max : [post n° 316208]

Un vostro parere

Ciao a tutti, vorrei qualche consiglio perché credo di essermi messo un po' nei casini.
Un conoscente titolare di una impresa di realizzazione piscine, mi ha messo in contatto con dei suoi clienti per predisporre le autorizzazioni necessarie.
Nel corso degli incarichi ho verificato diverse irregolaritá per ognuna di queste pratiche consistenti in abusi di vario genere alle abitazioni esistenti e dato che io devo asseverare ho consigliato ai clienti di sanare il tutto senza gravare sul mio onorario pattuito all'inizio. Tutto nello spirito di collaborazione, per fare avere le piscine ai clienti e per fare lavorare l'impresa. Solo che... i tempi si sono allungati e l'impresa ha iniziato gli scavi senza autorizzazione e dando la colpa a me per il rischio di perdere i lavori e se ne é andata lasciando lo scavo pronto per la fase successiva. Tra l'altro senza nemmeno mettere in sicurezza il cantiere.
Ognuna di queste pratiche riguarda edifici situati in zone agricole, tutelate da norme sul paesaggio e vi lascio immaginare la quantitá di documenti prodotti.
Io adesso mi trovo a gestire cantieri abusivi senza saperlo e con l'impresa che mi sta un poco diffamando circa la mia professionalitá.
Vorrei avere qualche vostro consiglio perché non so proprio come comportarmi... grazie mille.
max
gibo :
Calma.

1. Si assevera la conformità solo delle opere che si costruiranno, non delle costruite.
2. La comunicazione di inizio lavori è a cura del committente se è un Pdc, quindi iniziare i lavori è un suo rischio.
3. Ricorda all' impresa e al committente le sanzioni civili e penali in cui incorrono.

Nervi saldi e coerenza.
ponteggiroma :
gibo ti sbagli ...perchè max deve asseverare la legittimità delle preesistenze e non è cosa da poco... Io consiglio di mandare subito preventivo al committente specificando tutte le sanatorie da effettuarsi a monte della richiesta di autorizzazione per la piscina, una volta che lui ti accetta il prev prosegui "cercando" di sanare. Ti sconsiglio nella maniera più assoluta di muoverti senza incarico firmato, altrimenti rischi autodenuncia del committente ed è roba che va per direttissima alla procura della repubblica, con ovvie ricadute sul committente.
NB lascia perdere quello che dice l'impresa... e fai molta attenzione a ciò che firmi.
max :
Grazie per il supporto! Io credo che l'impresa abbia spinto questi clienti a lasciare perdere i loro tecnici ed affidarsi a me. Infatti in una chiacchierata, il titolare si sfogó dicendo che non poteva stare in continuazione in balia dei tecnici e che lui ha bisogno di lavorare. Tutto questo perché lui proponeva la piscina ai probabili clienti; questi si consultavano con i tecnici di fiducia e negavano la possibilitá (perché ci avevano visto lungo o perché non vedevano guadagno). In realtá le piscine si potevano fare ma con tutte le autorizzazioni del caso (aut. paesaggistiche, vinca, ecc.). e quindi mesi di attesa... Questa gente esce dal letargo in primavera e pretende di avere la piscina in un mese. L'impresa scava e si vincola il cliente che poi la piscina la deve fare per forza. Tutto condito con suppostona per il progettista. Purtroppo l'ho capito tardi, fatto sta che ci sono diverse pratiche depositate a mia firma che aspettano integrazioni con lo scavo giá eseguito a mia insaputa... io ho fatto firmare sempre lettera di incarico, tranne con un tedesco rompiscatole... ho anche incassato acconti ed emesso fatture tutto nella massima trasparenza e legalitá da parte mia. Solo che adesso ho paura delle conseguenze...
max :
posso rinunciare all'incarico? In che modo? E con gli acconti (1/3 del compenso) come faccio? E questi clienti poi mi fanno causa?
ponteggiroma :
max, io penso che valga di + un lavoro pulito a 4 soldi che un lavoro sporco a 5, almeno finora è sempre stata la mia filosofia e devo dire che non me ne sono mai pentito. I lavori sporchi portano comunque poco e non ti fanno dormire la notte. Io non so che accordi tu abbia preso, quindi nonso consigliarti, ma unico consiglio che ti posso dare è cerca di uscirtene nella maniera più pulita.
max :
grazie. spero che tutto si risolva per il meglio. ho chiesto qualche consiglio a colleghi che conosco e non sono stati disponibili come te. volevo solo un parere!
max :
Scusa se sto approfittando della tua disponibilitá ponteggiroma... In merito alla lettera di incarico, se il cliente ha firmato tutta la documentazione da presentare ai vari enti, é un accettamento implicito sia da parte mia che sua? L'unica cosa non scritta é il compenso ma quello é l'ultimo dei miei problemi... Mi spaventa il fatto che hai detto di autodenuncia del cliente... Non ho capito che cosa sia...
ponteggiroma :
max... il committente che chiede ufficialmente di sanare un abuso e lo stesso non è sanabile, a tutti gli effetti si è autodenunciato a quel punto la pratica deve (dovrebbe) passare automaticamente alla procura. Non voglio fare terrorismo, ma è la realtà dei fatti, ti conviene farlo presente al committente,
gibo :
La piscina è un manufatto pertinenziale.
Ribadisco che l' asseverazione di conformità (in caso di D.I.A.) non riguarda il fabbricato ma l' opera da costruirsi.
Sarei più preoccupato per la violazione derivante dall' aver iniziato i lavori in zona vincolata senza autorizzazione paesaggistica.
max :
no gibo. con l'asseverazione sulle preesistenze si dichiara che l'immobile é conforme ai titoli abilitativi (e si citano). mi sono trovato con pergolati che sono diventate tettoie; locali tecnici che sono diventati mini appartamenti; verande chiuse con muratura e infissi; abitazione senza agibilitá (scritto sull'atto di vendita).
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