gilu92 : [post n° 397886]

Dove studiare Architettura?

Salve ragazzi,vengo subito al sodo ho 25 anni e faccio lavoro in un'azienda medio-grande,ma il mio ''sogno'' è sempre stato quello di fare l'architetto,ma dove?Quello che non vorrei ora come ora è lasciare il lavoro,anche se la paga è quello che è ,di questi tempi e per di più in sud-italia che bene o male mi da una mia stabilità,quindi avevo pensato a qualche università telematica,qualche nome(?)
Oppure , dovrei avere la possibilità,sempre tramite l'azienda di trasferirmi , in Europa,non ricordo le sedi,comunque avevo visto la
Architectural Association School of Architecture o qualche altro nome tra spagna e germania(?)
Ho scartato a priori l'università classica in quanto dovrei seguire , correggetemi se sbaglio il 70% delle lezioni e finirei per perdere il lavoro,e da quello che ho visto '''all'estero''' sono più permissivi sui lavoratori
Aspetto vostre :D
ArchiFra :
architettura essendo una facoltà molto pratica non prevede alcun corso telematico e la frequenza è obbligatoria senza scappatoie con 40 ore settimanali di lezioni di cui quasi tutte prevedono la presenza rilevata.
considera che oggi come oggi, un architetto finisce a fare lo schiavo in qualche studio, prendendo quando è molto fortunato 800 euro lrodi al mese, con partita iva obbligatoria ma senza ferie/malattia/permessi/contributi/assicurazione che restano tutti a carico suo.
anche i liberi professionisti se la passano male salvo rare eccezioni, o comunque galleggiano arrivando a fine mese.
di sicuro prendi di più adesso... senza contare che 25 anni è davvero un po' tardi per pensare di iniziare un percorso di studi così pesante.
mi spiace averti avvilito, ma da fuori si vede solo l'aura poetica del mestiere e si crede ancora che gli architetti facciano soldi a palate per fare 2 disegnini colorati, mentre la realtà è proprio l'opposto
ivodivo :
Tralasciando gli aspetti economici, tralasciando il fatto che non esiste un corso telematico, ma anche se esistesse il bello di fare architettura è principalmente lo "sporcarsi le mani" sia durante gli studi che durante il lavoro. Come si può pensare di fare un corso di architettura senza costruire un plastico, senza scarabocchiare chilometri di fogli bianchi, sarebbe come lavorare senza andare in cantiere a toccare la malta, la pietra, annusare la vernice e la colla.........
E' lodevole la necessità che esprimi di autofinanziarti gli studi ma la nostra facoltà è unica nel suo genere.
Pensa che i nostri maestri predecessori studiavano, lavoravano e addirittura dormivano direttamente dentro i cantieri che realizzavano.
gilu92 :
Ringrazio entrambi per i commenti! :D

Allora, @ArchiFra apprezzo e capisco il tuo discorso,ma per quello che dici non si dovrebbe frequentare neanche ingegneria/medicina/infermieristica & co/economia
Purtroppo siamo nell'epoca in cui tutti oramai seguono lo studio più che il lavoro manuale,ma vabe...
Vorrei seguire il mio sogno,sono sempre rimasto affascinato da personaggi come Gaudí più che Calatrava e Hadid.
Ora come ora sono un ''facchino'' in un'azienda,non mi ci vedo a 35/40 anni ''schiavo'' in questo modo.
Quello che vorrei è ,se dovessi proseguire la strada di architettura e laurearmi,andare in posti dove un architetto serve,magari gli Emirati per dirne uno,se dovessi rimanere qui farei la fame sia da architetto che non.
Ho visto miei coetanei iscriversi a 25/26/27 anni,non penso l'età sia un problema.

@ivodivo,grazie per aver colto il mio punto di vista,si in effetti mi son reso conto che la strada telematica è totalmente sbagliata,anche se l'unico motivo che mi spinge di ''autofinanziarmi'' all'estero più che qui è la dedizione che seguono in altri parti del mondo,ho avuto esperienze universitarie (qui) tempi addietro e mi hanno sconcertato.

Comunque Grazie Ancora!
fulser :
tutto bene gilu, ma tieni presente alcune cose fondamentali cui ArchiFra ha giustamente accennato:
1: quello che farai all'università NON ha quasi niente a che fare con la professione;
2: l'università di architettura NON ha niente a che fare, sia come costi, che come "filosofia", che come organizzazione ecc... con altre università, quindi lascerei perdere paragoni con medicina-economia e via dicendo;
3: la professione reale NON ha quasi niente a che fare con ciò che l'opinione generale pensa sia il mestiere dell'architetto;
4: non so se hai talento, ma sappi che anche se ce l'hai, in questa professione (come in molte altre libere professioni) la motivazione e la forza di carattere di cui sopra conta quasi più di tutto il resto.
5: abbi ben chiaro che cosa vuol dire LIBERA professione.
Parola di una che il sogno l'ha abbandonato.
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.