Olga : [post n° 92212]

Come mi faccio pagare?

Ciao a tutti! Chiedo consiglio a tutti voi colleghi, in merito al compenso da chiedere per una collaborazione che vorrei avviare. Attualmente ricevo un compenso forfettario per una collaborazione continuativa all'interno di uno studio. A causa del mio trasferimento a 80 Km dalla sede dello studio (trasferimento che avverrà nei prossimi mesi), vorrei chiedere al titolare di continuare la ns collaborazione ma venendo in ufficio solo in alcuni giorni prestabiliti (per fare riunioni, appuntamenti, cantiere ecc..) e svolgere la parte grafica del lavoro, da casa. Non è affatto detto che accetti la mia proposta, ma per lo meno vorrei andargli a parlare avendo in testa un'idea chiara....anche dal punto di vista "economico".
In questi casi, come ci si fa pagare? E' pensabile proporre una base di "compenso" diciamo forfettaria legata alle volte che si va in studio + una parte che dipende dalle ore passate e disegnare fuori sede? Qualcuno ha una qualche brillante idea da suggerirmi? Grazie a tutti!!!!
marta :
se la mole di lavoro è la stessa, forse dovrebbe restare invariato anche il compenso. in fondo i giorni in cui andresti in studio sarebbero credo variabili, da stabilire di volta in volta (quindi una collaborazione che presuppone molta disponibilità da parte tua). Non so, ma tu cosa pensavi? Un compenso a ore forse sarebbe conveniente, in effetti...
Roberta :
Ciao Olga, ti voglio premettere che dire una cosa del genere al tuo datore di lavoro è rischiosa. Anche perchè di solito negli studi vogliono la presenza fissa e costante altrimenti è difficile che ti affidino lavori importanti su cui vogliono mantenere il pieno controllo! Credo che Ti convenga avere degli incarichi per i vari progetti che segui...certo non avresti la certezza di uno stipendio fisso ma almeno non potrebbe lamentarsi della tua non presenza e tu potresti essere sicura di non lavorare più di prima guadagnando meno.
Olga :
Ragazze grazie per aver espresso un Vs parere in merito; in effetti però, rispondendo soprattutto a Roberta, ho omesso di dire che all'interno dello Studio, ci sono solo io a gestire la parte tecnica, ma collaboro moltossimo con altri studi professionali....diamo molto lavoro all'esterno. Questo fa si che spesso il mio lavoro, non sia seguire un progetto nello specifico (qualcosina mi fa fare per darmi il contentino...ma a rilento!)....la maggior parte delle volte sono "impiegata" come disegnatrice che modifica o ridisegna parte degli elaborati grafici fatti da altri. Da questa dura realtà, si scatenano le domande sul come farmi pagare....Ovvio è che sto cercando lavoro altrove....ma nel frattempo vorrei provare a non rimanere disoccupata....diciamo che sfrutto il mio trasferimento per inizio convivenza, anche come sprono a cercare un lavoro migliore....ma fin quando non lo trovo (non abitando in una grande città è più difficle!) vorrei tamponare la situazione con la proposta "del part-time"...
Roberta :
Se sei solo tu a gestire la parte tecnica allora li getterai nel panico...potresti fare così proporre di andare un tot n. di giorni perchè ti conviene vista la distanza venire poche volte per più tempo, fare il part-time non ti conviene piuttosto fai 3gg. pieni e per farti pagare vedi, se sei lì da tanto,ti danno una miseria e sarebbe ora di un aumento potresti dire che per la stessa cifra vai solo 3gg. oppure se ti sembra un pò duro come discorso lima leggermente in basso il tuo attuale stipendio.
Non esagerare però perchè calcola il tempo e i costi di viaggio in più rispetto a prima.
Olga :
Già Roberta, anch'io ho fatto questo ragionamento...cioè di proporre 2 o 3 giorni full-time a seconda delle esigenze dello studio. Ho tutta l'intenzione di cercare d'essere il più disponibile possibile...però mi sembra evidente (magari lo è solo a me) che non possa chiedere l'attuale stipendio pieno (che ammetto non essere una miseria)...in quanto per lui è sicuramente uno svantaggio non avermi in studio tutti i giorni. Mi sembra altresì fuori luogo anche proporgli di continuare con un forfettario, poichè se mi dovesse capitare di lavorare per altri clienti non sarebbe corretto nei suoi confronti (cioè lui mi paga mentre magari lavoro per altri!!)....Ed è qui la bega! Riassumendo: l'attuale compenso non è pensabile visto cmq il suo minor vantaggio; un forfettario più basso temo che non lo accetti o se dovesse farlo mi sentirei troppo vincolata, specie se trovassi qualche altro cliente. Forse la formula migliore potrebbe essere quella di stabilire una quota fissa forfettaria mensile, dovutami per i giorni di presidio in studio (più o meno però da stabilire a priori) + una quota variabile in funzione delle ore che passo a disegnare per lo studio a casa. Non so ma mi sembra la soluzione più accettabile anche per lui. Tu cosa ne pensi?
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