Salerno, un laboratorio di rigenerazione urbana fa rinascere i beni confiscati alla criminalità

Le proposte di riuso dei 30 talenti che hanno partecipato alla prima edizione del Master Architettura | Ambiente

A Salerno si è conclusa la prima edizione del Master Architettura|Ambiente, organizzato dall'associazione no profit NewItalianBlood in collaborazione con Jobiz Formazione, alla quale hanno partecipato, come docenti, note firme dell'architettura italiana. Il Master si è dimostrato un vero e proprio laboratorio di idee da applicare in maniera concreta sul territorio per recuperare terreni o immobili confiscati alla criminalità, per riattivare spazi pubblici nella città di Salerno, e far nascere nuovi edifici-simbolo, luoghi della cultura in zone periferiche o degradate.

Centro di bioedilizia e di recupero di inerti a Casapesenna (CE)

Obiettivi ambiziosi, specie se innescati da un semplice percorso di formazione. Ma il master ha messo in relazione il talento di 30 giovani progettisti con le esigenze e le vocazioni del territorio, coinvolgendo direttamente gli attori interessati: aziende, enti pubblici, imprenditori. E poi la guida esperta di 20 tra i migliori architetti italiani della nuova generazione (Alvisi Kirimoto, Centola, Cucinella, Cutillo, De8, Faiferri, Grasso Cannizzo, Heliopolis 21, Labics, Mari, Marra, Mdu, Obr, Park, Russo, Tagliabue, Vaccarini, Vulcanica, Vultaggio).

In sei mesi sono nate proposte concrete di riuso, per la creazione di infrastrutture ecologiche e per l'accoglienza, tra cui un green hotel per il Giffoni Film Festival e un agriturismo nel Parco del Cilento. I ragazzi hanno lavorato anche nella città di Salerno per la riattivazione di spazi pubblici e per la rigenerazione in chiave sostenibile di alcune zone periferiche. Una formula che si è rivelata interessante e utile per i partecipanti, ma soprattutto per i territori coinvolti, per i quali potrebbero nascere nuove occasioni. Ne sono un esempio i progetti di valorizzazione di beni immobili confiscati alla criminalità nei Comuni di Casapesenna e di Villa Literno.

Centro di bioedilizia e di recupero di inerti a Casapesenna (CE)

I progetti per i due Comuni della provincia di Caserta, sono nati all'interno del Master e grazie alla collaborazione scientifica tra l'associazione Agrorinasce e NIB, siglata attraverso un protocollo d'intesa allo scopo di studiare e progettare iniziative innovative di riutilizzo per scopi sociali e produttivi di beni confiscati alla criminalità organizzata o di beni immobili abbandonati nella disponibilità dei Comuni soci di Agrorinasce. 

Centro di co-working nell'ex macello a Villa Literno

Per tale collaborazione Agrorinasce, d'intesa con i Comuni di Villa Literno e Casapesenna, ha messo a disposizione due immobili di proprietà pubblica che risultano abbandonati ed oggetto di studio e di analisi di fattibilità economica. Si tratta di un immobile produttivo, ex macello, localizzato nel Comune di Villa Literno, e di un'area agricola confiscata al boss Vincenzo Zagaria, contigua al deposito confiscato sempre a Vincenzo Zagaria, e già destinato a isola ecologica.

I due progetti presentati sono emblematici. Riguardo al bene confiscato alla camorra, localizzato a Casapesenna, è stato elaborato un progetto per un centro di bioedilizia e di recupero di inerti, in modo che venga ulteriormente valorizzato il progetto comunale di realizzazione di un'isola ecologica. Per l'ex macello si è pensato di realizzare un centro di co-working e piazza della cultura, con l'innesto di nuove funzioni per il lavoro, il tempo libero e la cultura.

Ma i progetti probabilmente non resteranno sulla carta: «Insieme ai Comuni di Casapesenna e Villa Literno - dichiara l'amministratore delegato di Agrorinasce Giovanni Allucci - passeremo ad una fase di progettazione più esecutiva cercando di individuare le più opportune fonti di finanziamento».

web www.newitalianblood.com

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