Antonio72 : [post n° 422370]

Costo di un preventivo

Buongiorno a tutti, ci troviamo in una situazione poco piacevole con un architetto cui abbiamo chiesto un preventivo per la ristrutturazione della sola zona giorno (circa 30mq).
Vi scrivo immediatamente i dati più importanti:
- budget a nostra disposizione: 10.000 euro
- costo richiestoci per la fase di concept: 3.000 euro

Gli accordi, tutti vocali, sono di ottenere un'idea di massima per poterla valutare assieme al costo della realizzazione.
A precise domande per avere un'idea del prezzo, ci risponde in modo vago e molto marketing-oriented (valore aggiunto, sicurezza e tranquillità, etc). Noi ripetiamo che non abbiamo intenzione di pagare la bozza senza prima sapere se sarà di nostro gradimento, al che ci risponde di non preoccuparci, in quanto il costo di questa fase verrà saldato in caso di firma dell'incarico.

Poche settimane dopo il sopraluogo si presenta per mostrarci un concept molto più dettagliato di quanto chiaramente richiesto, con due proposte e relativi rendering 3D stampati su fogli A3. Restiamo colpiti ed interessati ad una delle idee, anche se presenta qualche limite tecnico che ci assicura verrà risolto in fase di progetto.
E' in questo momento che per la prima volta abbiamo un'idea del suo costo (i 3.000 euro). O meglio, del solo concept, perché le fasi di: progetto, assistenza in cantiere e consigli sull'arredo sono lasciate in bianco e "saranno da quotare in seguito".

Passati pochi giorni ci telefona e richiede con urgenza il pagamento del concept, in quanto "il lavoro svolto si paga e nessuno lavora gratis".
Non è stata firmato alcun incarico, che ci è stato presentato assieme alle due bozze, ma che non abbiamo firmato.

Vorrei capire assieme a voi se è prassi comune farsi pagare il preventivo senza accordi precedenti, né vocali né tantomeno scritti, con una cifra che rappresenta il 30% del budget totale, perché siamo rimasti basiti.
Personalmente sono abituato a fare preventivi per lavoro, e so benissimo che una certa percentuale non sarà accettata, nonostante gli sforzi che posso aver profuso per una presentazione ottimale.

Grazie per l'attenzione, speriamo di essere stati sufficientemente dettagliati.
kajo :
Ovviamente il tecnico a cui si è rivolto ha saltato, per negligenza o semplicemente per dimenticanza (??), la lettera di incarico. Che al giorno d'oggi risulta essere obbligatoria per tutelare sia tecnico che lo stesso cliente.

Nella lettera di incarico devono essere riportate modalità e svolgimento dell'incarico con relative quote percentuali di parcella da saldare, eventualmente, a "firma" a "tot percentuale di stato di avanzamento" e così via.

Richiedere al cliente un pagamento senza che ad esso sia stato fatto firmare qualcosa mi sembra del tutto azzardato, irrispettoso e poco professionale.
Poi ovvio, sull'ammontare della parcella non si può dire nulla, ognuno ha il proprio target di riferimento. Basti pensare che ci son persone che comprano 1.200 euro di smartphone.
ArchiFra :
a parte quanto detto da kajo, faccio notare che il tecnico non ha fatto un semplòice preventivo spannometrico (che non viene di norma pagato) ma ha fatto dei progetti da sottoporvi. questo lavoro va pagatoe ccome.
ma scusate, se voi avete mal di schiena e andate dall'ortopedico, forse che non gli pagate la visita che lui vi fa anche se poi decidete di non fare la terapia che vi indica?
desnip :
Quoto ArchiFra. Lei parla di "preventivo", ma due proposte progettuali con tanto di rendering non sono un preventivo!
Detto ciò, il tecnico ha cmq sbagliato a non fare un "preventivo" appunto e una lettera di incarico.
ponteggiroma :
Il collega doveva fornirle un preventivo come prescritto dalla legge e su questo non ci piove.
Però lei scrive:
"....Noi ripetiamo che non abbiamo intenzione di pagare la bozza senza prima sapere se sarà di nostro gradimento..."
Cosa intende esattamente?
Antonio72 :
Buongiorno a tutti, intanto grazie per le vostre risposte.

> ha fatto dei progetti da sottoporvi. questo lavoro va pagato eccome.
> (e commenti simili)

Concordiamo con la linea di pensiero: è palese che ci sia un lavoro dietro, ma è stato espressamente richiesto altro. La nostra richiesta, esplicitata in più occasioni, era quella di ricevere una bozza/proposta di massima, NON un mini-progetto con rendering 3D.
E' stata una libera scelta del professionista seguire questa strada, abbiamo ipotizzato per differenziarsi dalla concorrenza, tant'è che nel documento di incarico, che ci ha presentato assieme alle bozze, la fase di progetto è indicata come seguito di questa.
Il professionista medesimo indica il lavoro svolto come "bozza / concept", separandolo dalle fasi di progetto.


> Cosa intende esattamente?

Giusta osservazione.
Intendo che abbiamo chiarito fin dalla prima telefonata che volevamo valutare alcune proposte prima di dare il via ai lavori. Alcuni professionisti accettano di creare un preventivo contenente un'idea di massima, altri preferiscono blindare la propria idea assieme ad un progetto. Rispettiamo entrambe le posizioni, pertanto abbiamo chiarito fin da subito, onde evitare di perdere e far perdere tempo, che la nostra richiesta era di ricevere una idea di base (bozza + prezzo di massima), per poi procedere con l'evoluzione della stessa tramite un progetto nel caso fosse un'idea valida.
Abbiamo ricevuto anche dei "no" come risposta, assolutamente condivisibili, in quanto a nessuno piace lavorare per preparare un preventivo che potrebbe essere rifiutato, magari "regalando" l'idea di fondo.

Riteniamo di essere stati trasparenti fin dal primo momento, ma l'intenzione è appunto quella di ottenere feedback da dei professionisti per eventualmente correggere dei torti commessi.

Grazie per l'attenzione, perdonate la prolissità.
ArchiFra :
voi confondete preventivo con progetto anche in forma abbozzata.
un preventivo senza progetto lo fa chiunque abbia un minimo di occhio tecnico, e indica l'ordine di grandezza della spesa.
se volete invece un preventivo di dettaglio, al centesimo, per forza di cose il professionista DEVE fare anche un progetto perchè si baserà su quello per stendere il computo metrico estimativo delle opere da eseguire, abbinandovi il prezzo preso dal prezziario provinciale o regionale (posto che poi questo rpezzo finale sarà suscettibile di fluttuazioni in base a maggiorazioni/minorazioni che le singole imprese applicano, l'iva, la cassa del tecnico, la parcella del tecnico, le pratiche comunali, catastali, ecc...).
nel momento in cui voi chiedete un preventivo non spannometrico, è implicito che ci sia anche un progetto il quale poi andrà integrato, modificato.
il collega ha sbagliato a non fare il disciplinare di incarico scritto, che è obbligatorio e deve contenete i riferimenti dell'assicurazione professionale, l'oggetto dell'incarico, le modalità di pagamento e il luogo di risoluzione del contenzioso.
resta il fatto che lui ha lavorato sulla base di quanto da voi chiesto (e no, non esiste che la bozza venga pagata solo se piace...) e voi dovete pagarlo.
se non trovate bonariamente un accordo, è vostro diritto sottoporre la sua parcella al suo ordine di iscrizione per avere una valutazione della sua legittimità per l'importo chiesto.
BRB :
... il mio parere sarà in controtendenza:

Il collega può richiede il pagamento del concept ? ma se lui vi aveva detto che il costo di quella fase sarebbe stato saldato in caso di firma dell'incarico !
Dunque se voi non siete andati avanti con l'incarico ...basta. La storia fra voi e lui finisce qui.

Potete anche non rispondere alle sue telefonate.
E' stato lui ad azzardare. E adesso se ne assume le responsabilità.

(ovvio che io mi attengo a come voi avete raccontato qui i fatti. Bisognerebbe sentire anche la campana del collega)
Saluti.
Antonio72 :
Gentile ArchiFra, mi trovo in disaccordo con la sua valutazione.
Dove avremmo chiesto un "preventivo di dettaglio"? Ho omesso, per questioni di spazio, una specifica telefonata che abbiamo fatto pochi giorni dopo il sopraluogo, dove specificavamo ulteriormente che la nostra richiesta era una bozza di massima, avendo sentito parlare l'architetto di rendering. Ci è stato risposto che la richiesta era chiara e di stare tranquilli. Non abbiamo MAI preteso di avere una descrizione dettagliata di cosa si sarebbe andati a fare.

Anche senza questo particolare, mi sembra di aver riportato nei precedenti interventi che la richiesta è sempre stata di avere uno schizzo/bozza sul quale ragionare. Nessun dettaglio, nessun progetto, è stata una iniziativa del professionista, che egli stesso valuta come "bozza", in quanto le fasi di progetto (la prima delle quali è segnata come "Progetto preliminare") sono elencate a parte, senza riportare il compenso richiesto.

C'è stata poca chiarezza da parte nostra? Il problema risiede nel richiedere una bozza/schizzo nel preventivo?
ArchiFra :
lei non vuole capire. dietro a quello che per lei è un semplice schizzo ci sono ORE di valutazione e ANNI di studio. se no perchè non si fa lei il suo schizzetto, tanto dal suo punto di vista è solo un disegnino senza valore? forse perchè non è capace e non ha idea di come fare (e non parlo solo di tenere la matita in mano).
nel momento in cui chiede una bozza, sta chiedendo un preventivo di semi dettaglio.
non so se voi avete chiarito che nel vostro budget doveva rientrare tutto, ma sappia che per rifare un bagno, un semplice bagno, in media si spendono 5000 euro: faccia lei due conti di quello che costa rifare una zona giorno grande il triplo, considerando che bisogna fare anche pratiche edilizie e che, oltre al materiale, anche il tecnico deve essere pagato.
chissà perchè il lavoro del muratore si paga senza boffare, quello del progettista invece è sempre oggetto di contestazioni (riepto: fateveli voi i "progettini, gli schizzettini, le bozzettine" visto che credete che non valgano nulla).

siccome noi qui non possiamo sapere come sono andate le cose nè il pregio del lavoro del collega, lei ha una strada molto semplice da intraprendere, che le ho indicato: contestare la parcella presso il suo ordine di appartenenza
ArchiFish :
La verità è che una "bozza di massima", che sia funzionale a esprimere un idea progettuale e/o a formulare un preventivo, richiede, circa, lo stesso lavoro che occorre per definire le scelte nel dettaglio. Ogni tecnico lavora, secondo proprie abitudini, con una qualità/precisione finale variabile in funzione delle fasi di sviluppo del progetto, ma resta il fatto che, se si vuole essere credibili/attendibili anche in una bozza di massima, si debba operare ad un livello assai prossimo a quello tipico della progettazione definitiva (io, purtroppo, non riesco a fare diversamente). Le variabili sul costo finale dell'intervento dovrebbero essere rappresentate, in sostanza, solo dalle scelte dei committenti. Diversamente non serve nemmeno progettare, basta fare una stima "spannometrica", magari in presenza del cliente, che richiede 15 minuti di lavoro ed espone al rischio postumo di sentirsi criticare perchè poco attendibile.
Se poi devo esprimere un parere specifico sulla questione, anche se non dovrei, credo che ci sia stata poca trasparenza da parte del tecnico. Avrebbe dovuto puntualizzare, in primis, quanto il concetto di "bozza di massima" sia aleatorio (vuol dire tutto e niente) e quindi definire l'incarico (ed i costi) nel dettaglio a priori. Se si vuole un preventivo credibile, lo dico sempre, serve un progetto ed il progetto si paga. Ogni rapporto progettista/committenza, dovrebbe basarsi su questo concetto chiaramente e anticipatamente esposto.
In merito alla parcella, infine, direi che non è economica (rispetto alle mie "abitudini", non in termini assoluti), ma molto dipende anche dal target del progettista scelto. Se si va a cena da Cracco, non si spende come in trattoria, nessuno si scandalizza e quasi tutti capiscono che si pagano profumatamente il servizio, la location, gli ingredienti, l'esperienza, la presentazione ed il nome dello chef.
FranzArch :
La bozza/schizzo non è dovuta e metterla come pregiudiziale significa non capire a cosa serve l'architetto, è inusuale oltre che sintomo di poca onestà intellettuale.
E' come andare dal medico e dirgli "guarda io voglio solo una visita, poi a seconda della progonosi decido se pagarti o meno", lei capisce bene che ha davvero poco senso.

Detto questo non sono d'accordo con i colleghi che asseriscono che il preliminare/bozza = progetto di dettaglio perchè la scala del progetto è molto diversa e l'onere di progetto per l'architetto su scale molto differenti.

In ogni caso il collega doveva fargli firmare un preventivo che lei però non voleva firmare (presumibilmente) perchè fondamentalmente vuole il servizio ma non vuole pagarlo. E' un pò un cane che si morde la coda. Il collega ha sbagliato, ma a lei andava benissimo così evidentemente.

Io spero che il collega tragga le dovute conclusioni dall'esperienza comunque.
ArchiFish :
@FranzArch
perdonami, forse mi sono espresso male. Non asserisco che per formulare un preventivo di massima occorra un livello di dettaglio progettuale paragonabile ad un esecutivo. Dico semplicemente che, per indole del tecnico o per abitudine o per necessità, possa accadere che, per risultare attendibili, si debba comunque progettare (non dimentichiamoci che per quanto di "massima" sia la bozza, il cliente, spesso ritiene le stime espresse come vincolanti e le "sorprese" finiscono per tradursi in critiche o giudizi negativi).
Se, come in questo caso, si parte da un budget da rispettare, senza il supporto di un minimo di progettazione e di una stima dei costi riconducibili a lavorazioni, finiture ed arredi è difficile esprimersi in maniera credibile (o decidere cosa limare per rientrare nel budget). Diversamente, se la progettazione non è contemplata, sentite le esigenze della committenza, non resta che sentenziare, "a sentimento" (o in base all'esperienza) se il tetto massimo di spesa è sufficiente o meno. Fermo restando che, anche in questo caso, al pari dell'incarico chiaro e controfirmato, sarebbe indispensabile prevedere un compenso da riconoscere al tecnico proporzionale al "disturbo".
FranzArch :
@Archifish, non è mia intenzione sentenziare sul metodo di lavoro di ognuno, ma per me una bozza è una roba molto da "pilota automatico".
Voglio dire se devo ragionare col cliente sulla fattibilità di un intervento lo faccio in genere a voce, con una planimetria e una matita e, cosa importantissima, non lascio NULLA al cliente quando esce dallo studio e ancora non si è formalizzato l'incarico con contratto (ovviamente non cedo i miei schizzi).
In questo caso ci si è spinti già al render che è un livello che implica un raffinamento del progetto di molto superiore al lvl bozza. Lo si è fatto senza contratto?
Si accetta il rischio che questo comporta.

Le riflessioni che fai sulle stime, sul progetto ecc sono tutte, ovviamente, corrette ma è giusto dare al committente quello che vuole. Se mi si richiede una stima di massima e un'idea fornisco una stima di massima (spannometrica) ed una idea appunto, non un progetto. Per essere chiari posso fermarmi al lvl schizzo o spingermi leggermente oltre con una planimetria arredata in cad e posso dire se nel budget ci sta l'intervento facendo sempre presente che una forbice più o meno ampia sullo stesso c'è e può essere affinata SOLO mediante progetto definitivo (almeno) e computo (che vanno pagati).

Che poi il problema vero è e rimane il budget ed il committente. Se un committente ti mette davanti i soldi ("pochi") e ti dice che non vuole sganciare una lira ma vuole "l'idea" (ci sarebbero da fare discorsi ai limiti del filosofico su questo concetto ma vabbè) è abbastanza evidente che il problema è il mindset del committente che dovrebbe avere l'educazione, l'intelligenza e la decenza per non rivolgersi ad un professionista se non vuole remunerarlo adeguatamente.

In questo senso noi professionisti per primi dovremmo essere un pò più smart nella selezione della clientela perchè non tutti ci meritano.

Il resto è speculazione e viene, per me, dopo.
ponteggiroma :
ragazzi è inutile scaldarsi tanto la tendenza ormai è quella, Con questi siti in cui ognuno è libero di farsi fare tutte le proposte progettuali gratuitamente da questi 4 pirla disposti a lavorare gratis siamo tutti perdenti. L'avete letto? L'ha detto lui stesso che non paga se prima non è di suo gradimento. In fondo, è sempre la legge del mercato che comanda: domanda/offerta
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