Simone Sfriso (Tamassociati) sarà il curatore del Padiglione Italia alla Biennale

Sarà Simone Sfriso, socio fondatore dello studio Tamassociati, il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura di Venezia.

La nomina è arrivata dal ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Una scelta in linea con il tema annunciato dal presidente della Biennale, Paolo Baratta e dal curatore della 15esima Biennale di Architettura, Alejandro Aravena, sintetizzato con lo slogan "Reporting from the front". Il titolo della proposta curatoriale di Sfriso, "Taking Care - progettare per il bene comune", vuole essere una prova tangibile di come l'architettura possa contribuire a diffondere e rendere efficaci i principi di cultura, socialità, partecipazione, salute, integrazione, legalità in qualsiasi luogo e a qualsiasi scala.

Centro ospedaliero Salam realizzato a Khartoum (Sudan)

Il tema scelto per la mostra di architettura 2016 è "Reporting from the front". Dietro al titolo, si cela la volontà di mostrare a un pubblico vasto «cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora al limite, in circostanze difficili, affrontando sfide impellenti. O cosa occorre per essere in prima linea e cercare di conquistare nuovi territori», ha dichiarato Aravena. 

L'azione di Tamassociati sembra ben rappresentare le parole dell'architetto cileno. Lo studio, con sede a Venezia, è da sempre impegnato nella realizzazione di ospedali in Africa, in luoghi "in cui si lavora al limite", con risorse e mezzi limitati. Condizioni che non impediscono, però, di raggiungere elevati standard e una qualità equiparabile a quella delle strutture europee, tanto che le loro realizzazioni nel continente nero hanno ottenuto prestigiosi premi. Tra questi l'Aga Khan Award for Architecture ottenuto per il progetto del centro ospedaliero Salam realizzato a Khartoum (Sudan), commissionato dalla ong italiana Emergency.

La motivazione di Franceschini

«La scelta è avvenuta a seguito di una procedura di selezione a cui sono state invitate a presentare un progetto espositivo dieci personalità di elevata competenza e professionalità del panorama dell'architettura nazionale», a dichiarato il ministro, che ha continuato: «Sono pervenute proposte curatoriali di grande interesse e tutte molto attente alle più avanzate ricerche nell'ambito delle nuove frontiere del futuro urbano con un'attenzione particolare alle periferie».

«Il progetto presentato da Sfriso - sottolinea Franceschini - è in linea con il tema scelto dal curatore della mostra internazionale Alejandro Aravena che indaga la necessità di coniugare l'architettura con l'esigenza di una migliore qualità dell'ambiente edificato e quindi della vita delle persone. La proposta affronta inoltre con coraggio il tema della riqualificazione delle periferie urbane, luoghi finora trascurati e marginali in cui vive, lavora e sogna però la grande maggioranza dei cittadini delle nostre metropoli e che è al centro di una particolare attenzione da parte del governo che le vede come la grande sfida del secolo su cui investire con interventi di riqualificazione e innesti di architettura contemporanea».

«Ecco perché è stato espressamente chiesto ai curatori di affrontare il tema delle periferie e dello sviluppo delle città, una scelta - ricorda il Ministro Franceschini - in continuità con l'azione del governo che con la recente riforma del Mibact ha creato una direzione generale ad hoc nel ministero e approvato norme che incentivano i comuni, anche economicamente, a trasferire molte iniziative culturali dai centri storici alle periferie urbane».

Apprezzamento per la scelta dal Cnappc

La scelta è stata apprezzata dagli Architetti. «Va senz'altro vista con favore la scelta del ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, di scegliere Simone Sfriso quale curatore del Padiglione Italia alla 15esima Biennale di Architettura di Venezia. Una scelta, operata al di fuori del sistema delle archistar, che premia un architetto che, insieme ai suoi colleghi, ha dato prova di saper operare con grande capacità nella contemporaneità e soprattutto nell'architettura "sociale" con tanti progetti per ospedali e centri di accoglienza in zone difficile del mondo lacerate da conflitti» ha dichiarato Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti.

«È sicuramente di fondamentale importanza - continua - che la prossima Biennale abbia come tema la necessità di coniugare l'architettura con l'esigenza di una valorizzazione dell'ambiente edificato e quindi dell'habitat soprattutto nelle periferie: segno, questo, del fatto che - come da tempo sottolineano gli architetti italiani - architettura e rigenerazione urbana sostenibile rappresentino sempre di più un binomio inscindibile».

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