Mark : [post n° 349841]

dottore in architettura mai abilitato

Buongiorno, sono un laureato in architettura, lavoro da circa otto anni collaborando con tre studi professionali.
Il lavoro che svolgo comporta varie mansioni, delegatemi sulla base della fiducia acquisita nel tempo a contatto coi suddetti professionisti, ad esempio: se l'ingegnere di turno ha troppo lavoro e non riesce a seguire una pratica delega a me la redazione per intero o quasi (grafica e cartacea) della pratica da presentare in comune che poi firma e presenta lui stesso; mi è capitato di dover presentare io stesso (ciael o scia), con delega, poichè il professionista era talmente estraneo al lavoro (mi aveva dato come referente dello studio persino al cliente col quale trattavo personalmente le opere da realizzare) da non sapere di cosa trattasse il progetto nei dettagli.
Per farla breve faccio nè più nè meno di quello che fa un professionista e credo di saperlo fare dignitosamente (non mi permetto di scrivere 'professionalmente' poichè professionista non sono).
Lavoro con regolare partita iva, 4% gestione separata, ho tentato quattro volte di superare l'esame di stato in passato ma non ci sono mai riuscito perdendo le speranze.
Quello che vi chiedo è questo: se volessi aprirmi uno studio/ufficio su strada, che ovviamente lavora con l'appoggio dei professionisti che conosco ormai da qualche anno, come potrei presentarmi?
Ho l'esperienza necessaria per poter fare quello che mediamente fa un piccolo studio di architettura (piccole pratiche edilizie, pratiche catastali, progettazione d'interni, consulenze tecniche minori, rilievi, realizzazione di renders e 3d,...), ma ovviamente non posso farlo.
Come può presentarsi un laureato in architettura con regolare partita iva e l'esperienza accumulata in questi anni nell'aprire uno studio/ufficio personale su strada? Consulenze tecniche di quale genere? Progettazione d'interni senza opere (mi rendo conto che è un paradosso, forse potrei chiamarlo arredamento o rinnovo interno appartamenti)?
E' scontato che molti mi consiglieranno: ritenta l'esame di stato.
Sono d'accordo, ma intanto cosa posso fare?
Posso fare ad esempio ricerche negli archivi comunali per verificare la liceità di un immobile o dei titoli abilitativi passati inerenti l'immobile?
Posso fare relazioni (non perizie) sullo stato interno di un immobile se ne ho le conoscenze tecniche (diciamo quello che farebbe un muratore o un'impresa ma in modo più dettagliato e formale)?
Posso presentarmi come fornitore di servizi/consulenze varie per studi professionali o come appoggio a piccole imprese edili per redarre preventivi?
Aiutatemi, grazie.
desnip :
Potresti presentarti come interior designer (Castrignano docet).
dnogral :
Oltre che come interior designer (attenzione, anche nel campo del design si sta facendo strada l'appartenenza a qualche "circolo" o associazione di design, anche se diverse da qualsiasi Ordine Professionale e, soprattutto, non obbligatoria), non vedo altre possibilità, se non quella di costituire una sorta di "Agenzia pratiche edilizie" che in nessun caso deve far credere al cliente di trovarsi di fronte ad un professionista abilitato ed iscritto. In pratica nessun Arch. Tizio Caio, ma, al massimo, Tizio Caio dott. in Arch. Per quanto riguarda i "lavori di scartoffie" in Comune, non credo ci siano impedimenti di sorta fintanto che si ha una delega, discorso valido anche per i professionisti abilitati. Per il resto, tenta di nuovo l'esame e non abbatterti. Io mi sono laureato a 36 anni, abilitato subito e iscritto all'Ordine a 38 quando ho trovato un cliente, quindi, come vedi, non è mai troppo tardi, anche perché tu un pacchetto clienti ce l'hai già e partiresti avvantaggiato rispetto a me.
Kia :
io cercherei di superare l'esame di stato perchè proporsi, per quanto abili nel fare le cose, ai clienti senza l'abilitazione.....la vedo un po' difficile. Soprattutto perchè è stra-pieno di tecnici abilitati e ampliamente operativi.
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