Arch.Gabry : [post n° 460168]

Difformità planimetria catastale, assenza progetto depositato, ante '67

Buongiorno a tutti,
a seguito di un sopralluogo per dei lavori di ristrutturazione in un appartamento in centro abitato, ho notato delle difformità tra stato di fatto e planimetria catastale. Ho richiesto accesso agli atti ed estrazione busta castale, ma non risulta nessun progetto depositato al comune. (l'archivio comunale inizia dagli anni '60) e nella busta ho trovato la stessa plan. catastale del '39, mod.5 (accertamento e classamento catastale) e mod.1 (accertamento generale proprietà immobiliare) dove é indicata la data di costruzione del 1936.
Nell'atto di compravendita (2003) la precedente proprietaria dichiara dal 01/09/1967 non sono stati eseguite opere richiedenti concessioni.
Le difformità consistono in una diversa distribuzione interna, l'apertura di una porta in muro portante e una finestra (che da su una corte interna) che risulta spostata di circa 2 metri sulla stessa parete. Vi sono inoltre delle nicchie nelle murature portanti non riportate sulla plan. catastale (so che all'epoca era normale non riportarle).
É abbastanza evidente che le divisioni interne siano state fatte non in tempi recenti (anni 50/60), lo stesso potrei dire dell'apertura , e penso che la finestra invece sia sempre stata li.
Tecnicamente la porta e finestra sono entrambe difformità strutturali, ma data la situazione penso ci sia modo di evitare una SCIA in sanatoria.
Cosa mi suggerite su come mettere in regola l'immobile?
Grazie mille!
NDS_Arch :
Comunque "accesso agli atti ed estrazione busta catastale" e "progetto depositato in comune" sono un ossimoro.
L'accesso agli atti l'hai eseguito al Comune o al Catasto? O ad entrambi?

Nel caso tu avessi eseguito l'accesso agli atti al Comune ed il risultato fosse stato nullo allora l'unica planimetria che vale come stato legittimo è la catastale del 1939 (impianto storico). Tutto ciò che non è inserito lì e che nella realtà è stato eseguito è da ritenersi abuso, anche se "è sempre stato lì".

Se hai modo di reperire delle altre documentazioni che attestano che "sono state sempre lì" allora la cosa è diversa. Ad esempio delle foto d'epoca...
Forse così riesci ad imbastire una relazione da allegare ad una CILA in sanatoria dove dichiari che trattasi di errata rappresentazione grafica di queste opere.

Ma l'iter che vedo più adatto alla tua situazione è appunto la SCIA in sanatoria.
Arch.Gabry :
NDS_Arch grazie per la risposta.
Si, ho effettuato entrambi. Al comune non hanno nulla, oltretutto il loro archivio parte dagli anni '60, ed al catasto ho trovato quanto descritto sopra.
Data la posizione della finestra, non credo di riuscire a reperire foto d'epoca, per cui dovrei dimostrare in altro modo per poter fare una CILA in sanatoria.
archspf :
Ogni ipotesi circa l'epoca di realizzazione non costituisce alcuna motivazione giuridicamente valida per mancanza di elementi oggettivi di supporto, anche se "É abbastanza evidente che le divisioni interne siano state fatte non in tempi recenti (anni 50/60), lo stesso potrei dire dell'apertura , e penso che la finestra invece sia sempre stata li".

Questi sono casi tipici ed all'ordine del giorno che prevedono come unica soluzione, quella dell'accertamento di conformità (quasi sicuramente art. 37 se non ci sono vincoli) per ottenere la sanatoria.
La procedura non è evitabile poichè gli elementi probatori sono solo i titoli assentiti e quelli che legittimano gli interventi ai sensi dell'art 9-bis DPR 380/2001 (come la planimetria di impianto già indicata giustamente da @NDS_Arch).
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