Riforma della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): ok dalle Regioni, ma con osservazioni

Il testo del decreto e una sintesi delle novità previste

Le Conferenza delle Regioni ha espresso parere favorevole all'intesa sul decreto legislativo che riforma la SCIA (la Segnalazione Certificata di Inizio Attività).

Si tratta di uno dei provvedimenti esaminati in via preliminare dal Consiglio dei ministri dello scorso gennaio e varati per attuare la delega (legge 124/2015) conferita dal Parlamento per avviare la riforma della pubblica amministrazione. All'ok le Regioni accompagnano, però, alcune osservazioni e proposte di variazione al testo.

» L'articolato del DLgs con gli emendamenti proposti dalle Regioni

Cosa si prevede per modificare la SCIA

Modelli unici 

Lo schema di DLgs prevede la predisposizione di moduli unificati e standardizzati per ogni procedimento. Si tratta di un passo in realtà in parte già compiuto.

La messa a punto della modulistica semplificata continua infatti il suo corso. Si lavora al Regolamento edilizio unico in sostituzione degli oltre 8mila regolamenti in vigore attualmente.

Il modello semplificato e unificato per la richiesta di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) è approdato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 giugno e i moduli unici per il permesso di costruire e per la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) erano stati approvati in Conferenza unificata a giugno 2014. A dicembre dello stesso anno toccò poi ai moduli per la Comunicazione di inizio lavori (CIL) e per la CIL asseverata, anch'essi approvati in Conferenza unificata, e ampiamente adottati dalle Regioni.

Il percorso dovrà continuare con il completamento della modulistica (agibilità, comunicazioni di inizio e fine lavori, ecc.) e con la predisposizione di specifiche tecniche. Per l'adozione di tutti i modelli unici e delle relative istruzioni, il primo rapporto sul monitoraggio dell'Agenda per la semplificazione 2015-2017, pubblicato dal Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, indicava come data di riferimento dicembre 2016.

Lo schema di decreto esaminato dalle Regioni prevede che le PA pubblichino i moduli unificati sui loro siti istituzionali, indicando anche lo sportello unico al quale presentare le istanze, le segnalazioni e le comunicazioni. Lo sportello unico potrà avere anche più sedi, ma solo se la loro moltiplicazione è finalizzata a garantire una diffusione di punti d'accesso sul territorio. Alla presentazione dell'istanza sarà rilasciata una ricevuta, ma che non costituirà «condizione di efficacia della SCIA», si legge all'articolo 2 del testo.

Per le PA inadempienti sul fronte della pubblicazione della documentazione sui loro siti è prevista l'adozione di misure sostitutive da parte delle Regioni, che possono muoversi anche su segnalazione del cittadino. E per i responsabili degli enti che non provvederanno a pubblicare informazioni e documentazione, così come richiesto dal provvedimento, sono previste sanzioni disciplinari, in particolare una sospensione da tre giorni a sei mesi.

La SCIA "unica"

Il cittadino dovrà presentare la documentazione contenuta nel modello unificato. Se dovessero essere necessarie SCIA, comunicazioni, attestazioni o asseverazioni, sarà lo stesso sportello unico a trasmettere la SCIA agli altri enti interessati in modo che questi possano avviare i propri controlli e pronunciarsi sull'istanza. L'attività potrà comunque iniziare con la presentazione della SCIA.

Le amministrazioni interpellate dovranno pronunciarsi almeno cinque giorni prima dell'attuale scadenza fissata per l'adozione di provvedimenti di divieto di prosecuzione (per la SCIA edilizia 30 giorni dal ricevimento della segnalazione). Nel caso si accertino carenze di requisiti, e sempre che sia possibile conformare l'attività iniziata, all'interessato saranno prescritte le misure da adottare; per la loro messa in atto dovranno essere concessi almeno 30 giorni.

La sospensione dell'attività dovrà, inoltre, passare per un atto motivato, e potrà essere disposta solo in caso di attestazioni false o di pericolo per la tutela dell'interesse pubblico.

Nel caso la SCIA sia vincolata ad atti di assenso, pareri o siano necessarie verifiche preventive, sarà l'amministrazione che riceve l'istanza ad acquisirli convocando una conferenza di servizi.

Le proposte delle Regioni

«Per evitare disarmonie» le Regioni propongono di inserire le novità sulla SCIA andando a modificare l'articolo 19 della legge 241/90, introdotto dalla legge 122/2010. Si tratterebbe di riformare la segnalazione certificata andando a modificare la legge esistente anziché creare un provvedimento da zero ed avere quindi più riferimenti normativi. Si chiede, inoltre, un'azione che si attendeva già dalla nascita della SCIA nel 2010, ossia di coordinare le novità con il testo unico edilizia (Dpr 380/2001) e con il Dpr 160 del 2010 che ha riformato il funzionamento dello sportello unico per le attività produttive.

Inoltre, considerando che le amministrazioni avranno molto da fare per adeguarsi alla normativa, viene richiesto di inserire un termine entro il quale gli enti interessati dovranno mettere in atto le novità legate alla riforma della disciplina della SCIA. Le Regioni propongo come scadenza il 1° gennaio 2017.

 

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