Lo IUAV di Giuseppe Samonà e l'insegnamento dell'architettura

mostra e convegno

Roma, 13-14 dicembre 2004, ore 10.00

Un convegno e una mostra promossi dalla Fondazione Bruno Zevi presso il complesso monumentale San Michele a Ripa Grande Ex Carcere Minorile - Via San Michele 25 - Roma

Il Convegno intende sondare l'attualità della straordinaria vicenda dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

Tra l'inizio degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta, lo IUAV è diretto da Giuseppe Samonà. Utilizzando le condizioni di autonomia gestionale dell'Istituto, Samonà chiama a insegnare gli architetti, gli urbanisti e gli storici dell'architettura più impegnati nella battaglia per l'architettura moderna.

Tra questi: Carlo Scarpa, Franco Albini, Ignazio Gardella, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, Giancarlo De Carlo, Daniele Calabi, Luigi Piccinato e Giovanni Astengo, Bruno Zevi, Mario Deluigi, Franco Levi e Giulio Pizzetti. Il modello didattico punta all'integrazione delle discipline finalizzandole alla formazione culturale, etica e professionale dell'architetto.

Intervengono: Franco Berlanda, Donatella Calabi, Paolo Ceccarelli, Jean-Louis Cohen, Bruno Dolcetta, Roberto Dulio, Antonio Foscari, Orietta Lanzarini, Giacomo Leone, Franco Mancuso, Mario Manieri Elia, Luciana Miotto, Alessandra Muntoni, Sara Rossi, Francesco Tentori.

Mostra: "Grattages" di Mario Deluigi
13 dicembre 2004 30 gennaio 2005

La Mostra espone 50 grattages e le fotografie dei plastici critico-visuali realizzati nel 1964 dagli studenti dello IUAV sotto la guida di Deluigi per il IV Centenario della morte di Michelangiolo.

Mario Deluigi (1901 1978), dopo l'apprendistato con Ettore Tito all'Accademia di Belle Arti di Venezia, indaga tra il 1929 e il 1935 la poetica cubista. Agli anni giovanili risale il sodalizio con Carlo Scarpa, con cui realizza allestimenti, ristrutturazioni e mosaici. Segue la stagione fisiologica, tra il 1941 e il 1944, quando l¹interlocutore privilegiato è Arturo Martini. L¹incontro successivo con Lucio Fontana e lo spazialismo, di cui condivide la vicenda tra il 1951 e il 1956, è decisivo. Lo accomuna la ricerca, attraverso la riduzione dei mezzi espressivi, dell¹essenza della

pittura: lo spazio prima, la luce poi. Motivo sui vuoti inaugura la stagione dei grattages. Alla stesura iniziale di un colore sulla tela segue la sua effrazione per catturarne la luce. Come in architettura la luce coincide con lo spazio, ne è valore precipuo e intrinseco, così, nei grattages, essa non è tonale ma strutturale. Dal 1946 al 1971 del resto, quando Deluigi insegna allo IUAV e vi trasferisce il suo studio, lo scambio con gli studenti e i docenti è quotidiano e si nutre di reciproche influenze.

Segreteria organizzativa: Chiara Fabbrizi Fondazione Bruno Zevi: tel./fax 068601369 (dal lunedì al venerdì ore 10-13) info@fondazionebrunozevi.it - www.fondazionebrunozevi.it

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