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contratto di collaborazione

ciao a tutti. Sono un architetto libero professionista e per motivi personali sto cercando lavoro in una regione diversa dalla mia. Sto inviando curriculum etc, come si fa di solito. Se io dovessi trovare uno studio con cui collaborare, secondo voi è possibile stipulare una qualche forma di contratto con cui tutelarmi?
Cioè, mettiamo che trovo uno studio che mi prende, io mi trasferisco e tutto, inizio a lavorare e poi non mi paga (so che succede). Come posso tutelarmi? Magari esiste una qualche forma di documento scritto al quale rivalermi.
Grazie a chi mi darà una indicazione
Kia :
lettera di incarico? sarebbe anche obbligatoria tra l'altro....altro non saprei.
pic :
grazie Kia...
io attualmente lavoro in uno studio da due anni e, non so voi, ma io non ho lettere di incarico. Il rapporto si basa sulla fiducia e per fortuna vengo pagato regolarmente. So che la lettera è obbligatoria ma appunto volevo sapere se in questo caso si possa fare e cosa dovrei scrivere.. Insomma se qualcuno ha avuto una esperienza simile
Kia :
@pic: si anche io lavoro da anni per lo stesso studio e non abbiamo mai scritto nulla....per fortuna mi pagano e non ho mai avuto problemi. Però non mi viene in mente altro strumento per tutelarti/ci rispetto a collaborazioni nuove.
pic :
grazie Kia. Beh diciamo che il contratto scritto dovrebbe essere una prassi, non una cosa che ti fai problemi a chiedere... invece pare che nessuno lo faccia (parlo di rapporto di lavoro con gli studi). Sapresti anche dirmi eventualmente dove trovare un fac-simile di lettera di incarico per un rapporto di collaborazione di questo tipo?
Kia :
www.awn.it/AWN/Engine/RAServePG.php/P/244341AWN0305
prova a vedere qui
Kia :
il primo documento della lista potrebbe andare bene come traccia.
pic :
grazie mille!!! non sapevo esistesse una banca dati così.. grazie grazie
Arch&Cons :
Io ho iniziato a chiedere la lettera d'incarico per tutelarmi da almeno un anno. Il risultato è che nessuno studio mi vuole come collaboratrice. Iniziano ad arrampicarsi sui vetri dicendo che bisogna fidarsi, che loro sono persone che hanno sempre mantenuto la parola data, che tutti (persone terze che però non sono presenti in quel momento e quindi non possono confermare l'affermazione) si fidano di loro, ecc. Alcuni si offendono anche. Inutile dire che sono in malafede, vogliono un collaboratore ma non hanno nè l'incarico per cui lo cercano, nè i soldi per pagarlo. Come deterrente anti-furbi però è una tecnica che funziona parecchio bene.
kelis :
leggendo bene l'esempio di lettera proposto da AWN, si capisce che è richiesta serietà e professionalità anche da parte del collaboratore. Quindi direi che in generale è una forma di tutela per ambo le parti.
Solo che scommetto che se dovessi cambiare studio con cui collaborare e proporre una lettera di incarico (anche più semplice di quella di AWN) sono quasi certa che tutti gli studi si dileguerebbero. Tutto sommato però se serve a eliminare gli studi scorretti che ben venga...
Arch&Cons :
Alla tua richiesta "mettiamo l'incarico per iscritto" (fosse anche solo una prestazione occasionale), la loro risposta solitamente è "io non metto niente per iscritto". Se poi tocchi le corde giuste, riesci anche a scoprire perchè, che di solito è un "non sappiamo quanto potremo pagarti", ovvero, non abbiamo l'incarico, non riusciamo ad ottenerlo da soli, ma se tu ci lavori su un po' a gratis, magari riusciamo ad ottenerlo e se siamo buoni, anche a pagarti. Il 97% dei colloqui che ho fatto nell'ultimo anno chiedendo la lettera d'incarico sono finiti così e sempre nel 97% dei casi sono stati gli studi stessi a contattarmi senza che io avessi avuto precedenti contatti (es. autocandidature) con loro.
Arch. Andrea Coppola :
Fatti fare una lettera di incaricco in cui è specificata la durata e che cosa succede in caso di interruIone del rapporto.
Chiarisci le condizioni di pagamento e il giorno, al netto delle imposte. Fatti pagare il 2% di previdenza oltre l'iva e la ritenuta di acconto.
Considera che dopo due anni cosecutivi il datore di lavoro è tenuto ad assumerti.
Un conaiglio: chiarisci gli orari e la presenza.
Un LIBERO PROFESSIONISTA dovrebbe essere libero, appunto. Pertanto se la collaborazione prevede una presenza fissa di tot ore al giorno dal giorno x al giorno y, FATTI PAGARI IN MODO ADEGUATO considerando che ti resterà in tasca circa il 55-60% di ciò che percepirai fatturando.
In alternativa pretendi che potrai gestire lavori paralleli in autonomia.
Scusa la franchezza, ma di testedicavolo-approfittatori il mondo ne è pieno, soprattutto in questo settore.vedi ad esempio il mondo dell'arredamento.
Come si può pensare di pagare un libero professionista 1000 euro al mese fatturate? Riusciresti a vivere con i 600 euro che ti resterebbero in tasca?
Fai attenzione...
Auguroni!
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