arck : [post n° 389163]

Dopo tirocinio e Partita IVA

Buongiorno, vorrei un consiglio da chi ne sa più di me sulla collaborazione negli studi di architettura.
Sto facendo un tirocinio (con Garanzia Giovani) da circa 6 mesi in uno studio vicino Milano. Sono entrata a qualche mese dalla laurea e dopo aver appena finito un corso di Revit, che in questi mesi ho utilizzato quotidianamente. Come primo lavoro direi di non potermi lamentare perchè:
- è uno studio piccolo, dove proprio per questo, sto imparando molto;
- uso, come ho detto, Revit quotidianamente e questo può sicuramente offrirmi diversi sbocchi per il futuro;
- l'architetto è una persona con cui si parla molto bene, onesto come pochi;
- comincio ad avere sempre più responsabilità, lui si fida del mio lavoro e cerca di farmi entrare sempre di più nell'ottica dello studio e dei vari aspetti del mestiere in generale;
- al momento è direttore dei lavori in qualche cantiere e punta a portarmi insieme a lui per cominciare a conoscere anche quel mondo;
- abito a 10 minuti di macchina dallo studio.
Riguardo ciò che ho detto vi assicuro che non sono un'ingenua perchè ho avuto modo di fare altri tirocini durante l'università (anche all'estero) e ne ho viste di tutti i colori un po' come tutti.
Ora arriva il dopo-tirocinio! Ho parlato con l'architetto (che al colloquio mi disse che il tirocinio serviva per una futura assunzione) e lui mi ha detto che NATURALMENTE ho ancora molto da imparare e che, per questo, nei prossimi mesi non mi pagherà uno stipendio "normale" perchè è come se io dovessi continuare il tirocinio.
Perciò secondo lui è meglio che io a gennaio non apra ancora la Partita IVA perchè ,avendo il 1° anno delle agevolazioni fiscali, è meglio non sprecarle per uno stipendio basso. Quindi pensa di assumermi come collaboratrice occasionale, ma vedremo poi a dicembre insieme come fare.
Ora vorrei sapere, prima di parlarne definitivamente con lui, cosa mi conviene fare, e se c'è una via mezzo tra il dover aprire la partita IVA e il dover guadagnare al massimo 5000 euro all'anno!
L'idea di guadagnare così poco certo non mi alletta, ma poi penso alle alternative che ci sono e penso che rifiutando andrei a guadagnare anche meno per "fare le fotocopie". L'ideale sarebbe riuscire a trovare un compromesso, ma essendo poco informata chiedo consiglio a voi.
Grazie!!
ArchiFra :
la partita iva aprila direttamente come architetto quando sei abilitata e iscritta all'albo: non ha senso aprirla come disegnatrice.
una volta che sei abilitata non potrai mai fare presatzione occasionale nemmeno se resti sotto i 5000 annui.
consiglio: non basarti su di lui, che ovviamente cercherà di tirare acqua al suo mulino, ma vai da un TUO commercialista e fatti spiager bene le opzioni
arck :
Scusate ma ho dimenticato di scrivere che mi sono appena abilitata, quindi naturalmente avrei aperto la partita IVA come architetto iscritto.
biba :
Totalmente d'accordo con ArchiFra sul consiglio di sentire tu per prima un commercialista, non fidarti di quel che ti consiglia l'architetto perché facilmente non ne sa un tubo (anzi di sicuro, se ti ha prefigurato la prestazione occasionale). Anche se ancora non ne hai uno, trovalo e facci due chiacchiere, se ti chiede dei soldi per una chiacchierata di mezz'ora saranno comunque stati spesi bene.
Inoltre, oggi magari non ti importa, ma ricorda che più vai avanti con soluzioni di fortuna non pagando contributi regolari, più a livello previdenziale starai lavorando gratis.
arck :
Perfetto grazie!Allora cercherò subito un commercialista e parlerò con lui!
Mikros :
In merito a prestazione occasionale e partita IVA, una utente, proprio qui, chiedeva la stessa cosa tempo fa e sul sito dell'Ordine di Roma, aveva trovato questo quesito:
http://ordine.architettiroma.it/avvisi-agli-iscritti/prestazioni-aut…

Il thread da lei iniziato è questo: [post n° 388708]
arck :
Grazie! è un articolo molto utile!
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