Pebble houses, abitazioni come sassi nel paesaggio

Nel cuore della natura incontaminata della Sardegna, in un'area collinare immersa nel verde ed affacciata sul mare color smeraldo, Franzina + Partners Architettura contestualizza un concept originale: le Pebble Houses, unità abitative ispirate alla forma smussata dei massi di granito disseminati naturalmente nel paesaggio.

L'idea progettuale nasce dalla volontà di realizzare un edificio che si integri con il contesto naturale. A sottolineare il legame tra architettura e paesaggio è la forma delle abitazioni: dimensioni contenute, con altezza massima di 7 metri, un profilo irregolare e asimmetrico ed una forma che sottolinea la sensazione di trovarsi davanti ad un elemento naturale. Una forma decontestualizzata, quella del sasso, e presa in prestito dalla natura ma che non si scontra con il carattere artificiale, esplicitamente dichiarato nella scelta dei materiali tecnologici (vetro e acciaio) e nella strategia energetica, tesa a creare abitazioni ad alta efficienza ed eco-compatibili.

Orientamento e disposizione sono pensati per evitare l'introspezione reciproca delle due abitazioni nel rispetto della privacy di entrambe. Un accorgimento che non limita la vista del mare. Le Pebble Houses, perfettamente uguali fra loro, si sviluppano su due livelli per un totale di 209 mq di superficie coperta. Al piano terra trovano collocazione la cucina, la zona living l'area armadi, mentre al primo piano sono collocate le camere. 

Le grandi vetrate del prospetto principale danno aria e luce alle tre camere del piano primo dalle quali, grazie al degradare della collina, si può godere dello splendido panorama circostante. Mentre due fori praticati nel guscio in copertura, contribuiscono a dare luce e aria agli ambienti interni (vano scale e servici igienici). L'ampia terrazza (55 mq) si protende in direzione del mare, fungendo anche da portico per il piano terra.

Il concept nasce inoltre dalla volontà di creare due unità ad alta efficienza energetica, con una maggiore eco-compatibilità rispetto ad una costruzione tradizionale (emissioni in CO2 pari a zero, conformemente al protocollo di Kyoto). Il riscaldamento dell'edificio, anche invernale, è affidato ad un impianto radiante a pavimento. Tutto il sistema è gestito dalla domotica, che rileva in tempo reale il bilancio energetico e, mediante la regolazione dell'apertura delle bocchette di aerazione e della velocità dell'aria all'interno dei condotti, garantisce condizioni climatiche omogenee e stabili in tutto l'edificio.

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