Maldive : [post n° 490684]
inadempimento dell’incarico
Salve. Abbiamo affidato incarico ad un architetto per avere permesso di costruire. Dopo quasi 5 mesi dalla presentazione della domanda in Comune, sospesa già 3 volre, deve ancora inviare tutta la documentazione necessaria, che risulta incompleta e incongruente. Si può configurare come inadempimento contrattuale la sua incapacità manifesta ad effettuare correttamente l'invio della pratica? Grazie
Salve,
Il fatto che una pratica venga ripresentata più volte molto spesso è la normalità.
"Integrazione" fa pensare che la pratica sia stata accettata dall'ente, il quale richiede modifiche o ulteriore documentazione. Si differenzia da una pratica "respinta" vale a dire che risulta incompleta al punto che non è possibile avviare l'iter.
5 mesi sembrano tanti, ma pensate:
- L'ente si prende 60 giorni dal ricevimento della pratica
- Entro 30 giorni può richiedere integrazioni
- Ad ogni integrazione possono esserne richieste altre, vale a dire altri 30 giorni extra
Rifare gli elaborati 3 volte può richiedere 2 settimane di tempo a volta, tenendo conto che un professionista non si occupa solo ed esclusivamente del vostro lavoro?
Si.
Non entro in merito al lavoro di un altro professionista. Mancano le motivazioni, il perchè la pratica risulta incompleta.
A volte, ad esempio, il professionista si trova a dover presentare delle "forzature" volute dal cliente che non ascolta quello che gli viene proposto e consigliato, ma richiede una soluzione più complessa e che si presta ad interpretazioni e diniego da parte dell'ente preposto.
Se non siete soddisfatti dell'operato del vostro tecnico, vi consiglio di:
- Farvi spiegare i diversi passaggi che ci sono stati
- Le motivazioni per cui la pratica risulta incompleta e le strategie che sta adottando
- I tempi in cui si aspetta di correggere e ripresentare il lavoro
In base alle risposte che vi darà potrete scegliere:
- se richiedere che l'incarico venga portato a termine, o diversamente liquidarlo per il lavoro eseguito
- rivolgervi ad un altro professionista
Tenete anche conto che:
- come accennato la colpa di un diniego non ricade necessariamente sul professionista
- è nell'interesse di tutti presentare una pratica nel minor tempo possibile il minor numero di volte possibile, interesse soprattutto economico e soprattutto del professionista che in questo modo dedica il minor tempo possibile al vostro lavoro
- rivolgersi ad un altro professionista richiede altro tempo, altri soldi, e non garantisce il risultato immediato. Se la pratica va presentata da zero il comune i 60 giorni se li prende comunque, più il resto, e chi deve portare avanti il lavoro di un altro dovrà necessariamente prendersi del tempo per studiare la pratica e preparare le integrazioni in maniera adeguata
- Se il problema è davvero l'incapacità del tecnico, cambiare risolve il problema
- Se il problema è voler autorizzare il non autorizzabile, il problema resta e i soldi spesi aumentano
Chiaritevi prima di tutto con il vostro tecnico, anche nell'ottica di cambiare tecnico
Quanto alla vostra domanda sulla "inadempienza contrattuale", questa va verificata sulla lettera di incarico che dovreste aver firmato, in cui dovrebbe essere scritto nero su bianco quali sono le casistiche.
A prescindere dalla lettera di incarico, il professionista non ha una "obbligazione di risultato".
Quindi il discorso che se non ottengo il permesso di costruire posso rivalermi su di te, è da escludersi a prescindere. E' un principio valido per tutte le professioni, avvocato, architetto, ingegnere, ecc.
I termini di pagamento, i tempi dei pagamenti, il tipo di prestazioni, vengono specificate nella lettera di incarico.
Il fatto che una pratica venga ripresentata più volte molto spesso è la normalità.
"Integrazione" fa pensare che la pratica sia stata accettata dall'ente, il quale richiede modifiche o ulteriore documentazione. Si differenzia da una pratica "respinta" vale a dire che risulta incompleta al punto che non è possibile avviare l'iter.
5 mesi sembrano tanti, ma pensate:
- L'ente si prende 60 giorni dal ricevimento della pratica
- Entro 30 giorni può richiedere integrazioni
- Ad ogni integrazione possono esserne richieste altre, vale a dire altri 30 giorni extra
Rifare gli elaborati 3 volte può richiedere 2 settimane di tempo a volta, tenendo conto che un professionista non si occupa solo ed esclusivamente del vostro lavoro?
Si.
Non entro in merito al lavoro di un altro professionista. Mancano le motivazioni, il perchè la pratica risulta incompleta.
A volte, ad esempio, il professionista si trova a dover presentare delle "forzature" volute dal cliente che non ascolta quello che gli viene proposto e consigliato, ma richiede una soluzione più complessa e che si presta ad interpretazioni e diniego da parte dell'ente preposto.
Se non siete soddisfatti dell'operato del vostro tecnico, vi consiglio di:
- Farvi spiegare i diversi passaggi che ci sono stati
- Le motivazioni per cui la pratica risulta incompleta e le strategie che sta adottando
- I tempi in cui si aspetta di correggere e ripresentare il lavoro
In base alle risposte che vi darà potrete scegliere:
- se richiedere che l'incarico venga portato a termine, o diversamente liquidarlo per il lavoro eseguito
- rivolgervi ad un altro professionista
Tenete anche conto che:
- come accennato la colpa di un diniego non ricade necessariamente sul professionista
- è nell'interesse di tutti presentare una pratica nel minor tempo possibile il minor numero di volte possibile, interesse soprattutto economico e soprattutto del professionista che in questo modo dedica il minor tempo possibile al vostro lavoro
- rivolgersi ad un altro professionista richiede altro tempo, altri soldi, e non garantisce il risultato immediato. Se la pratica va presentata da zero il comune i 60 giorni se li prende comunque, più il resto, e chi deve portare avanti il lavoro di un altro dovrà necessariamente prendersi del tempo per studiare la pratica e preparare le integrazioni in maniera adeguata
- Se il problema è davvero l'incapacità del tecnico, cambiare risolve il problema
- Se il problema è voler autorizzare il non autorizzabile, il problema resta e i soldi spesi aumentano
Chiaritevi prima di tutto con il vostro tecnico, anche nell'ottica di cambiare tecnico
Quanto alla vostra domanda sulla "inadempienza contrattuale", questa va verificata sulla lettera di incarico che dovreste aver firmato, in cui dovrebbe essere scritto nero su bianco quali sono le casistiche.
A prescindere dalla lettera di incarico, il professionista non ha una "obbligazione di risultato".
Quindi il discorso che se non ottengo il permesso di costruire posso rivalermi su di te, è da escludersi a prescindere. E' un principio valido per tutte le professioni, avvocato, architetto, ingegnere, ecc.
I termini di pagamento, i tempi dei pagamenti, il tipo di prestazioni, vengono specificate nella lettera di incarico.
Per un permesso di costruire complesso ci vogliono anche 180 giorni e ci possono interruzioni dei termini per svariati motivi (acquisizione pareri di altri uffici, richieste di chiarimenti da parte dei tecnici comunali spesso anche su cose che non dovrebbero richiedere, ecc). Questa è l'unica cosa che mi sento di dire su un forum...che non è proprio il luogo ideale per valutare l'inadempienza di un collega. Se ha dubbi vada da un avvocato per una consulenza in merito.