Dalma : [post n° 269008]

Dia in sanatoria??

Salve a tutti avrei una domanda da fare: dovrei presentare una dia in sanatoria di un appartamento che vuole essere venduto. Probabilmente l'acquirente vorrà fare dei lavori di ristrutturazione (visto che è abbastanza fatiscente). Quello che non so e se devo presentare prima una dia in sanatoria e poi una dia per ristrutturazione interna, oppure esiste un iter per unire le due cose?? Garzie mille ciao
john :
Ci sono difformità tra l'appartamento e la planimetria catastale attuali? In che Comune ti trovi? le difformità sono solo nella distribuzione interna o c'è qualche abuso che non rientra nell'attività edilizia libera?
Dai pochi elementi

Intanto la DIA o pratica equivalente SCIA/CIA/CIL che sia, non la presenteresti tu tecnico ma la proprietà, tu progetti ed asseveri.

Se la difformità e l'abuso non permettesse la vendita da parte del proprietario attuale allora a proprie spese presenterà sanatoria a suo nome con le modifiche secondo lo stato di fatto, magari derivanti da lavori precedentemente effettuati.

Partendo quindi da una situazione regolare, con accatastamento a spese del proprietario attuale, l'unità immobiliare verrà venduta regolarmente e a quel punto la nuova proprietà (accertato che voglia fare una manutenzione straordinaria) a nome proprio e a propria responsabilità potrà presentare una nuova pratica o magari fare solo manutenzione ordinaria senza troppe difficoltà.

Per me, unire le pratiche, a meno di qualche caso particolare, non è possibile, due proprietari diversi, diverse responsabilità, diverse spese.




Kia :
x Dalma:
l'attuale proprietario dovrebbe a sue spese sistemare le cose (sanare gli abusi) prima di vendere.
Innanzi tutto verifica la questione legittimità dello stato di fatto che rilevi. Mi spiego meglio: non ti fidare della planimetria catastale. Il catasto conta come il due di picche. E' uno strumento fiscale ma non prova la legittimità a livello edilizio quindi suggerirei, se già non la hai fatta, una ricerca in comune dell'ultimo atto autorizzativo riferito all'immobile.
E poi vedi che tipo di pratica fare per sistemare la situazione. Ad ogni modo terrei le due cose separate (sanatoria del venditore e pratiche successive magari per cambiare distributivo del nuovo proprietario).
john :
@Kia:
sono d'accordo sul fatto che il catastale conti come il due di picche, ma se la preesistenza (abitabilità/condono/concessione) fossero in ordine e quindi confermata la regolarità urbanistica ed edilizia, ma sul catastale ci fosse un tramezzo che non risultasse più nella realtà, l'abuso sussisterebbe lo stesso. L'amministrazione comunale o chessò, le banche per un mutuo, la conformità alla planimetria catastale la constatano eccome. A mio avviso è correttisimo come dici di verificare le regolarità urbnistica ed edilizia ma anche la conformità al catastale ha una sua importanza. Soprattutto per sanare attività di edilizia libera, come spostamento di tramezzi interni, fatti dal proprietario attuale e non denunciati/comunicati a suo tempo ed ora di necessita modifica per poter vendere.
Kia :
x john
lo so che le banche vogliono la conformità catastale ma dato che io domani posso svegliarmi e accatastare una villetta in piazza san Marco e al catasto me la accettano, preferirei in caso di acquisto che fosse tutto a posto. Non solo il catasto ma anche le questioni edilizie.
Anche perchè se poi acquisto e nonostante la conformità catastale ho mezza casa abusiva, cosa faccio? Non posso fare manco una dia per variazioni interne perchè non parto da una situazione regolare.
Non so se sono riuscita a spiegarmi.Volendo l'attuale proprietario può accatastare casa con abusi e al catasto accettano il docfa.La conformità tra reale e catastale c'è....ma hai mezza casa abusiva. Non so se l'acquirente può dirsi soddisfatto della cosa....
Finchè si tratta di tramezzi vabbeh, si può rimediare ma spesso e volentieri sono abusi anche più gravi tipo porzioni di casa in più regolarmente accatastate ma abusive.
Kia :
x John
Non fidarti neppure dell'abitabilità (quando si chiamava ancora così) perchè qualche ventennio fa la davano senza fare i sopralluoghi. Quindi mi sono imbattuta in interi condomini anni 60 con abitabilità concessa a fine costruzione ma edifici realizzati difformi dalla concessione....
john :
perfettamente d'accordo, dandoti ragione, attestata la regolarità urbanistica ed edilizia (destinazioni d'uso, abitabilità, permesso di costruire etc etc) e nei casi più complicati andandosi anche a ricercare i progetti approvati e depositati, potrebbe partendo da una semplice conformità catastale sistemare prima con il proprietario attuale e poi in caso fare una nuova pratica per il nuovo acquirente.

Forse ottimisticamente mi sono limitato a considerare questo caso come il più semplice, ovvero una semplice Dia, per oepere di manutenzione straordinaria omessa da parte della proprietà, che magari ha solo buttato giù una paretina e non lo aveva denunciato al comune.
Troppi pochi elementi, potrebbe essere una passeggiata come una sanatoria complicatissima.

Comunque siamo andati off topic; tornando alla domanda, e mi sembra siamo d'accordo, vanno fatte due pratiche distinte.
Kia :
Si si hai ragione, abbiamo divagato ma fatalità ultimamente ho fatto delle sanatorie su cose apparentemente semplici che poi si sono rivelate dei casini micidiali!
Dalma :
vi ringrazio molto dell'aiuto!!!!ciao
Avvisami quando qualcuno risponde
Non mandarmi più avvisi

Se vuoi essere avvisato quando qualcuno interviene in questa discussione, indica un nome e il tuo indirizzo e-mail.