Marco : [post n° 297121]

Turchia - Lavoro con P.Iva

Ciao a tutti, vi illustro brevemente la mia situazione.
Sono un architetto abilitato, con p.iva e iscritto ad inarcassa e lavoro in italia.
A breve avrò dei colloqui di lavoro in Turchia. Sperando vadano a gonfie vele, mi sorge un dubbio: per avere un visto che vada oltre i 3 mesi previsti per quello turistico, l'assunzione dovrà essere "regolare" (non in nero). Come mi dovrei comportare con eventuali fatture ( in caso di collaboratore ) o buste paga (in caso di dipendente)?
I contributi dovranno essere versati in Turchia o in Italia?
Grazie a tutti!
lafleur :
se vuoi essere "regolare" in turchia credo che tu debba pagare le tasse li'...
poipoi :
Credo che con un contratto di lavoro non ci sono problemi con il visto.
Un libero professionista che lavora all'estero emette una fattura conforme al Paese dove risiede la sua attività lavorativa principale (es. Italia). Quindi paga tasse e contributi pensionistici qui in Italia. Può darsi il caso che con la Turchia non si debba imputare l'IVA (reverse charge). Mi informerei all'Agenzia Entrate.
Come dipendente non so, ma credo che eventuali contributi versati da un datore di lavoro turco si perdano, a meno di costose ricongiunzioni.
simo :
Io mi ero già informato...per un altro paese ma il concetto è simile!
Se sei assunto in Turchia i contributi pensionistici vanno all' "INPS Turco", ma essendo nella comunità europea credo sia (o almeno la francia e la germania lo sono) uno di quegli stati dove attraverso un po' di burocrazia si possa ricongiungere la somma versata all'estero al monte versato in precedenza nel paese di origine o dove avrai totalizzato il maggior numero degli anni lavorativi e da cui ti farai pagare la pensione. (ad esempio se dopo la Turchia lavori per 30 anni in Francia, ti converrà percepire la pensione dalla Francia).
Ci sono accordi fiscali fra l'Italia e i maggiori paesi sviluppati al Mondo, discorso diverso se invece dovessi spostarti in Africa, dove non ci sono particolari convenzioni bilaterali.


simo :
Se invece tu dovessi fatturare...il discorso si complica abbastanza, o meglio se non sbaglio, dipende da quanti giorni lavori all'estero, se superi i 181 giorni in anno solare pagherai le tasse nel paese dove produci il reddito (in questo caso in turchia) seguendo le loro regole, se al contrario sarai sotto quella soglia, pagherai in base alle regole italiane i tuoi tributi...non so invece dirti sul discorso di come gestire l'IVA/VAT...
poipoi :
hmmm
le ricongiunzioni pensionistiche sono materia delicata e soprattutto costosa.
non ci farei affidamento.
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