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Recupero abitativo piano terra 2,40 m

Ciao a tutti,
sono un architetto di 26 anni, dopo qualche anno di lavoro sottopagato o mai pagato ho deciso con un po' di coraggio di aprire partita iva/inarcassa ecc. e di lanciarmi nel mondo del lavoro autonomo dopo aver ricevuto la richiesta di un lavoro di ristrutturazione di una villetta su tre livelli (separazione in due unità indipendenti, ampliamento con Piano Casa, progetto arredi, nuovi bagni ecc).
Mi trovo però di fronte a diversi problemi, probabilmente dovuti alla poca esperienza, e su cui vorrei chiedervi consiglio.
Il committente ha realizzato, già in fase di costruzione 16 anni fa, una cucina, una lavanderia e qualche tramezzo messo un po' a sentimento nel piano seminterrato (che è dichiarato così ma in realtà è completamente fuori terra, avendo però 2,40 m di altezza).

Leggevo delle normative (art. 15 bis della legge regionale n. 4 del 2009) secondo cui sarebbe possibile nelle zone B avere un recupero abitativo dei locali al piano terra a patto che non siano di altezza inferiore a 2.40m e che rispettino le normative igenico-sanitarie. Il problema che mi pongo è che le normative igenico-sanitarie impongono rapporto aero-illuminante di almeno 1/8 ma anche che l'altezza minima sia 2,70.

Avete esperienze in merito? Dovrà fare necessariamente una sanatoria ed eliminare dal seminterrato la cucina anche facendone una al 1 piano e quella risultasse così come una seconda cucina?

Grazie mille!
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