naturalmente, se con la laurea in architettura (ad esempio del vecchio ordinamento) vuoi iscriverti a ingegneria civile, avrai abbonati molti esami (ad esempio matematica, fisica, scienza delle costruzioni, tecnica delle costruzioni, urbanistica, progettazione di edifici eccetera), e vale anche l'inverso.
Onestamente infine non credo che con la laurea triennale in architettura si possa accedere a lauree specialistiche di ingegneria civile, però ti consiglio di informarti presso una facoltà di ingegneria.
Spero di averti chiarito un po' le cose :-)
Arch. Ir :
Attenzione julian che prendere una triennale e proseguire con una specialistica diversa spesso richiede il superamento, dopo la laurea di primo livello, di parecchi esami relativi alla triennale legata al biennio specialistico in questione.

Confermo molte cose scritte da ily, però alcune non sono molto chiare.

Colleghi, il nome del corso di laurea è totalmente irrilevante, come è irrilevante ai fini della possibilità di poter sostenere o meno certi esami di stato, gli argomenti effettivamente studiati.

Lo so, pare assurdo, ma spesso buon senso e normativa non vanno di pari passo.

Per fare l'esame di stato da ingegnere civile non ci vuole esclusivamente la laurea in ingegneria civile, ma una laurea di classe identica a quella di ingegneria civile.

Se istituiscono un corso di laurea in tecniche dei coriandoli colorati, che comprende esami di costruzioni e altri per i quali il corso viene considerato di classe 4/s, diventerai dottore magistrale in tecniche dei coriandoli colorati.
Se la normativa dice che per accedere all'esame di stato da ingegnere civile e ambientale serve una laurea di classe 4/s, e tu nonostante gli studi sui coriandoli lo superi, diventi ingegnere civile e ambientale pur non avendo mai messo piede in una facoltà di ingegneria.
Potrai progettare ponti, magari anche ben decorati con coriandoli colorati :-)

Un ingegnere meccanico invece non potrà mai diventare ingegnere civile perchè la sua classe di laurea non glielo permette, al contrario dell'ipotetico dottor coriandolo di cui sopra.

Inoltre non credo esista la figura professionale dell'ingegnere edile, ma solo dell'ingegnere civile e ambientale.
Credo che un laureato in ingegneria edile, abilitandosi e iscrivendosi all'albo, diventi ingegnere civile e ambientale.

Inoltre il fatto che un architetto non possa progettare un ponte di grandi dimensioni è tutto da dimostrare, io dico che sulla carta ha le competenze per firmare in autonomia un progetto del genere sia dal punto di vista architettonico che strutturale.

Un architetto non potrà invece occuparsi degli impianti di un complesso industriale.

Le competenze vengono acquisite, sancite e tolte dalle sentenze che si susseguono a favore e contro i professionisti di volta in volta.
Ily :
Hai ragione ArchIr, il problema è che, per esempio, tutti gli architetti possono progettare praticamente tutto, dalle strutture ai restauri, dal piano regolatore di una metropoli alla tettoia del giardino della sciura Maria.
Quindi il restauratore che all'esame di scienza giocava a battaglia navale col compagno di banco può progettare le strutture di un grattacielo, e lo strutturista che durante il corso di restauro e storia dell'architettura dormiva, e non distingue un capitello corinzio da una fioriera, può firmare il recupero di una villa romana... In questi casi si tratta di etica professionale e deontologia. Ad esempio non faccio la strutturista, e per scelta non calcolo strutture (ma so datare un edificio molto bene, ad esempio).
Ma nessuno mi potrebbe impedirmi di farlo.
Però il problema è irrisolvibile, perchè l'architettura è per sua natura multidisciplinare: ad esempio infatti l'architetto restauratore potrebbe essere chiamato a progettare gli impianti dell'edificio che sta restaurando, o dover consolidare una volta a crociera, mentre l'architetto strutturista (o l'ingegnere civile, o il geometra) sotto una falsa volta in mattoni in foglio potrebbe trovare il fregio del '400 (in effetti rabbridisco al solo pensiero)... Come la mettiamo?
Arch. Ir :
Non lo so ily, non volevo essere critico, ma credo che julian possa frequentare un corso di laurea che sulla carta pensa possa essere interessante, facendo attenzione alla classe di laurea e agli esami di stato che potrà sostenere al termine degli studi, in modo da avere in futuro ampio margine di scelta sul suo campo operativo :-)
Julian :
Ho chiesto infatti per avere un quadro generale sulle possibili scelte fin da subito...e per quanto riguarda l'esame di stato per architetti e sul serio così "impossibile" come si dice?
Arch. Ir :
No, è una gran rottura ma se insisti lo passi, è chiaro che in media passa meno della metà dei candidati; dipende dalla facoltà, dalla commissione, e dal livello degli altri candidati.
Dicono che invece le percentuali di promossi ad ingegneria è molto più alta, ma non significa che sia più semplice, magari arrivano a sostenerlo solo i più tosti.

Inoltre valutare un progetto architettonico, o un tema, è una cosa un pò soggettiva, il che è terreno fertile per i raccomandati, ma anche per bocciature e promozioni poco meritate ma appioppate in buona fede.
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