pigmentus : [post n° 74552]

Ma dove sono le riviste di una volta....

Tentato dal post di qualche giorno fa..ho coperato Domus di questo mese....che delusione...8,50 euro buttati...a parte l'art. sul villaggio olimpico..tutta aria fritta....ma dove sono quelle belle riviste di arch. come Ville e Giardini (di 5-6 anni fa però) che contenevano schede di progetti, CD-Rom con particolari tecnici ecc. ecc. o anche Modulo o L'ARCA che secondo me erano fatte molto bene... oggi mah......le riviste oggi sono solo buone per il cassonetto giallo della carta straccia....(IMHO) ma voi cosa leggete??? Io sinceramente è da tanto che non sono più abbonato a nulla...ah abbastanza buona (per chi è più "tecnico") mi pare Costruire in Laterizio...mentre Detail forse era più per "particolaristi" o per studenti alle prese con particolari costruttivi di progetti "Hi-tech"...scusate lo sfogo ma volevo sentire un vostro parere anche se questo tema è abbastanza ricorrente su questi "schermi"....
patty :
ci sono riviste "storiche" che veramente sono diventate desolanti...in primis "ville e giardini"...a cui sono stata abbonata per 10 anni....fino all'ultima desolante svolta!
io sono abbonata solo a "casabella"...a volte compro le monografie di El Croquis (carissime!!!)...oppure L'architecture d'aujourd'hui....Flare (la rivista diretta da Castiglioni)....
per il resto...vario...le sfoglio in libreria e se qualcosa m'interessa c'è abitare...costruire....
pico :
...in effetti il livello generale delle riviste è scaduto molto, c'è una marea di pubblicità e poca altra roba. A parte il prezzo ormai scandaloso per quello che la rivista offre, a questo punto trovo più pratico "Cose di Casa" che almeno ti fa vedere i progetti delle ristrutturazioni, con le schede dei prezzi e consigli sulla prima casa, sul mutuo, ecc ecc.
Lo so che il paragone sembra scandaloso, ma di questi ultimi tempi...
lisa :
Sinceramente nn sono completamente d'accordo con voi!!!Dipende da quello che leggete.
CASABELLA a livello italiano è una buona rivista sia per il tipo di architettura che pubblica (sempre tra i migliori progetti del panorama mondiale selezionati in base a una corrente di pensiero che condivido), sia per gli articoli e le interviste. DETAIL è ottimo nn solo per fare dettagli, ma anche per capire come funzionano edifici sostenibili, le nuove tecnologie in materia di sfruttamento di illuminazione naturale e anche per capire come progettare
edifici che se no rimangono solo figurine irraggiungibili.
Equivalente è TECTONICA (spagnolo).
EL CROQUIS è ottimo, ma costoso è più una monografia che una rivista.
Numeri monografici di LOTUS altrettanto meritevoli.
L'arca è pessima, ville e giardini nn l'ho quasi mai letto.
NN CI LAMENTIAMO SEMPRE (si stava meglio quando si stava peggio)dipende da ciò che si cerca!
lisa :
DOMUS è una rivista più di design, quindi è spiegabile la pubblicità e le molte informazioni poco approfondite.
AREA anche nn è male sempre a livello italiano...
Leggere, studiare, ricercare......per noi è fondamentale!!!

matteo :
è vero, ho chiesto io dove potevo trovare informazioni sul villaggio olimpico e mi è stato indicato domus.
l'ho comprato a cellophan chiuso, un po' titubante perchè altri domus erano solo un contenitore di pubblicità, ma gli ho dato un'altra possibilità. che delusione, altra pubblicità e l'articolo che mi interessava potevo benissimo leggermelo online sul sito di domus.

personalmente io non ho "preferenze", non mi sono mai abbonato a nessuna rivista, se posso sfoglio la rivista e compro quello che mi interessa e certi mesi non compro proprio nulla.

come L'arca, certi mesi è bellisima, altri è scadente.
casabella idem, anche se i progetti che propongono loro non mi interessano più di tanto.
Detail è fatto molto bene, perhè ci sono molti progetti.
certe volte compro anche Interni o Abitare, quando managri fanno le rassegne sui bagni o piastrelle e a marzo e aprile quando c'è il salone del mobile di milano, per le informazioni sulle nuove tendenze.
ville e giardini dopo il restyling è scaduta di molto, non è più interessante come una volta.

diciamo che la mia rivista ideale di architettura non l'hanno ancora inventata. per ora faccio un collage di quelle che ci sono in circolazione.
pigmentus :
...sì....hai ragione lisa....tuttavia volevo solo segnalare che attualmente è in corso una "involuzione" nel panorama editoriale specializzato italiano...infatti (perdonatemi ma al momento non ricordo più il nome della rivista) ha chiuso di recente i battenti un'importante rivista italiana...forse è perchè l'architettura post-moderna è sempre più "digitale" e sempre meno riducibile alle care vecchie piante sezioni e prospetti.... si "capisce" solo ....coi rendering....(Fuksas, Hadid,Foster,Libeskind..ecc.)...se questo è lamentarsi....allora mi lamento......e ti parla uno che usa il PC tutto il giorno....
pico :
Non vi sembra che ormai sulle riviste ci sono servizi su case "che non esistono" nella realtà di tutti i giorni? Voglio dire, troppo grandi, perfette, curate, costosissime se vai a guardare i materiali usati. Lontane anni luce dal cliente tipo(anche la sciura maria) che ti vieni lì e ti chiede di risttrutturae l'appartamento con un budget limitato? Sono capace anch'io di fare cose belle senza problemi di soldi.
marco :
Ciao a tutti,
in effetti anch'io ho notato che sulle solite riviste di architettura si vedono solo e soltanto case da miliardari mai una volta che ti spieghino come hanno fatto a ricavare un bilocale o un trilocale sempre case da paura arredate poi con fior fiore di oggetti firmati...io vorrei una rivista che mi spieghi come ottenere risultati accettabili con poca spesa..che poi è quello che vogliono il 99% dei clienti.....io sono abbonato a "COSE DI CASA" che mi sembra una delle riviste più umane e con i piedi per terra + o - . (il mio pensiero)
pigmentus :
..è proprio il mio pensiero...certo non mi ritengo all'altezza di fare cose alla Libeskind (che cmq non mi entusiasma) o alla Ghery ma vorrei vedere qualche opera meno "glamour" e più...."reale"...ma forse sono io che sono poco "moderno"...
pico :
vi quoto in pieno.
Va bene le cose belle, ma più delle volte sono case nelle quali non ci abiterei mai, troppo minimaliste, perfette, quasi dei musei. Magari con arredamenti molto particolari e personali che non rispecchiano le vere esigenze della clientela tipo. Tutta scena ma ai fini della professione sono poco utili.
pico :
non vedo infine la ragione per cui io debba spendere 10 euro per una rivista che ai fini pratici non mi serve a nulla... solo per gratificarmi l'occhio? non penso proprio...
sa802 :
concordo con voi, le riviste con la R maiuscola (o almeno questo è quello che insegnano nelle facoltà) ti propongono solo roba per straricchi, arredamenti iperbolici, senza ovviamente mettere alcun riferimento al prezzo.. Io al momento ho 3 abbonamenti, casabella, interni e costruire..beh devo dire che la più utile è proprio quest'ultima..ci sono vari progetti, alcuni anche ambiziosi, ma almeno ti spiegano come fanno a stare in piedi!
lisa :
ma io nn vi capisco! E' ovvio che le riviste mostrino i casi più esemplari nel panorama dell'architettura mondiale. Questi progetti (nn solo case!!!) dietro a materiali costosi hanno spesso idee spaziali e soluzioni concettuali riapplicabili e veramente geniali. Per questo dicevo studiare (a me capita, fortunatamente, per lavoro spesso di doverlo fare) e vi assicuro che sono riuscita ad applicare in "banali" ristrutturazioni alcune cose viste in quelle case di cui parlate. Ragionare così va a svantaggio di tutti noi perchè andare da un architetto quando "cose di case" con 3 euro mi risolve i problemi???Tocca a noi analizzare, sintetizzare e riproporre ciò che più fa al caso nostro e dei committenti ( nn per forza miliardari!!!anzi mai miliardari direi!!!).
Io cercherei di chiedere ad ognuno di noi un pò più di ambizione. E' più faticoso ma la mia esperienza (piccola sicuramente) mi ha mostrato che la qualità alta è sempre per lo meno apprezzata.
E poi, nn sarà la stessa cosa, ma anche i vestiti vengono mostrati indossati dalle modelle e nn dalle semplici ragazze comuni?!? Come ve lo spiegate?
jmaur :
........concordo un pò con tutti, anche con lisa, ma forse dovreste anche cercare altri tipi di riviste. Non a senso essere abbonati a casabella e area o progettare e lotus per che sono riviste che nell'arco di tre mesi ripropongono lo stesso progetto. Io personalmente sono abbonato a casabella e quando posso compro de plan e AZ che è una rivista nata da un paio di anni e riposta soltanto un progetto al mese, praticamente una ponografia su un progetto e non su un architetto. Vedi lisa, su una rivista del genere si può studiare e apprendere!!! Infini compro con piacere anche "il giornale di architettura" (mensile da 3 euro!!!!), taglio da quotidiano e ottimo strumento di informazione di architettura a 360 gradi
pigmentus :
vabbè che anche la rivista deve "vendere" quello che pubblica ma....l'esempio dei vestiti non calza....quelli sono modelli cuciti apposta per gente taglia 42....l'importante è "fare tendenza" .....se vogliamo un'architettura di "tendenza"....allora pubblichiamo pure progetti esemplari che magari dopodomani con la neve crollano....
lisa :
assolutamente d'accordo con jmaur è efficace, poco costoso e ti tiene informato un pò su tutti gli aspetti.
Per quanto riguarda i progetti esemplari che crollano con la neve...beh stento a definirli esemplari!!! E cmq il paragone dei vestiti nn è da prendere alla lettera (nn mi riferivo all'aspetto commerciale), ma voleva dire, ora spiego la metafora, che per "imparare" a vestirti e per "insegnare" come vestirsi, guardi l'alta moda e nn la tua vicina di casa che va al supermercato!!!!!!!!!
kx :
sono inutili.
meglio una monografia al mese. magari di architetti del rinascimento.
i più grandi scrittori leggevano pochissimo. dedicavano il loro tempo a scrivere.
così i più grandi architetti che dicono di aver solo sentito i nomi delle riviste in cui vengono pubblicati.
l'ispirazione la si può prendere anche guardando una scatola di scarpe dimenticata fuori dalla scarpiera.
e i grandi critici e scrittori non scrivono nelle riviste, se non rarissimamente. perché si fanno pagare tanto. e perché la carta patinata richiede poche parole.
casabella è il peggior compromesso fra critica e architettura.
pubblica dieci pagine di moneo che filosofeggia sull'arte classica (sarà pure docente nella facoltà x ma di certo nessuno mai lo ricorderà come critico). e poi le più brutte architetture dello star system (hadid compresa). piante e sezioni fanno pena con quella veste grafica. e poi francesco dal co è spietato nei suoi editoriali. c'è da augurarsi di non diventare mai famosi fin quando lui userà casabella per linciare il prossimo. spettacolare il ceffone a generali per aver 'trascurato' un progetto di scarpa. che senza generali a quest'ora non sarebbe nemmeno esistito. formidabili le sue lotte contro i mulini a vento della triade architettonica università+concorsi+lavoro. lui che è docente.direttore.membrodisvariatecommissioni.architetto.etc.
domus almeno è sperimentale. ma boeri crede di essere di tendenza. è giovane e pensa solo a strizzare l'occhio alle persone importanti e osannare i giovani già arrivati (che lui poi si vanta d'aver scoperto).
l'arca è una rivista politica. apparentemente si batte per la trasparenza nei concorsi. e poi si scopre che il direttore casamonti è quello con le mani in pasta più di tutti: intervistato di là, pubblicato di qua, edito lì, compare su tutte le riviste, anche quelle che lui disprezza.
lotus è gestita da un nome solo da vent'anni e passa. dovrebbe chiamarsi col nome del direttore e non lotus. pluricitata dai docenti che ogni tanto riescono a inserire qualche loro articolo. summa della mediocrità critica dei docenti italiani.
theplan. un gruppo di giovani in cerca di idee fra detail e arca.
ville&giardini. roba che andava bene alla generazione che si è fatta l'università nel'68. con tutti i pro e contro della cosa. e che oggi è inutile.
l'architettura. ora fortunatamente chiusa. morto il già morto zevi è andata avanti in agonia qualche anno. sempre stata mediocre. linea editoriale assurda: pubblicare progetti italiani a tutti i costi...far conoscere l'italianità. bello schifo il risultato.
rassegna. dopo anni di silenzio ritorna edita da burkhardt. che da domus alla biennale etc aveva bisogno di stare ancora al centro dell'attenzione. rivista di critica che vorrebbe fare concorrenza a lotus. niente progetti. solo critica. i nomi? gli stessi di domus. più o meno. e i residui del vecchio l'architettura.
allplan. no comment.
interni. abbonda di nomi prestati da altre testate mondadoriane. una specie di 'nonsolomoda' patinata. è il bravacasa degli architetti d'interni. molto meglio bravacasa.
ottagono. non lo compra nessuno. nemmeno i designer che per fortuna cercano ispirazione altrove.
il giornale dell'architettura. megafono personale di olmo. portavoce di un sistema politacnico torinese.
area. mondadoriana per eccellenza. è il bravacasa degli architetti pseudoprogettisti.
materia. bisognava dar spazio a portoghesi. una specie di pamphlet che racconta a parole i materiali e rimanda a testi specifici.
ce ne sono tante altre che non avrò mai il tempo di elencare.
personalmente avevo l'abbonamento di quasi tutte quelle elencate. ora compro solo elcroquis. e se ho bisogno di idee accendo il pc e a costo zero digito www.google.it e trovo tutto. immagini. bibliografie. etc. di tutto quello di cui ho bisogno. non c'è spazio per tutte quelle riviste che ingialliscono subito. e sono vecchie già dopo la prima sfogliata.
lorenzo :
interessante il dibattito.
Pur non essendo un grande acquirente di riviste in studio abbiamo l'abbonamento a l'Arca e Casabella. Per mia personale impressione non noto differenze rispetto ad anni fa per quanto riguarda la "qualità" dei contenuti. ad esempio avete detto che domus è piena di pubblicità; è vero, ma lo era anche dieci e vent'anni fa.
Ahimè la differenza notevole non è imputabile alle riviste, ma all'architettura che, con il boom dell'informatizzazione, è diventata, ad esempio con i render, più una branca cadetta della pittura. Mi capita di vedere spesso progetti ad effetto, presentati anche con molta cura e realizzati da veri maestri del 3d, ma gratta sotto sotto... aria fritta.
In conlclusione mi pare che l'architetto (o l'ingegnere, non importa) oggi sia più entusiasmato nel poter soddisfare i suoi desideri crendo dei bei dipinti su carta, che nel creare validi progetti di architettura fruibili dalla gente comune.
E chi se ne frega che, guardando dal satellite, "le lastre di travertino delle piazze sono orientate verso il meridiano di greenwich" o siano create "per modulare la materia spazio-temporale dell'io inteso come essere e divenire".
Ai fruitori dell'opera non interessa nulla; interessa solo ai professionisti filosofanti.

massimiliano :
in america (dove vivo) c'e una belissima abitudine:
in tutte le grandi librerie c'e' la sezione riviste dove c'e' anche un coffee shop dove tutti prendono 6-8-10 riviste, si prendono un caffe' e si leggono per un paio di ore tutte le riviste di architetture, italiane e non. questo cincide con due ore di tempo libero, considerando che le librerie sono aperte fino a mezzanotte.
Alla fine se trovi una rivista interessante te la compri altrimenti le lasci sul tavolino e l'addetto passa, le ritira, e le rimette sugli scaffali!
Sono a Milano da due settimane e mi fermo per ancora altre tre e ieri in una nota libreria del centro ho chiesto se potevano aprirmi un libro di architettura da 96 euro che era incelofanato per capire se poteva essere interessante per me...mi e' stato detto, a malo modo, se lo vuole vedere se lo compra!!!!!!
per quanto riguarda le riviste io trovo veramente degna di essere comprata Lotus e di internazionali Architectural record.
pigmentus :
Vi ringrazio del Vs. contributo...ovviamente sono d'accordissimo con Lorenzo e Massimiliano invece lo invidio un pochino......ha raccontato cose che noi mortali (italiani) solo ci sognamo...... e poi ha detto una grande verità...i libri incelofanati (in Italia) sono come reliquie sacre..guai solo a toccarli....come è vero anche, qualche volta, una copia è lasciata aperta per chi è interessato all'acquisto...cmq siamo distanti anni luce da quello che Massimiliano ha detto succede negli USA...
pico :
Semplicemente folli! Ormai ho finito di girare per librerie del centro a guardare bellissimi libri di architettura, monografie, ecc Tutti stupendi ma inavvicinabili accidenti. Libretti di una spanna e alti due dita, 40-50 euro. Ma siamo matti? Io già faccio salti mortali a far quadrare il bilancio che non mi posso permettere di spendere quelle cifre per dei libri. Fosse almeno uno di interessante, ma ce ne sarebbero da comprare! Non posso permettermeli.
lisa :
a roma (Italia) si possono aprire tutti i libri incelofanati che volete!!! E leggerli per quanto vi pare!!!
pigmentus :
...quando studiavo allo IUAV..beh....il discorso era diverso......e passavo ore anche in biblioteca...affollatissssima...
jmaur :
condivido tutte le vostre critiche, e lisa... il fatto di poter sfogliare tutte le riviste che vuoi a "roma" è solo un'eccezione, di sicuro non lo puoi fare fino a mezza notte! Siamo sinceri, ognuno può salvare una rivista o l'altra (dipende dal nostro modo di essere), ma la verità sta nel fatto che quelle italiane rispecchiano l'andamento dell'architettua nel nostro paese. Si è parlato di opere generate con la grafica virtuale che finiscono per essere fine a se stesse o che nella migliore dell'ipotesi generano all'estero le opere di architetti come rem khoolas o zaha hadid che spesso sono discutibili. Ma è anche vero che l'unica nazione che nei secoli a creato e fatto architettura è l'italia che però da più di mezzo secolo è completamente assente, sostituita da un branco di costruttori che forse oggi speculano più di quanto abbiano fatto negli anni 60. Quindi complimenti a massimiliano che ha fatto una scelta così forte... e personalmente il pensiero comincia a ronzarmi in testa.
patty :
alla Feltrinelli di corso buenos aires a milano...si possono consultare tutte le riviste che si vogliono...ci sono anche due belle e comode poltroncine...
stessa cosa, anche se non ci sono sedie...alla Hoepli sempre a Milano.....
...non lamentiamoci sempre per nulla!!
..."mm" è tornato tra noi?
massimiliano :
Ovviamente non mi permetto di fare paragoni tre Italia e America...anche peche' in america non e' tutto "oro quello che luccica"
restando in tema di librerie e riviste, e' vero che in america ci sono questi plas, ma poi bisogna scontrarsi quotidianamente con una societa' "lobotomizzata" nel senso che non e' in grado di prendere decisionio pensare in modo creativo (noi italiani forse lo facciamo anche troppo)
es. se chiedi ad un commesso della libreria un titolo che non trovi, lui ti accompagna allo scaffale e lo cerca....grazie ci arrivavo anche io! e quando gli dici...me ne cerchi uno simile nell'archivio del computer lui ti guarda smarrito perche' aspetta gli dica titolo esatto, autore, casa editrice!!!
Aggiungo ancora un aspetto "comico" che unisce tutto il mondo:
spendiamo soldi in riviste, libri, guardiamo siti internet per tenerci aggiornati su tendenze e altro, e poi...prendi un aperitivo alle 7.00 con un paio di amici che fanno tutt'altro lavoro e ti escono con la nuova opera di xxxvattelapesca!
E se non ne sai nulla (loro magari lo hanno sentito sulla "prova del cuoco") ti guardano come chiedersi...ma che razza di architetto sei! pazzesco
per gli amanti delle "tendenze" consiglio vivamente Wallpaper che e' un ottimo showcase di tutto cio' che fa tendenza (a prova dei due amici sopra descritti).
adesso smetto di scrivere e torno a leggervi!
pigmentus :
...non infierite....mi fate sentire ancora pù "provinciale"....di quello che sono...quà in basso Veneto si sente parlare ancora di "architettura" rurale....ma chi è Fuksas???....(per l'uomo della strada...)..sì e no conoscono Calatrava pel "tristemente" famoso 4 ponte di Venezia....
kx :
anche qui a milano si sfoglia quasi ovunque.
questo autorizza i maleducati a entrare nelle librerie e utilizzarle come biblioteche. mi capita di stare anche 3h alla hoepli. è sempre difficile uscirne a mani vuote. ma è impossibile non imbattersi, ogni santissima volta, in personaggi che vagando come zombi (vestiti in modo ricercato nel piano architettura, e trendy nel piano sottostante) si pigliano 3 o 4 libri e poi si siedono a sfogliarli prendendo appunti e aprendoli ben bene perché non gli si richiudano fra le gambe. quel libro poi chi lo compra ridotto così? non paghi se vedono un altro sfogliare la 'copia in consultazione', per non aspettare cento secondi o qualche minuto, ne aprono direttamente un altro sfogliandolo dieci o venti pagine per volta e rimettendolo a posto con aria insoddisfatta o addirittura infastidita come dire 'che schifo' (riferendosi molto più spesso agli autori che alla casa editrice). in quasi tutte le librerie di milano c'è la sfogliata libera. rizzoli, feltrinelli, mondadori, hoepli, archivolto, armani, fnac, clup (e mi fermo a quelle dove c'è - chi più chi meno - una certa quantità di libri sull'architettura).
poi (soprattutto alla fnac) ci sono ragazzi incompetenti. gli chiedi un libro di luzi di cui sai casa editrice, anno dell'edizione, titolo, e loro ti dicono 'strano conosco luzi ma non mi risulta che esista', prima ancora di verificare sul computer.
a quel punto meglio come i casi disperati di massimiliano: là almeno c'è pigrizia e sperano accompagnando il cliente allo scaffale di toglierselo dalle scatole (non si sa mai che il cliente ci ripensi per la fretta e non insista).
alla fnac invece c'è una certa ignoranza svelata da tanta ridicola saccenza.
ma sono generalizzazioni.
è ovvio che se uno pretende in italia (ma in qualsiasi parte del globo) di entrare in una libreria piccola, poco fornita, e di sfogliare e scartare tutto quello che vede...anche solo per annusare l'odore delle pagine sfogliando...beh lì america o no, il 'lettore' si meriterebbe d'esser gentilmente invitato a pagare tutti i libri sfogliati e ributtati lì in disordine che, per colpa sua, il cliente successivo non comprerà e che, uno stipendiato, sbuffando dovrà risistemare nello scaffale giusto, nell'ordine giusto.
lisa :
A parte la già citata feltrinelli, sempre qui a Roma, ci sono librerie piccole specializzate in architettura (nn faccio nomi ma i romani dovrebbero capire) dove puoi passare ore a sfogliare libri, riviste, dove puoi chiedere consigli e ottenere quasi tutto quello che cerchi (libri spagnoli, tedeschi, danesi) in tempi parecchio ristretti.
i maleducati, gli ignoranti e i saccenti esistono un pò ovunque, in tutte le categorie e a tutti i livelli, ma nn per questo siamo autorizzati a sparare a zero e a generalizzare sempre. Di gente competente ce n'è in giro, se siamo disposti a guardarci intorno e a nn fermarci al primo commesso che confonde un libro con un altro!!!
Adoro la Spagna, ci vivo per 3-4 mesi l'anno, fronteggiandomi con giovani architetti ( come noi) e meno giovani professionisti preparati, attenti che fanno un'architettura di qualità controllandone tutti gli aspetti (dal progetto al cantiere) con maestri che spesso sono gli architetti del razionalismo italiano, ma nn per questo lascerei mai l'Italia, nn capisco perchè nn possiamo portare ciò che di buono impariamo fuori qui da noi...invece di continuare a fare gli eterni infelici.
kx :
meglio generalizzare dicendo che il 99% dei clienti delle librerie sono maleducati piuttosto che dicendo che facciamo gli eterni infelici.
c'è chi lavora e frequenta con educazione le librerie e sa quali sono le differenze fra una libreria e una biblioteca.
e c'è chi lavora poco e frequenta le librerie cercando informazioni gratuitamente che potrebbe trovare in biblioteca (ma finge di non saperlo per comodità).
meglio sparare a zero sui maleducati che sulla (presunta) eterna infelicità italiana.
lisa :
...mi sembra che qui di parole infelice ne puoi trovare talmente tanto da scrivere "i settimanali dei tristi e frustati architetti italiani"...io, sinceramente, nn voglio fare parte della categoria e preferisco continuare a generalizzare su quanto sia inutile nn cercare di cambiare, iniziando dal modo di pensare!
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