amico architetto : [post n° 425258]

Cliente che scappa

Ieri è accaduto un fatto che mi ha molto irritato.

Una settimana fa un potenziale cliente viene da me perché deve ristrutturare casa. Misure, progetto e tutto il resto. Ha problemi economici per cui lo indirizzo da un amico che fa prestiti per ristrutturazioni.

Adesso è una settimana che non si è fatto più sentire, letteralmente scomparso. Non ha avuto nessun preventivo per cui manco può lamentarsi che siamo stati cari o altro.

Mi lascia con l'incazzatura di non essersi fatto più sentire e, soprattutto, col rammarico di non aver chiesto un minimo di acconto per quel poco di lavoro che finora ho fatto.

Voi come vi comportate? A me risulta difficile chiedere un acconto senza aver ancora fatto nulla.
Nina :
Provato a contattarlo tu? Almeno ti accerti che sia ancora interessato.
ArchiFish :
L'ideale sarebbe proporre e far firmare un primo incarico per verifica delle premesse di fattibilità dell'intervento ed eventuali bozze progettuali. A proposte accettate si potrebbe procedere alla stipula e sottoscrizione di un secondo incarico per progettazione definitiva/esecutiva, pratiche edilizie, D.L., ecc.
Il condizionale è d'obbligo perchè, culturalmente, tanto i tecnici, quanto la committenza, sono poco propensi ad un adempimento che, per quanto obbligatorio, appare ancora come lesivo del rapporto di fiducia che dovrebbe intercorrere tra le parti.
Credo che, visti i tempi, ci si debba fare coraggio ed essere intransigenti. Ho la sensazione/dubbio che così facendo, una buona percentuale di potenziali clienti potrebbe "fuggire" ancor prima di iniziare. Sarebbe comunque meglio di vederli sparire a prestazione già iniziata, ergo dopo aver lavorato, seppur poco, per nulla.
Alessandro :
Devo dire che un cliente che si pone squattrinato in partenza forse non è proprio un grande affare e magari si è fatto due conti e si è reso conto che non è fattibile economicamente, in questo caso direi meglio ora che più tardi quando le spese diventano elevate
ArchiFra :
il disciplinare di incarico è obbligatorio, hai sbagliato tu a non farlo e a lavorare senza nemmeno quantificargli il tuo lavoro: non è corretto deontologicamente agire così e mi stupisce che tanti colleghi agiscano in tale leggerezza.
spero che tu riesca a farti pagare quanto fatto, ma resta comunque che hai sbagliato in partenza
desnip :
"A me risulta difficile chiedere un acconto senza aver ancora fatto nulla." Anche a me, risulta difficile e quindi l'acconto me lo faccio versare solo al momento della firma dell'incarico, quando effettivamente dovrò iniziare a fare qualcosa.
Qui però la cosa non è chiara: tu hai lavorato o no? Nel primo caso, quoto ArchiFra, nel secondo Alessandro. Un cliente che piange miseria è meglio perderlo prima di iniziare a lavorare.
ponteggiroma :
e poi ti poni magari anche come "amico architetto"....
Ma amico de che?
Ci vogliamo rendere conto o no che quello che facciamo è un "lavoro" e non un passatempo....
amico architetto :
Il disciplinare non ho manco avuto il tempo di farlo, io lo faccio sempre. I signori, con difficoltà economiche, non sapevano quanto avrebbero potuto ricevere dal prestito e solo in quel caso si sarebbe potuto ragionare.

Avrò sicuramente commesso qualche errore mio. Ma, sinceramente, cosi senza aver fatto ancora nulla, parlo dell'inizio, è dura dalle mie parti, provincia di Napoli, a farti dare un acconto.
amico architetto :
Di amico c'ho solo il nick name che ho messo qui, chi cavolo li conosceva prima di qualche settimana fa. Erano amici di un caro amico. Purtroppo mi ha detto male ed ho fatto male a confidare nell'educazione e nel rispetto della gente.
Nina :
Ma non abbiamo ancora capito: hai prodotto qualcosa? O vi siete limitati alla chiacchierata conoscitiva in studio? Perchè nel secondo caso c'è poco da innervosirsi, è una cosa che capita. Nel primo caso è un altro discorso.
amico architetto :
Gli ho fatto un progettino di interni veloce per poter poi attendere il risultato della richiesta del Prestito.
Nina :
Hai commesso una leggerezza, soprattutto considerate le chiarissime premesse delle difficoltà economiche. Anche perchè dici che non hai avuto tempo di fare il disciplinare di incarico, ma per un progettino veloce di interni sì. Quindi? Hai fatto un rilievo? consegnato carte al cliente? Se no, e quindi il tuo impegno è stato "minimo" ( e per minimo intendo puro esercizio di progettazione su una planimetria già presente), il mio consiglio è di lasciar perdere e di prenderla come una lezione per il futuro.
desnip :
Amico architetto, nonchè quasi compaesano, perdonami, ma non si può leggere un architetto che parla di "progettino"... :-)))
Noi facciamo solo progetti, di massima, più dettagliati, esecutivi, ma sempre progetti. Impariamo un po' a "pretenderci", come si dice dalle nostre parti... ;-)
amico architetto :
Hai ragione, è solo un modo per evitare di andare su tutte le furie e prendere a schiaffoni la gente.

Io sinceramente non ho mai visto un periodo come questo dove la gente fa delle figure ridicole per questioni di soldi. Poi parlano di crisi !
ponteggiroma :
se già tu lo definisci un "progettino veloce" figurati quel paraculo del tuo cliente come l'avrà definito...
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