Buonasera a tutti,
dovrei presentare una cila per realizzazione di tramezzi interni (no strutturale) e "fin qui tutto bene" ...
Il problema è emerso con l'accesso agli in comune per vedere la documentazione precedente e quindi capire se tutto è regolare ... il fatto è che emerso che l'immobile negli anni ha subito diversi interventi inglobando più corpi di fabbrica. Sono riuscita a trovare tutta la documentazione di tutti i vari fabbricati e le modifiche tranne del fabbricato più piccolo e più antico. Ho fatto richiesta anche all'archivio storico, il quale mi ha confermato che il fabbricato esisteva già dal 1920, ma che non ci sono i documenti anche a causa delle prima guerra mondiale. Parlando con il tecnico del comune di Milano mi ha suggerito di allegare alla pratica "L'attestazione delle consistenza edilizia" che cosi andrebbe a legittimare quella porzione di cui mi manca la documentazione pregressa. Ammetto di non averla mai preparata una tale attestazione e mi rendo conto della complessità e dell'importanza che questo documento abbia. I miei dubbi: - l'attestazione deve essere "giurata" o redatta come una normale relazione con allegati che documentano quanto asseverato
- in questo caso la parcella per la redazione di tale documento , quanto potrebbe essere
grazie a tutti
Meli : [post n° 484817]
ATTESTAZIONE DELLA CONSISTENZA EDILIZIA - PARCELLA
Quello che si chiede è quanto prevede la "due diligence". Fermo restando che l'approccio prevede già l'attestazione della legittimità della preesistenza (attività scolta a monte della presentazione della pratica), studierei i contenuti dell'art 9-bis DPR 380/2001 così come stà per essere innovato dalla conversione in legge del DL 69/2024, specie in relazione alla dichiarazione del tecnico nel merito dell'irreperibilità dei documenti. Attenzione alle implicazioni penali per errori/omissioni ancorché involontari/in buona fede, che in questa fattispecie sono equiparati alle dichiarazioni mendaci!
Sul punto del "giuramento di perizia" non esistono degli obblighi ma semmai delle convenzioni di "buona prassi": stà pertanto al caso specifico (tenuto conto che a parte l'incremento di spese non vi è alcuna differenza dal punto di vista pratico con un'asseverazione "normale").
Quanto alla parcella questa dipende dalla complessità dell'incarico ed alle responsabilità connesse alle dichiarazioni, ed è pertanto soggettiva. Non esistono riferimenti salvo che per una attività completa non si dovrebbe chiedere meno dell'1-1,5% del valore dei beni (con min. 1.000€).
Sul punto del "giuramento di perizia" non esistono degli obblighi ma semmai delle convenzioni di "buona prassi": stà pertanto al caso specifico (tenuto conto che a parte l'incremento di spese non vi è alcuna differenza dal punto di vista pratico con un'asseverazione "normale").
Quanto alla parcella questa dipende dalla complessità dell'incarico ed alle responsabilità connesse alle dichiarazioni, ed è pertanto soggettiva. Non esistono riferimenti salvo che per una attività completa non si dovrebbe chiedere meno dell'1-1,5% del valore dei beni (con min. 1.000€).
se posso dare un consiglio, fatti rilasciare dagli archivi una dichiarazione che alla data in cui svolto la ricerca, non è risultato materiale agli atti. Questo è importante per tutelarti nel caso tra 10 anni venisse fuori un faldone con la documentazione. A me hanno sempre consigliato questo nel comune in cui lavoro in quanto gli archivi comunale e catasto hanno avuto varie vicende tra spostamenti di sede, eventi distruttivi (innondazioni), ecc.
Kia, in effetti in questi giorni oltre a capire come redigere il documento in modo che sia il più possibile inattaccabile, sto guardando anche come "tutelarmi" ... tendenzialmente sono una persona attenta, però può capitare. Grazie! Consiglio che seguirò senz'altro
Archspf, grazie per le dritte!
il discorso è che una volta chiusa la cila, il mio cliente ha l'intenzione di vendere l'immobile.
Considerando che è un capannone di 3000mq ... con l'attestazione renderei legittimi altri 400 mq che non sono pochi! Se , facendo i "conti della sciura Maria", 400mq x 1000 euro/mq = 400.000,00 che il mio cliente guadagnerebbe.
il discorso è che una volta chiusa la cila, il mio cliente ha l'intenzione di vendere l'immobile.
Considerando che è un capannone di 3000mq ... con l'attestazione renderei legittimi altri 400 mq che non sono pochi! Se , facendo i "conti della sciura Maria", 400mq x 1000 euro/mq = 400.000,00 che il mio cliente guadagnerebbe.
"renderei legittimi" non è una questione di dichiarazione e basta, va dimostrata con atti probatori.
Meli, io no ho capito bene che atto ti hanno chiesto di produrre. A me è capitato più di qualche volta che ci fossero situazioni che dovessero essere dimostrate con elementi probanti tipo voli aerei (dove lavoro io c'è il mitico "volo dal dirigibile" del 1911) o materiale catastale di impianto, unitamente ad analisi dei materiali da costruzione. Ma è più che altro un capitolo della relazione tecnica della pratica edilizia. Questa modalità preventivamente concordata con l'ufficio tecnico comunale che si è guardata tutto il materiale o a ricevimento o anticipato via mail in modo da essere sicuri.