sam : [post n° 312641]

Contratti di prestazione d'opera professionale

Mi rivolgo a tutti coloro che sono sono iscirtti all'albo, hanno partita iva, hanno optato per il regime dei minimi (quindi no studi di settore) e collaborano con uno studio (e che in pratica quindi hanno un solo cliente e fatturano solo allo studio).
Avete voi un contratto di prestazione d'opera professionale con l'architetto capo, dove nello specifico, oltre alla prestazione che svolgete si specifica anche che utilizzate la strumentazione ed i locali dello studio, qualora ne abbiate il bisogno?
Se sì, qualcuno di voi, mi può inviare la bozza che utilizza?

Grazie ragazzi!!!!
sam :
Grazie "gg"!!!!
Ily :
Sam, quello che dici tu è (anzi, sarebbe) assolutamente illegale: avere un orario fisso, un unico cliente, lavorare con mezzi del datore di lavoro e presso la sua sede presuppone un lavoro subordinato a tutti gli effetti.
Quindi in teoria è assolutamente illegale... Poi si sa che in pratica...
john :
Ily, non è illegale, se è un professionista iscritto ad albo, non ricade nella casistica delle false partite iva. Una lettera circolare del ministero, precisamente la 32/2012 spiega che si esclude dalla casistica l'attività che presuppone una iscrizione ad albo professionale.....insomma se sono libero professionista ed ho scelto di esserlo posso farlo per chi voglio per quanto tempo voglio e per come voglio...
sam :
Giusto john! è proprio così! ormai non è illegale se si è iscirtti ad un albo professionale! chiedevo solo se qualcuno di voi, che sta in questa condizione ha mai fatto una sorta di contratto di prestazione d'opera professionale con il suo committente (capo-architetto), e il link di gg mi è stato molto utile!....anche se poi alla fine ho scoperto che non è necessario un contratto per stare "in regola" ai fini fiscali o altro, bensì può servire solo per "regolare" il rapporto di lavoro
Ily :
Sisi... Ti rispondo con questo aneddoto: racconta Marco Paolini nel suo spettacolo teatrale sul Vajont che a un certo punto il Servizio Dighe del Genio Civile ha scoperto che in Italia c'erano circa 800 dighe abusive (!?!). La legge diceva che si chiamava "diga" uno sbarramento artificiale più alto di dieci metri. Bene: lo Stato ne ha regolarizzate suppergiù 600. E sai come hanno fatto? Semplice: hanno cambiato la legge e adesso per legge sono "dighe" solo gli sbarramenti più alti di 15 metri!
Ecco come hanno fatto ad eliminare il problema delle finte partite Iva ,-).
Ily :
Anche perché c'è gente che è STATA COSTRETTA AD APRIRE LA PARTITA IVA PER LAVORARE COME DIPENDENTE.
Non so se mi spiego.
john :
Ily, non ti arrabbiare, hai ragione, dico solo che la strada non è quella di obbligare l'architetto che ha un solo committente ad essere assunto....guardala dall'altra parte, ma se a te commissionassero la progettazione di un intero quartiere, per uno solo committente, lavori magari a contatto con l'impresa e per un anno ti paga solo lui, come può lo stato "obbligare" lui ad assumermi e io a diventare "dipendente" se sono un libero professionista???

Il problema sta anche in chi si fa trattare da dipendente...COSTRETTA? e da chi? se faccio un colloquio e mi costringono cerco altro...c'è crisi? non posso permettermi di dire no?mi fai aprire partita iva? allora faccio ciò che voglio....se ho un altro lavoro lo faccio, se mi assento non mi paghi, ma sarò LIBERO....io non lo farei MAI un contratto da libero...a limite una lettera di incarico generica. Io ho SCELTO di essere libero ed in teoria chi fa questa professione e si iscrive ad un albo quello dovrebbe fare....se vuoi fare il dipendente si parla di un'altra cosa....ovvio che il sistema è sbagliato e permettendo questa escamotage si calpestano diritti...ma la soluzione da trovare (che io di certo non conosco) per risolvere il problema non sta certo nell'inserire nuovi obblighi...ultimamente ce ne sono troppi per noi e sinceramente se mi OBBLIGASSERO addirittura a fare il dipendente quando non lo volessi fare sarebbe un paradosso....

chiniamo la testa verso chi ci paga, verso lo stato, verso il cliente, verso l'impresa....io mi sono rotto i c...ni e quindi agisco di conseguenza
sam :
Ily e john...purtroppo avete ragione entrambi! non volevo assolutamente sollevare un discorso per farci litigare.....credo che stiamo già tutti abbastanza arrabbiati con il sistema...non arrabbiamoci anche qui tra di noi, magari confrontiamoci, scambiamoci consigli, e se ci riusciamo, proviamo anche a collaborare tra di noi!!
per quanto riguarda l'essere COSTRETTI, purtroppo questa è la realtà, o comunque è la mia realtà (come credo quella di tanti altri), sono entrata in uno studio subito dopo laureata per fare pratica, per imparare qualcosa, e mi sono dovuta prire una partita iva pur di essere un minimo pagata.....e poi...gli anni passano...mi sono sposata....con mio marito abbiamo preso un mutuo per finire la casa....ora aspetto un bambino, forse mio marito verrà presto messo in cassa integrazione, e sono "COSTRETTA" a continuare a fare la dipendente con la partita iva...se voglio tirare avanti!!! questa è la realtà!!! ma Dio solo sa quanto vorrei cambiare tutta questa situazione!
gg :
La mia impressione personale è che questa presunta riforma non abbia prodotto assunzioni, ma lavoro in nero, complice anche la crisi.

Il lavoro dipendente è tassato come un bene di lusso.
Partendo da 1000 euro, in un caso ne arrivano 630 in tasca al lavoratore, nell'altro si può arrivare a 800, cassa pagata compresa. È naturale che ci si metta d'accordo. Conviene ad entrambi. Da una parte rinunci a qualche diritto, dall'altra prendi più soldi. Specie in un momento come questo, 150-200 euro fanno la differenza.

Se fosse indifferente optare per uno o per l'altro regime, probabilmente i dipendenti verrebbero assunti e i professionisti sarebbero liberi di esserlo.
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