Sabagio : [post n° 415519]

ante 1942

ho una unità immobiliare “storica” il cui unico documento in possesso è la planimetria catastale C/3 - laboratorio- risalente al 1940, non ci sono pratiche edilizie in Comune: adesso dovrei presentare una SCIA per la realizzazione di alcune modifiche interne…..
Mi sono accorto che la vecchia planimetria NON coincide con lo stato di fatto….. infatti a memoria mi dicono i proprietari che in origine era un magazzino e in seguito trasformato in ufficio e adesso in abitazione (hanno fatto un tramezzo, un soppalco….eccc), il tutto senza alcuna autorizzazione edilizia…..
Adesso, il geometra di uno dei proprietari, suggerisce di depositare un DOCFA aggiornando la planimetria catastale allo stato reale (tramezzo + soppalco) e variando da C/3 ad abitazione A/3 in forza di una dichiarazione (a questo punto mi vien da dire “falsa”) in cui i proprietari asseverano che l’immobile è stato modificato prima del 1942 in civile abitazione.
Io, a questo punto, dovrei presentare una SCIA rifacendomi a questa variazione catastale fatta a distanza di quasi 80 anni in cui dichiaro la conformità dello stato attuale……
A voi sembra ok come procedura? a me francamente no!!! ma non vorrei si tratti di un mio eccesso di zelo!
desnip :
Ma che eccesso di zelo... con tutti questi inquacchi non c'è un bel niente di regolare. Perchè il geometra non si assume lui tutte le responsabilità e firma lui tutto, Scia compresa?
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