Un fitto calendario di webinar e convegni gratuiti con un unico filo conduttore, declinato a scala nazionale e internazionale: l'innovazione e la ricerca sul patrimonio culturale. Per il terzo anno, il dipartimento di Architettura dell'Università degli studi di Ferrara dà ampio spazio ad occasioni di confronto e di dibattito grazie al tradizionale appuntamento con le Giornate del restauro e del patrimonio culturale (20-21 maggio) che, dalla prestigiosa sede di Palazzo Tassoni Estense, si spostano, per il secondo anno, online.

Venerdì 21 maggio (ore 9:30 - 13:00), l'attenzione si concentra sul tema della gestione dei rischi e la salvaguardia del patrimonio esistente per un confronto serrato sulla gestione delle emergenze e sulle soluzioni innovative messe in campo, nella fase di ricostruzione post-sisma, per il restauro del patrimonio. L'evento è organizzato da Firespill Interreg Italia-Croazia con After the Damages International Academy e l'Agenzia regionale per la ricostruzione dell'Emilia Romagna (l'evento dà diritto al riconoscimento di 3 Cfp per gli architetti, le iscrizioni sono aperte su Im@teria). È inoltre prevista la traduzione simultanea in lingua inglese e portoghese.

A  9 anni dalla prima scossa (20 maggio) del sisma che ha colpito l'Emilia Romagna nel 2012, il dibattito si concentra sulle soluzioni tecnologiche e organizzative per la gestione dei danni, nonché sulla complessa governance necessaria per assicurare l'efficienza e l'efficacia del lavoro di ripristino. Un tema che si lega a doppio filo con la necessità di conservazione della memoria e dell'identità dei luoghi, nonché col tema della difesa del senso di appartenenza delle comunità.

Saranno illustrate le azioni pilota che fanno capo a Firespill, progetto strategico finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia con un budget complessivo di quasi 16,5 milioni di euro, al quale prendono parte, oltre all'Agenzia per la ricostruzione della Regione Emilia Romagna, anche l'Abruzzo, il Friuli Venezia-Giulia, le Marche, la Puglia e il Veneto e le Contee croate di Split-Dalmazia (che rappresenta il lead partner, RERA S.D.), Istria, Zara, Sibenik-Knin e Dubrovnik.

Saranno inoltre illustrati tre progetti di restauro esemplari che attingono al grande cantiere post-sisma dell'Emilia-Romagna. «Siamo di fronte alla gestione di circa un miliardo e mezzo di euro di finanziamenti e i beni culturali di proprietà pubblica interessati sono circa 2mila. In questo momento siamo di fronte al più grande cantiere di restauro in Europa», sottolinea Antonino Libro, architetto e coordinatore degli interventi su immobili sottoposti a tutela per l'Agenzia per la ricostruzione post-sisma della Regione Emilia-Romagna.

PROGRAMMA [.pdf]

LA GESTIONE DEI RISCHI E LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO ESISTENTE

Il progetto Firespill

«Firespill lavora su tre grandi categorie di rischio: il rischio di incendio; un insieme di rischi legati all'ambiente marittimo ed in particolare allo spandimento di oli in aree costiere; ed il rischio sismico», spiega Stefano Marani, geologo ed esperto a servizio dell'Agenzia per la ricostruzione della Regione Emilia Romagna che segue il coordinamento tecnico del progetto strategico Firespill.

Più in generale, l'obiettivo di Firespill è rendere più efficaci i sistemi di gestione delle emergenze, sia puntando su una migliore preparazione ed un efficace coordinamento degli attori che intervengono nella gestione dei disastri, sia rafforzando la consapevolezza dei cittadini sui temi della prevenzione dei rischi e della gestione delle crisi. Nell'ambito dell'ambizioso obiettivo generale, si sviluppano più linee di attività, dette «Work package» che nell'insieme concorrono all'obiettivo di miglioramento dei sistemi di gestione delle emergenze, anche attraverso  la progettazione e l'attuazione di azioni pilota (anche a carattere formativo) che - portate avanti da partner del progetto - prevedono l'impiego di strumenti e soluzioni innovative, con l'intento finale di rendere più efficace la gestione dei rischi e delle crisi.

Le azioni pilota e il confronto tra vari modelli di governance

Le azioni pilota saranno appunto oggetto del webinar. «Ciascun partner del progetto ha definito le proprie azioni pilota, le racconterà e poi svilupperemo una tavola rotonda dalla quale possano emergere i possibili risultati di tali azioni, nonché il contributo che queste potranno dare al progetto, il cui obiettivo complessivo è quello di migliorare le forme organizzative, ossia la cosiddetta governance», riferisce ancora Marani. «Alle azioni pilota si associano - prosegue - anche azioni formative proprio sull'utilizzo degli strumenti innovativi e sulle modalità attualizzate di rilevazione del danno».

«Non intendiamo tanto mettere a confronto i contributi di natura strettamente tecnica, perché è evidente che da come si spegne un incendio a come si riscostruisce un edificio la distanza è molto importante. Vogliamo mettere a confronto la governance, ossia i modelli e le possibilità di collaborazione tra le istituzioni e tra le istituzioni e i cittadini, utilizzati per ricostruire una volta superata la fase di prima emergenza. A prescindere dalla causa di un disastro, che sia un terremoto, un'alluvione o un incendio, il confronto tra varie esperienze dovrebbe permetterci di immaginare metodi più efficaci ed efficienti», chiarisce Enrico Cocchi, direttore dell'Agenzia per la ricostruzione sisma 2012 - Regione Emilia Romagna.

«Il ruolo dell'Agenzia fa parte di questa logica: noi abbiamo ovviamente il nostro modello di governance costruito su di noi, non è scontato che sia il migliore, il più efficiente e il più efficace, il confronto con colleghi di altre amministrazioni regionali e con altri Paesi ha lo scopo proprio di verificare questi modelli», precisa ancora Enrico Cocchi. Il confronto ha anche un intento propositivo rispetto al lavoro dell'Ue, la prospettiva è anche quella di rafforzare le consapevolezze per eventualmente incidere nel dibattito in corso sul tema della gestione dei danni da catastrofe.

Il modello dell'Emilia Romagna ha dato ottimi risultati e sarà anche messo a confronto con altri eterogenei esempi. «L'Agenzia - prosegue Marani - è partner diretto del progetto Firespill e si occupa ovviamente di mettere in valore la propria esperienza, sviluppata nel corso di quasi dieci anni, relativamente alla gestione complessiva del processo della ricostruzione». Tra l'altro, l'Agenzia - all'interno di Firespill - coordina la task force dedicata alla gestione dei rischi sismico e d'incendio, con la collaborazione dei partner provenienti dalle regioni italiane d'Abruzzo, Puglia e Veneto e dalle contee croate di Zara e Sibenik-Knin.

Il ruolo dell'Università

Fondamentale è la partecipazione dell'Università di Ferrara e del suo dipartimento di Architettura, che proporrà un intervento su azioni formative e innovazioni tecnologiche per una gestione avanzata dei processi di ricostruzione, con un'attenzione speciale al patrimonio storico-culturale.

«L'Agenzia per la ricostruzione lavora in convenzione col dipartimento di Architettura dell'Università di Ferrara, che porta un grandissimo bagaglio di conoscenza tecnologica, ed è il soggetto di cui l'Agenzia si avvale per sviluppare insieme il lavoro di carattere tecnico, sia sotto il profilo delle azioni specifiche di progetto sia dal punto di vista generale delle azioni formative», precisa Stefano Marani. Il ruolo dell'Università incrocia un tema di grande rilievo, ossia la conservazione della memoria dell'identità dei luoghi.

«Il tema dell'università - aggiunge Enrico Cocchi - si intreccia con quello della tutela delle memoria. La questione è come riproporre la memoria nel modo più efficace possibile intervenendo sul patrimonio storico. Anche nel caso di beni andati totalmente distrutti, pur avendo a che fare con nuove edificazioni, va identificato un percorso che non si riduca banalmente alla sostituzione di un volume, ma che affronti, attraverso percorsi partecipati e mediante la qualità progettuale, anche la restituzione di un pezzo di storia, di storia di una comunità».

I casi studio: Palazzo Schifanoia a Ferrara, la Rocca stellata di Bondeno e Castello Lambertini a Poggio Renatico 

Saranno illustrati durante il seminario tre progetti di restauro che riguardano altrettanti edifici pubblici, sottoposti a tutela e danneggiati dal sisma del 2012: tre casi pilota che partecipano al progetto Firespill. «Abbiamo scelto tre edifici paradigmatici oggetto di restauro, ma anche di interventi strutturali volti a renderli sicuri dal punto di vista statico e sismico», spiega Antonino Libro, architetto, coordinatore degli interventi su immobili sottoposti a tutela per l'Agenzia per la ricostruzione post-sisma della Regione Emilia-Romagna, nonché project manager di Firespill. Si tratta di esempi che hanno messo in atto anche parziali rifunzionalizzazioni con l'obiettivo di valorizzare la natura culturale dei beni. 

Tra questi vi è Palazzo Schifanoia a Ferrara, un pregevole esempio di architettura del Quattrocento, che custodisce tra l'altro un ciclo di affreschi di grande interesse che decora il Salone dei Mesi. «Un contenitore culturale straordinario», lo definisce Antonino Libro, che è stato riaperto lo scorso anno. Con il restauro è migliorata anche la fruizione ed è stato riprogettato il percorso museale. Inoltre, per il Salone dei Mesi è stata concepita un'illuminazione appropriata e sono stati eliminati alcuni interventi incongrui che si erano succeduti nel tempo, come la presenza di un solaio che aveva suddiviso su due livelli il piano terra. «I primi interventi di messa in sicurezza hanno inoltre permesso di mantenere una parte dell'edificio aperta al pubblico, in questo modo solo quando sono partiti i lavori il Palazzo è stato chiuso, e lo è stato per soli due anni», riferisce l'architetto. «Il Palazzo è stato oggetto - aggiunge - di interventi strutturali importanti che ne hanno migliorato la sicurezza sia statica che sismica».

Altro esempio è il Castello Lambertini a Poggio Renatico (Ferrara). «Lo abbiamo scelto perché doveva avere un livello di sicurezza alto per la presenza di funzioni strategiche, in quanto il Castello è sede del Comune: oltre all'ufficio del sindaco, ospita il Consiglio comunale e la Giunta, dunque, in caso di terremoto deve essere assicurata la continuità delle funzioni di governo della città», riferisce ancora Antonino Libro. Il terremoto ha messo in luce nuovi ambienti, consentendo di valorizzare il bene anche dal punto vista funzionale. «Sono stati riscoperti i fossati e i sotterranei, che (terminato il progetto, nda) ospiteranno funzioni museali», aggiunge l'architetto.

Infine, vi è la Rocca Stellata di Bondeno (Ferrara), una struttura difensiva e di controllo delle acque che sovente viene sommersa in parte dal Po. Una condizione del tutto particolare che ha comportato una gestione complessa del cantiere. «Si è trattato di un cantiere sospeso, che è rimasto attivo anche quando l'edificio era parzialmente sommerso dall'acqua», racconta Libro. «La rocca - prosegue l'architetto - collocata sul lato meridionale del fiume aveva una gemella sull'altra sponda, non più esistente in quanto distrutta dalla furia del fiume nel 1670. Una catena tirata fra le due rocche fungeva da sbarramento fluviale per motivi difensivi o per imporre il dazio doganale alle navi». Una parte dei lavori è stata già eseguita. «Un primo stralcio - conclude - è stato realizzato, ossia quello più importante che ha riguardato anche interventi strutturali; il secondo parte adesso».

Le giornate del Restauro, innovazione e ricerca al centro del dibattito

Dopo i saluti istituzionali, la due giorni apre con «INNOVA-Chm, Conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio costruito storico e artistico», il tavolo della value chain «Cultural heritage management» del Clust-Er Build, il raggruppamento di imprese, centri di ricerca, laboratori universitari e altri attori di sistema che convergono sulla conservazione, valorizzazione e gestione del patrimonio costruito, storico e artistico per l'innovazione e competitività nelle tecnologie e nei processi di recupero del patrimonio.

«Con il tavolo di value chain Innova Chm del Clust-Er Build entriamo subito nel vivo della progettazione strategica legata al Pnrr (al Piano nazionale di ripresa e resilienza, nda), alla progettazione per i fondi strutturali. Ci si confronterà anche su come indirizzare la ricerca nel settore delle costruzioni e in particolare nel recupero e nel restauro del patrimonio», spiega Marcello Balzani, docente dell'Università di Ferrara (dipartimento di Architettura) e presidente del Clust-Er Build. «Tra l'altro - aggiunge il professore - in queste giornate converge tutto il lavoro dei laboratori di ricerca dell'Università di Ferrara: DIAPReM, TekneHub e Labora».

Saranno presentati i risultati dei progetti Por Fesr 2014/2021: eBim- existing Building information modeling per la gestione dell'intervento sul costruito esistente; Inspire - diagnostica e monitoraggio in continuo applicati alla manutenzione predittiva del patrimonio costruito esistente; Mimesis - materiali smart per il costruito.

Si prosegue poi con l'ottava edizione del "Premio Internazionale Di Restauro Architettonico - Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo" . Il premio è ideato e promosso da Fassa S.r.l., titolare del marchio "Fassa Bortolo", e dal dipartimento di Architettura dell'Università degli studi di Ferrara, nasce nel 2010 per dare risalto e divulgare restauri architettonici che sposano i principi conservativi nei quali la comunità scientifica si riconosce. Per celebrale il ventennale, si terrà una giornata di studio dedicata alla didattica per il restauro. «Si tratta di un grande confronto tra scuole, seppure aperto a quelle di appartenenza dei dodici vincitori e menzionati, ma con una buona rappresentanza delle scuole del territorio nazionale», commenta Balzani.

La ricerca internazionale applicata al campo della valorizzazione, conservazione e restauro del patrimonio, finalizzata allo sviluppo di metodologie, processi e prodotti innovativi, è al centro dell'ultimo evento in ordine temporale, dedicato al IV Simposio Uid di internazionalizzazione della ricerca.  «Avremo tante scuole italiane che si confronteranno con i loro partner europei e non solo: ci si concentrerà su sei casi studio ma il coinvolgimento dei soggetti è su scala globale. Questo per dire come la ricerca punti anche a questo grado di esportabilità e di confronto internazionale sulle linee di intervento e sulle proposte di ricerca. Parleremo sia di prodotti che di processi, quindi di tecnologie, ma anche di metodi di intervento sul patrimonio, di tipologie edilizie che diventano l'elemento di congiunzione per lo sviluppo di particolari ragionamenti», chiosa Balzani.

GIORNATE DEL RESTAURO E DEL PATRIMONIO CULTURALE
GLI APPUNTAMENTI (ONLINE):

» Giovedì, 20 maggio 2021, ore 10:00-12:30
INNOVA-CHM-Conservazione, valorizzazione, gestione del patrimonio costruito, storico e artistico
PROGRAMMA
Crediti professionali: 2 CFP per gli architetti

» Giovedì, 20 maggio 2021, ore 14:30-18:30
Premio internazionale di restauro architettonico «Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo»
Giornata di studio «Restauro architettonico: la didattica a confronto»
PROGRAMMA
Crediti professionali: 4 CFP per gli architetti

» Venerdì, 21 maggio 2021, ore 9:30-13:00
La gestione dei rischi e la salvaguardia del patrimonio esistente
PROGRAMMA
Crediti professionali: 3 CFP per gli architetti

» Venerdì 21 maggio 2021, ore 14:30-18:00
Esperienze di ricerca internazionale. Approcci interdisciplinari all'innovazione. 
Prodotti, Processi, Relazioni IV simposio UID di internazionalizzazione della ricerca.
PROGRAMMA
Crediti professionali: 3 CFP per gli architetti

pubblicato il: