Inarcassa in cifre: per gli architetti ancora lontani i redditi pre-crisi

Difficile per gli architetti italiani riprendersi dalla crisi. Anche se piccoli segnali di ripresa si iniziano a vedere, si è comunque ben lontani dal raggiungere i redditi pre-crisi. Forte anche il divario tra architetti e ingegneri: mentre i primi nel 2015 in media hanno guadagnato 18.905 euro, per i secondi il reddito medio ha raggiunto quota 30.783 euro. 

Il numero di iscritti non è più in costante crescita ma è stabile; mentre continua ad aumentare il numero di pensionati. Incrementa anche il numero di pensionati contribuenti, ossia i titolari di prestazioni previdenziali, erogate da Inarcassa, che continuano a svolgere la libera professione. Rispetto ai primi anni del nuovo Millennio, risulta inoltre molto cambiata la distribuzione per classi di età: cresce la percentuale di architetti liberi professionisti over 45, che assorbe il calo percentuale registrato per le fasce under 35 e 36-45 anni.

È la fotografia scattata da "Inarcassa in cifre", lo studio elaborato dall'ufficio Studi e ricerche di Inarcassa, contenente dati e informazioni sugli iscritti. Il documento aggiorna al 2016 le statistiche sugli iscritti e i pensionati della Cassa e al 2015 (ultimo anno disponibile), le statistiche sui relativi redditi e volumi d'affari.

Rapporto Inarcassa in Cifre

Inarcassa: iniziano a crescere i redditi dei professionisti ma per gli architetti la ripresa è più lenta

Per la prima volta il reddito medio è in salita, ma resta basso quello degli architetti

Dopo i costanti cali post-crisi, per la prima volta, nel 2015, il reddito medio degli iscritti ad Inarcassa è cresciuto rispetto all'anno precedente (+ 2,6 per cento rispetto al 2014). È il reddito degli ingegneri a crescere di più rispetto a quello degli architetti, come già evidenziato nel bilancio consuntivo 2016 di Inarcassa.

Nel 2015 il reddito medio degli architetti iscritti a Inarcassa è stato di 18.905 euro (contro i 30.783 degli ingegneri). E le differenze tra architetti del Nord e del Sud sono marcate. Il reddito medio più alto è al Nord-Ovest, dove gli architetti in media hanno guadagnato 22.572 euro, contro i 12.495 euro delle Isole e i 13.972 euro del Sud. Nel mezzo il Centro e il Nord-Est, dove i redditi medi si sono attestati rispettivamente sui 17.378 euro e 21.369 euro.

Nonostante la timida ripresa, i redditi sono ben lontani dalla media pre-crisi 

Reddito professionale medio per macro-aree. Fonte: Inarcassa in cifre [inarcassa.it]

Nel 2007 un architetto libero professionista iscritto ad Inarcassa guadagnava in media 28.663 euro (il reddito medio era di 36.174 euro al Nord, 30.053 euro al Centro e di 19.763 euro al Sud). Nel 2015, nonostante la timida ripresa, il reddito medio è stato di 18.905 euro, cifra ben lontana dalla media pre-crisi. Nel 2015, rispetto al 2007 la perdita è stata del 40 per cento al Nord, del 41 per cento al Centro e del 38 per cento al Sud.

Il maggior numero di architetti liberi professionisti è al Nord

Sono 168.402 gli iscritti a Inarcassa, di questi 89.191 sono architetti, quota in cui sono compresi anche i pensionati contribuenti (in tutto 5.124). Gli architetti iscritti alla Cassa si concentrano soprattutto al Nord. Il numero di architetti del Nord (in tutto 45.997) supera quello degli architetti del resto d'Italia (20.759 architetti sono al Centro e 22.383 sono distribuiti tra Sud e Isole). 

Sono, inoltre, 53.283 gli architetti iscritti all'Albo ma non ad Inarcassa e altri 12.543 sono gli architetti iscritti all'Albo che, oltre ad esercitare la libera professione come architetti, sono titolari di un rapporto di lavoro subordinato e per questo soggetti ad altra forma di previdenza obbligatoria.

Le donne architetto libere professioniste sono in netta minoranza: 34.713 le donne e 54.478 gli uomini iscritti ad Inarcassa. Il divario non è solo di numero ma anche di reddito. Se infatti il reddito medio degli uomini nel 2015 è stato pari a 22.033 euro, per le donne la media si è fermata a 14.156 euro.

In crescita i pensionati che continuano a lavorare

Negli ultimi tre anni (2014-2016) il numero di iscritti si è pressoché stabilizzato. Quindi la curva del numero di iscritti, in costante crescita dal 1995 al 2014, ha in seguito iniziato ad appiattirsi. 

Totale iscritti, 2000-2016. Fonte Inarcassa in cifre [inarcassa.it]

Contribuisce a mantenere costante il numero di iscritti l'aumento dei pensionati contribuenti, ossia dei pensionati che pur essendo titolari di prestazioni previdenziali, continuano a svolgere la libera professione. Questi ultimi, tra architetti ed ingegneri, erano 3.631 nel 2015 e sono cresciuti costantemente fino ad arrivare a raggiungere le 12.117 unità nel 2016.

Neoiscritti: lontani dai numeri degli anni precedenti

Il numero di neoiscritti è leggermente cresciuto rispetto al 2015, ma siamo lontani dai numeri registrati negli anni precedenti. Nel 2016 gli architetti neoiscritti sono stati 2.369 (2.303 nel 2015), ben al di sotto dei numeri registrati ad esempio nel 2004, quando si iscrissero alla Cassa  5.440 nuovi architetti o nel 2008, quando i neoiscritti furono 4.395.

Dal 2008 il rapporto iscritti-pensionati è in calo costante

La crescita del numero di iscritti si è arrestata, mentre il numero di pensionati fa registrare incrementi importanti di anno in anno, così, inevitabilmente, il rapporto iscritti-pensionati è in calo.

Rapporto iscritti-pensionati. Fonte Inarcassa in cifre [inarcassa.it]

Per la prima volta il rapporto iscritti-pensionati ha subito un'inversione di tendenza nel 2008, quando ha iniziato a decrescere. Si è passati dal 10,9 del 2008 al 5,6 del 2016.

La popolazione degli architetti liberi professionisti sta invecchiando

Se si considerano le varie fasce di età, si nota che la composizione degli architetti liberi professionisti è notevolmente cambiata dal 2000 ad oggi. 

Totale iscritti, distribuzione per classi di età - 2000 e 2016. Fonte Inarcassa in cifre [inarcassa.it]

Se, infatti, nel 2000 poco più del 30 per cento degli architetti liberi professionisti era under 35, ora questi sfiorano, ma non raggiungono, quota 20 per cento. Nel 2000 era nella fascia 36-45 anni all'incirca il 40 per cento degli architetti, ora anche questa fascia risulta impoverita: ne fa parte all'incirca il 33 per cento degli architetti iscritti alla Cassa.

Dal 2008 ad oggi la spesa pensionistica è più che raddoppiata

Con la forte crescita del numero di pensionati architetti e ingegneri (si è passati da 13.196 titolari di prestazioni previdenziali del 2008 ai 29.902 del 2016), aumenta anche la spesa per l'erogazione delle pensioni, che è passata dai 239 milioni del 2008 ai 569 milioni di euro del 2016.

Mariagrazia Barletta

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