Apollodorus : [post n° 423397]

rapporto AREANTE locali uso: laboratorio artigianale/riunione, attività sociali

Due domande: (1) Da un punto di vista catastale, che classificazione può avere un locale che si presta ad essere utilizzato in modo flessibile per varie attività (senza mai esserci somministrazione di alimenti e bevande) anche con affitti brevi? Pertanto intendo: corsi di cucito, fotografia, proiezione di filmati, corsi di formazione, eccetera? Non sto parlando pertanto di cinema / sale riunioni / sale conferenze (per quanto piccole o grandi possano essere.

(2) Per questi locali ad uso flessibile; si applicano i requisiti igienico sanitari delle abitazioni oppure quelle dei luoghi di lavoro? Dico "luoghi di lavoro" poichè in taluni utilizzi, si palesa la finalità di lucro .. cioè ne consegue un guadagno economico.

Grazie a tutti quelli che potranno chiarire tecnicamente/fiscalmente quanto sopra!
gioma :
Spesso si fa riferimento - forse per semplicità - ai dati catastali per individuare la destinazione d’uso di un immobile.
Al contrario, la destinazione d'uso reale è quella urbanistica, ossia quella che risulta dalla consultazione delle pratiche edilizie depositate in Comune oppure dal Certificato di Agibilità.
Una u.i. può ospitare funzioni diverse purché compatibili con la destinazione d’uso urbanistica legittimata.
Il classamento catastale, valido solo per questioni fiscali, non viene stabilito dal contribuente bensì dalla AdT in base ad una serie di criteri ( contesto urbano, caratteristiche costruttive, valore medio di mercato, ecc.).
ArchiFra :
tutte le attività che hai elencato necessitano di scia al suap per attività di servizio, pertanto devi verificare col comune competente cosa prevede in merito: può essere c1, a10 o d8, ad esempio
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