user001 : [post n° 440076]

Compenso per pratica non dovuta

Buongiorno a tutti,
vorrei da voi un parere su una vicenda che mi è capitata... Qualche mese fa abbiamo deciso di acquistare un immobile e ristrutiurarlo per poi aprire una scuola di musica.
Fin dalla fase dell'acquisto abbiamo coinvolto un Architetto per verifica della regolarità del locale, progettazione e direzione dei lavori di ristrutturazione e qualsiasi altra pratica necessaria per l'apertura della scuola.
Il tecnico dopo essersi preso alcuni giorni per analizare la situazione ha elaborato una offerta economica che includeva tra l'altro presentazione di una SCIA al SUAP, sostenendo che questa pratica fosse dovuta per l'inizio dell'attività.
I primi due step (verifica preesistenze e fine lavori) si sono conclusi e abbiamo provveduto a saldare il compenso pattuito ma qualche giorno dopo la presentazione della SCIA al SUAP abbiamo ricevuto una telefonata che ci informava dell'inammissibilità della pratica perchè non dovuta, confermata dopo via PEC. Premetto che per tale pratica abbiamo sostenuto a parte i costi per la redazione di una valutazione di impatto acustico (da allegare) effettuata da un'altro tecnico e i costi per depositare la pratica per un ammontare totale di circa 500 euro. Ora il tecnico mi chiede il saldo del compenso pattuito per la pratica, sostenendo che lui comunque la pratica l'ha fatta, io sarei intenzionanato a non pagare considerando che l'indicazione della necessità della pratica veniva da lui ed ho già sostenuto un costo per non avere nulla in mano.
Mi interesserebbe molto ricevere il parere di altri professionisti perchè vorrei comportarmi in modo corretto con l'Architetto che si è dimostrato sempre cordiale ma vorrei anche evitare di passare per fesso :) !
Grazie a chi vorrà rispondermi
ArchiFra :
sono tecnico in un suap e non mi è mai capitato di ricevere scia di scuole di musica, ma verificando il codice ateco rientra tra le attività per cui è obbligatoria tale istanza. bisogna vedere se l'inammisibilità deriva dal fatto che è stata selezionata la procedura errata, ad esempio se è stata presentata come attività produttiva anzichè come "altra attività del settore dell'istruzione" sotto cui invece rientra.
consiglio di confrontarvi con la CCIA competente territorialmente: la normativa in tal senso è una giungla, soprattutto per certe attività non perfettamente inquadrate (a sentire omniavis ad esempio non serve la scia per niente, nemmeno per aprire un'attività produttiva o una palestra... no comment).
l'impatto acustico comunque era obbligatorio come per tutte le attività che producono musica.
Ily :
Ma scusate, ma nella ristrutturazione avete:
- realizzato impianti ex novo;
- spostato, demolito e/o realizzato tramezzi (anche in cartongesso);
- fatto un cambio di destinazione d'uso (eventualmente anche senza opere edilizie) ad esempio da laboratorio artigianale, o negozio, o magazzino a scuola di musica?

Se la risposta è "si" anche a una sola delle mie domande, la SCIA serve e il collega è stato onesto. Probabilmente la pratica non andava inviata allo Sportello delle Attività Produttive ma al SUE, lo Sportello Unico per l'Edilizia.
Se hai dubbi, chiedi all'ordine degli architetti se il collega ha agito correttamente. Ma avere un cantiere aperto e un direttore dei lavori senza depositare nessuna pratica edilizia mi sembra proprio strano.
user001 :
Grazie ad entrambi per le risposte!
Ad ArchiFra preciso che siamo una associazione di promozione sociale (cod. Ateco 949990) e svolgiamo come attività prevalente quella di scuola di musica, forse per quello la pratica non è stata accolta. Il tecnico del municipio che ci ha contattato telefonicamente ed è stato molto gentile ha detto di non aver mai visto una SCIA per una attività del genere. Diciamo che se il municipio mi conferma che nulla è dovuto a me basta, solo mi pesa un po' pagare una parcella per una pratica che di fatto è stata annullata perchè non dovuta.
A lilly preciso che abbiamo realizzato tramezzi, installato impianto di immissione/estrazione aria ma non abbiamo cambiato destinazione d'uso (il locale era già C1). Per la parte edilizia credo siano state presentate le dovute pratiche: sicuramente una CILA... Quella parte la abbiamo già saldata al tecnico.
Ovviamente non voglio dire che l'Architetto non abbia agito correttamente, vorrei solo capire se è corretto chiedere una parcella per una prestazione di fatto non dovuta...
Grazie ancora!
ArchiFra :
essere una aps non implica che si è esentati dagli obblighi di presentazione di pratiche comunali e suap. io litigo costantemente con suoi "colleghi" che prendono multe dalla vigilanza commerciale per mancanza di scia o da ats o dai vvf perchè non rispettano nulla in merito a requisiti sanitari, accessibilità, antincendio, e mi rispondono quello che ha detto lei.
essere aps esonera solo da alcuni obblighi fiscali. tutto il resto vi resta in capo.
quanto al fatto che il municipio vi dica che non è dovuto nulla, mi scusi ma anche noi siamo umani, spesso siamoa lle prime armi o semplicemnte incompetenti se non abbiamo mai visto nulla del genere.
ho colleghi di altri comuni più piccoli che cadevano dal pero riguardo ad adempimento sugli impianti di carburanti privati, gestiti in totale sfregio della legge regionale, perchè essendo piccoli non avevano mai visto l'iter e quindi operavano alla carlona facendo gravissime violazioni normative e procedurali.

ribadisco di contattare la CCIA che è organo competente, un architetto non ha nessun obbligo di sapere il codice ateco: se voi gli avete rpesentato il compito di aprire in comune una scuola di musica lui ha correttamente agito nel suo perimetro di attribuzione. il vostro codice ateco riguarda la CCIA e se mai il commercialista.
Ily :
Non riesco a capire una cosa, la SCIA a cui alludo io naturalmente è quella edilizia; ma so che ne esiste una anche "amministrativa" (so che non è il termine corretto, chiedo scusa): e di queste ultime non mi è mai capitato di doverne fare...
Se voi avete presentato la CILA per l'edilizia siete a posto... rinnovo il mio consiglio di chiedere un parere dell'ordine di iscrizione del vostro architetto: ovviamente, come in tutte le categorie professionali, esistono anche architetti non aggiornati, o incompetenti, o non proprio cristallini... spero naturalmente che non sia il vostro caso!
user001 :
@lilly Si, si tratta di una segnalazione di inizio attività allo sportello delle attività produttive: si fa per alcune attività ma non per tutte a quanto pare. Ti ringrazio del consiglio, chiederò lumi all'ordine locale. Sono convinto della correttezza e della buona fede del tecnico, contesto solo il richiedere una parcella per una pratica che di fatto il municipio non vuole. Penso che in questi casi di dubbia interpretazione della normativa sarebbe d'obbligo fare un salto all'ufficio competente e concordare il da farsi.

@ArchiFra: Francamente io sto cercando di fare tutto il dovuto per rispettare tutte le norme, ovviamente però devo allinearmi a quanto mi viene detto nel mio municipio. Il formato della SCIA nel mio comune riporta il codice Ateco dell'attività quindi a mio modo di vedere riguarda anche chi la SCIA la compila.
Grazie davvero a entrambi per le vostre opinioni, sono fondamentali per me per potermi comportare correttamente con il tecnico
ArchiFra :
ily, stiamo parlando della scia commerciale obbligatoria per legittimare l'avvio delle attività.
esempio pratico: voglio aprire un negozio. prima faccio i lavori edilizi con titolo edilizi, ma poi non posso semplicemnte avviare l'attività quando sono finiti. almeno il giorno stesso dell'apertura devo obbligatoriamente mandare al suap la scia di inizio attività o di subingresso, corredata di tutti gli allegati obbligatori, che va sia in ccia che ad ats previa istruttoria del suap per le verifiche del caso (legitimità catastale, urbanistica, edilizia, ecc...). questo per un consistente elenco di attività (tutto il commercio, tutti i PE, tutto il produttivo, palestre, scuole di ballo, estetica, tatuatori, bionaturali, varie attività di servizio, artigiani alimentari e non alimentari, ricettivo, agenzie di affari, ecc...)
davide :
Purtroppo i nomi uguali traggono in inganno. Un conto è la pratica edilizia per fare i lavori (CILA, SCIA, Permesso di Costruire), un conto è la "SCIA Commerciale" che serve per avviare l'attività (una volta che i locali rispondano ai requisiti igenico sanitari, ecc.). Se stai parlando di SCIA Commerciale, come mi sembra di aver capito, prova a contattare il SUAP e capire perché hanno rigettato la pratica. Il consiglio, comunque, parlo da architetto, è di aspettare a saldare il collega. Prima capisci bene di cosa si tratta.
user001 :
Ciao Davide, grazie della risposta! Dal SUAP mi hanno contattato loro sostenendo che la pratica semplicemente non andava presentata non rientrando l'attività di scuola di musica in quelle per cui c'è l'obbligo di presentazione... Abbiamo concordato di aspettare un paio di mesi in modo che loro potessero informarsi ulteriormente ma trascorsi i 60 gg entro i quali dovevano necessariamente fornire una risposta mi hanno risposto ufficialmente ribadendo la nullità della stessa in quanto non dovuta. Ora sinceramente mi spiace non saldare il tecnico, ma pagarlo per non avere nulla in mano non mi sembra il caso!
ArchiFra :
Io sono in Lombardia, mi sono informata e la scia per scuola di musica è obbligatoria.
A me non è mai capitata, ma il codice ateco è tra quelli elencati su impresa in un giorno.
In altre regioni non so, ma ad esempio l impatto acustico era comunque dovuto per questo tipo di attività e il tecnico ha operato correttamente.
Preparatevi a una causa intentata dal tecnico, che ha comunque lavorato.
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