Decreto Cultura in GU, l'art bonus e tutte le altre novità

Il Decreto Cultura è in vigore. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale con il numero 83/2014, introduce numerose novità con l'intento di rilanciare il settore del turismo, intervenendo sulla tutela dei beni culturali. Nasce l'Art bonus, la detrazione per chi fa donazioni per la tutela dei beni culturali, maggiori poteri al direttore generale del Grande Progetto Pompei, che si avvarrà di una squadra di 20 nuovi collaboratori. Al via anche un progetto di riassegnazione degli spazi dell'intero complesso della Reggia di Caserta.

Inoltre: nuove risorse ai beni culturali tolte alle infrastrutture, stanziati 3milioni di euro per portare avanti progetti culturali nelle periferie urbane, detrazioni fiscali per la ristrutturazione di alberghi e cessione gratuita di fari, fortificazioni e case coloniche inutilizzate agli under 35.

Art Bonus

Nasce l'Art bonus: una detrazione per i mecenati. Imprese e singole persone possono fare donazioni in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche o stanziare delle somme per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici. In cambio riceveranno un credito di imposta del 65% delle somme donate, da ripartire in tre quote annuali di pari importo. Il credito è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile; ed ai soggetti titolari di reddito d'impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.

La detrazione è a scalare. Sarà del 65% per le erogazioni effettuate nel 2014 e nel 2015, per poi passare al 50% nel 2016. Il decreto fissa anche un regime di trasparenza: i beneficiari della donazione dovranno pubblicare sui propri siti internet la destinazione delle risorse ricevute e darne comunicazione ogni mese al Ministero dei beni e delle attività culturali. 

Grande Progetto Pompei, semplificate le procedure

Per velocizzare le procedure, il direttore generale per il Grande Progetto Pompei può avvalersi di poteri commissariali. Inoltre, sarà più facile far ricorso alla procedura negoziata, la soglia è infatti innalzata a 3,5milioni di euro. I poteri speciali prevedono, inoltre, che il direttore generale possa revocare in qualunque momento il Rup al fine di garantire l'accelerazione degli interventi e superare difficoltà operative.

Il responsabile del procedimento può sempre svolgere, per più interventi, nei limiti delle proprie competenze professionali, anche le funzioni di progettista o di direttore dei lavori. La verifica dei progetti è invece sostituita da un'attestazione del responsabile unico del procedimento. Infine, per rispettare la scadenza del programma del Grande progetto Pompei, è costituita una segreteria tecnica di progettazione presso l'Unità Grande Pompei, composta da non più di 20 unità di personale. Ai collaboratori ingaggiati possono essere conferiti, in deroga ai limiti finanziari previsti dalla legislazione vigente, incarichi per la durata massima di 12 mesi, entro i limiti di spesa di 900.000 euro, per la partecipazione alle attività progettuali e di supporto al Grande Progetto Pompei.

Valorizzazione della Reggia di Caserta

Entro il 31 dicembre 2014 è predisposto il Progetto di riassegnazione degli spazi dell'intero complesso della Reggia di Caserta, comprendente la Reggia, il Parco reale, il Giardino "all'inglese", l'Oasi di San Silvestro e l'Acquedotto Carolino, con l'obiettivo di restituirlo alla sua destinazione culturale, educativa e museale.

A tal fine, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto è nominato un commissario straordinario, scelto tra «esperti di comprovata competenza, anche provenienti dai ruoli del personale dirigenziale del MiBACT o delle altre amministrazioni statali». Il commissario sarà in carica fino al 31 dicembre 2014.

Piano strategico Grandi Progetti Beni culturali

Il Ministero dei beni e delle attività culturali adotta entro il 31 dicembre di ogni anno il piano strategico «Grandi Progetti Beni culturali». Lo scopo è incrementare la capacità attrattiva del Paese. Il piano individuerà beni o siti di grande interesse culturale che necessitano di urgenti interventi di tutela o di valorizzazione.

Nuovi fondi presi dalle infrastrutture

A decorrere dal 2014, una quota pari al 3% delle risorse aggiuntive annualmente previste per le infrastrutture e iscritte nello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti è destinata alla spesa per investimenti in favore dei beni culturali. L'assegnazione è disposta dal CIPE nell'ambito delle risorse effettivamente disponibili, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il MIT.

Risorse alle periferie

Ai progetti culturali elaborati da enti locali nelle periferie urbane sono destinati 3milioni di euro, per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016.

Detrazione fiscale per gli alberghi

Per i periodi d'imposta 2014-2016 viene riconosciuta alle strutture ricettive, esistenti al 1° gennaio 2012, una detrazione del 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione e per lavori volti all'eliminazione delle barriere architettoniche. Il tetto di spesa è di 200.000 euro, mentre il credito d'imposta è ripartito in tre quote annuali di uguale importo. I dettagli e le disposizioni applicative sono rimandate ad un successivo decreto.

Alla detrazione si accede fino ad esaurimento delle risorse, pari a 20 milioni di euro per l'anno 2015, e 50 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2019.

Fari, fortificazioni e case cantoniere ai giovani under 35

Per sostenere l'offerta turistica e per favorire la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili e mototuristici, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari, e altri immobili di appartenenza pubblica non utilizzati o non utilizzabili a scopi istituzionali, possono essere concessi in uso gratuito a imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da giovani fino a 35 anni, con oneri di manutenzione straordinaria a carico del concessionario. Il termine di durata della concessione non può essere superiore a sette anni, salvo rinnovo.

di Mariagrazia Barletta

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