Liz : [post n° 425128]

Procedure post abilitazione

Buongiorno a tutti, ho appena superato l'esame di stato e adesso mi trovo di fronte ad un mondo a me sconosciuto...
Per qualche mese ho lavorato a collaborazione in uno studio di architettura, ma mi è stato consigliato di aprire una partita iva e iscrivermi all'albo.
Quello che non capisco è come procedere adesso.
Per iscrivermi all'albo devo aspettare che mi sia rilasciato un certificato dall'università in cui ho sostenuto l'esame di abilitazione?
necessito prima di una partita iva e iscrizione ad inarcassa? e per avere una partita iva ho bisogno di un commercialista?
so a quanto ammontano le spese di iscrizione all'albo, ma mi chiedo quanto possa costare un commercialista in media, soprattutto per un architetto alle prime armi...
Mi scuso per le molte domande ma è difficile approcciarsi a questo campo non sapendone nulla... Ringrazio chi avrà la pazienza di rispondermi!
gioma :
Per iscriverti all' Albo devi rivolgerti alla Segreteria dell'Ordine e chiedere quali sono i doc da presentare oppure collegarti al loro portale e scaricarli da casa.
In merito all'Attestato di abilitazione, dovrebbe essere sufficiente presentare una Autocertificazione.
La partita iva ti serve se intendi esercitare la professione.
Una volta aperta, devi necessariamente iscriverti ad Inarcassa e stipulare una polizza di RC professionale.
In alternativa al commercialista ci sono i CAF.
ArchiFra :
ovvio che lo studio ti vuole a partita iva, così gli costi di meno e scarica le tue fatture come costi professionali.
la puoi aprire come disegnatore, ma in tal caso non pitrai mai firmare nè usare il timbro per fare lavori fuori dallo studio: se hai intenzione di fare qualunque lavoro, anche piccolo, sei obbligato ad essere iscritto all'albo e quindi ad avere partita iva, inarcassa e assicurazione professionale.
non potrai assolutamente fare nulla con rpestazione occasionale se sei iscritto all'albo, ma senza iscrizione all'labo non potrai mai fare lavori propri della professione senza partita iva da architetto
Red :
Ciao Liz,
vado a memoria perchè sono passati diversi anni da quando ho iniziato la l.p.
Come scrive giustamente Gioma, chiamando la segreteria dell'Ordine o cercando nel sito dovresti trovare tutte le indicazioni per l'iscrizione. L'autocertificazione del superamento dell'esame di stato non credo sia valida, a meno che non abbiano cambiato le cose negli ultimi anni. A me era stato richiesto un documento rilasciato dalla facoltà che attestava il superamento dell'e.d.s., con tanto di marca da bollo da 50 e rotti euri, informarti presso la segreteria dell'uni. Una volta iscritta all'ordine, ci vorrà anche una pec (necessaria anche per la cassa), potrai aprire partita iva e iscriverti a inarcassa (che sarà il tuo ente di previdenza al quale verserai i contributi), non ricordo esattamente l'ordine. Non ti dimenticare anche di stipulare un'assicurazione professionale, sia gli ordini che inarcassa hanno delle convenzioni vantaggiose per gli iscritti. Per quanto riguarda i costi del commercialista, non dovrebbero essere troppo alti, in quanto presumibilmente ricadrai nel regime forfettario vigente che è molto semplificato nella contabilità e vantaggioso per le nuove attività. Direi che la spesa del commercialista varierà tra i 500 e i 1000 €/anno, prova a sondare. Considera inoltre che volendo potresti anche arrangiarti perchè, come ho scritto prima, la contabilità è veramente semplice e con il supporto di un CAF o una ACLI riesci a fare tutto, valuta tu.
Alessandro :
Rifletti bene prima di aprire. se non hai una attivitá da libero professionista non é assolutamente conveniente. I costi di Inarcassa sono elevati, contatta inarcassa e fatti spiegare come funziona. Se ti iscrivi come architetto e poi ti metti a fare il dipendente a p. IVA sei rovinato. si guadagna poco e si passa il guadagno alla cassa architetti. Se sei disegnatore allora sei paradossalmente più tutelato in uno studio di un architetto
Red :
@Alessandro,
sul fatto che Liz debba riflettere bene prima di aprire p.iva non ci sono dubbi. Sull'ingiustizia e la insostenibilità delle consuetudini in vigore nei trattamenti dei collaboratori da parte dei titolari negli studi italiani, mi sono già espresso diverse volte e non voglio ripetermi. Da quello che scrive Liz, credo però non abbia molte alternative. Il discorso del disegnatore che fai vale solo se venisse assunta come tale. Se invece dovesse comunque aprire p.iva come disegnatrice, non avrebbe l'onere dell'iscrizione all'Ordine, l'obbligo della RC professionale e l'obbligo della formazione permanente. I contributi previdenziali però li dovrebbe in ogni caso versare, non ad inarcassa, ma
all'inps e le aliquote di quest'ultima sono più alte; tra l'altro non so se ci sono agevolazioni sui contributi minimi da versare per i neo iscritti. Infine non avrebbe la possibilità di firma, aspetto non trascurabile. Concludendo, a mio parere, per un abilitato, nel caso non avesse alternativa alla p.iva, conviene l'iscrizione all'ordine + inarcassa + il resto di cui sopra.
Alessandro :
Io mi riferisco ad un'altra differenza, se ho capito bene nel quadro normativo odierno, se sei architetto dipendente con p.IVA allora per legge non c'è niente di male. Se sei disegnatore la cosa dovrebbe cambiare e non dovrebbe persistere molto a lungo la situazione di falsa partita iva.
acheloo :
Rivolgiti al tuo Ordine provinciale per avere tutte le info che ti servono per iscriverti. Chiedi poi il numero del delegato Inarcassa, che saprà risponderti a tutte le domande relative alla partita iva e agli adempimenti fiscali.
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