aggness : [post n° 363213]

una perizia non fa una sanatoria

immobile con concessione edilizia per 80 mq residenziali, 12 mq accessori esterni.
nella concessione c'è un accessorio di 12mq, nella realtà ne esistono due, per un totale di 24 mq.
dovendo vendere l'immobile, il notaio chiede una perizia giurata in cui si dica che l'altro accessorio è stato omesso per errore nel condono.
ma scusate ... l'abuso non si sana con la sola perizia giurata, semmai con una richiesta di integrazione della concessione in sanatoria, pagando gli oneri del caso. la perizia giurata semmai serve per giustificare l'integrazione ma, da sola, non fa la sanatoria.
allora l'integrazione deve essere fatta dal venditore prima del passaggio o dall'acquirente poi, quando sarà subentrato.
così facendo invece il venditore dichiara di aver commesso un abuso, ma non solleva mica l'acquirente dalla responsabilità futura, perchè questo se lo ritroverà ancora da sanare.
allora qual'è la logica secondo voi?
grazie a tutti
ponteggiroma :
niente agness... è la logica dei notai, che ad oggi continuano ancora a scrivere "ante 67" nel caso di immobili abusivi. Consiglio? Lascia perdere!
aggness :
Grazie ponteggiroma.
in effetti il notaio usa l'ante 67 per rendere vendibili gli immobili costruiti entro quella data, anche se privi di licenza.
informando venditore ed acquirenre delle responsabilità di chi lascia e di chi prende.
cioè io sono libero di comprare un immobile se so che è abusivo e me ne accollo la responsabilità ovviamente solo per immobili davvero ante 67.
e questo mi sta bene. La legge lo consente.
sarà un altro paio di maniche poi sanare se possibile o tenerlo così. . col rischio di denunce, demolizioni ecc.
il problema è spiegare al notaio che una perizia da sola non basta a sanare l'abuso. .. quindi una perizia non solleva l'acquirente. ..e ancor peggio spiegarlo al cliente che:
-o crede di aver sistemato tutto con la perizia
-o non acquista più ... credendo irrisolvibile un abuso per il quale invece puo presentare una integrazione di sanatoria
Kia :
"il notaio chiede una perizia giurata in cui si dica che l'altro accessorio è stato omesso per errore nel condono"
...premesso che sono d'accordo con tutto quello che dici, mi togli una curiosità? chi è che dovrebbe prendersi la briga di giurare questa cosa? tu come tecnico? e che ne sai che non lo abbiano fatto dopo il condono questo ulteriore abuso?
aggness :
da un accatastamento d'ufficio risulta assolutamente edificato prima del condono, inoltre tipologia edilizia, materiali e stato di conservazione lo confermano.
Kia :
ok. allora premesso che la perizia non fa sanatoria, e il compratore deve esserne ben consapevole, il notaio chiede questa perizia per dire che l'abuso è ante '67 così se rogitano, l'atto è valido. E' importante l'ante '67 più che l'ante condono. Perchè se fosse dell'80, non andrebbe già più bene ai fini della validità dell'atto.
O sbaglio?
aggness :
esatto Kia.
ante 67, senza licenze è vendibile. Rimane da sanare, se consentito.
post 67 (e/o ante condono) senza licenza, non è vendibile. Però, se prima della vendita, dimostri l'ante condono (con documenti catastali, perizie, altro), puoi sanare o integrare sanatoria esistente, quindi lo rendi vendibile.
tutto sempre nel caso in cui si riesca a dimostrare l'ante 67 o l'ante condono, mentre se l'immobile fosse palesemente costruito di recente ... non mi sentirei di giurare ...
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