Scali Milano: accordo per la riqualificazione di 7 scali ferroviari dismessi. Prossimo step, i concorsi di progettazione

A Milano il grande piano di rigenerazione urbana, che prende avvio dalla riqualificazione di sette scali ferroviari dismessi, arriva ad un traguardo importante. Giovedì 13 luglio il Consiglio comunale ha ratificato l'accordo di programma sottoscritto lo scorso 22 giugno tra Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani e Savills Investment Management Sgr (proprietaria di una porzione di area all'interno dello scalo Farini) per riqualificare le sette aree. Oltre 675mila metri quadri di verde, 3.400 alloggi per fasce sociali più deboli, e interventi per 97 milioni sulla Circle Line: sono questi i punti chiave dell'accordo che interessa gli scali Farini, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova e San Cristoforo. Gli scali rientrano nel patrimonio di Ferrovie dello Stato.

Con la ratifica dell'accordo potranno partire i concorsi di progettazione. Gli operatori, infatti, dovranno sviluppare concorsi aperti e in due gradi per i masterplan di Farini, Romana e Genova, oltre che per i parchi, gli spazi pubblici e per gli edifici pubblici più rilevanti. L'avvio delle procedure concorsuali per il masterplan dello scalo Farini sono previste per i primi sei mesi dall'approvazione dell'accordo (entro la metà di gennaio 2018). L'obbligo di bandire concorsi è stabilito dallo stesso accordo di programma. Si prevede, inoltre, il ricorso a bandi per gli usi temporanei degli scali, privilegiando funzioni ed attività legate ai giovani. 

«Da qui al 2030 vedremo nascere nuovi quartieri verdi, sostenibili, dotati di servizi e alloggi adeguati, sottraendo al degrado oltre 1.250.000 mq di aree ed eliminando le cesure tra centro e periferia», ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica, Verde e Agricoltura, Pierfrancesco Maran.

Aree verdi: parchi e un'area naturalistica a San Cristoforo

Scalo di Porta Romana

Secondo l'accordo non meno del 65 per cento della superficie territoriale (pari ad almeno 675mila metri quadri) dovrà essere occupata da aree verdi e da spazi pubblici. Allo scalo Farini è previsto un grande parco da 300mila metri quadri, un altro di 90mila metri quadri a Porta Romana e un'oasi naturalistica di 140mila metri quadri a San Cristoforo. A questi si aggiungono connessioni ecologiche da sviluppare lungo i binari ferroviari.

A Porta Genova funzioni legate alla moda e al design

Funzioni legate alla moda e al design sono previste a Porta Genova. Lambrate e Greco ospiteranno attività connesse al mondo universitario; mentre Porta Romana svilupperà attività di natura culturale e legate al distretto dell'agricoltura innovativa.

Housing sociale e servizi

L'Accordo prevede un indice di edificabilità medio dello 0,65. Inoltre, le nuove abitazioni si concentreranno laddove ci sono più servizi e dove la disponibilità di trasporti è migliore. Oltre il 32% delle volumetrie complessive saranno destinate a funzioni non residenziali (uffici, commercio, manifattura, artigianato, logistica, servizi privati, etc..). Per Porta Genova viene confermato il vincolo del 70 per cento di non residenziale.

Scalo Farini

Almeno il 30% del costruito (di cui 40% in locazione, pari a circa 1.360 alloggi) sarà destinato ad housing sociale (23%) ed edilizia convenzionata ordinaria (7%). Per quanto riguarda l'housing sociale, saranno realizzati circa 2.600 alloggi per una superficie di 155mila mq, di cui 2/3 (100mila m²) realizzati negli scali centrali di Farini, Romana e Genova. Tra questi, sono previsti 370 alloggi a canone sociale di cui 305 a Farini e Romana. L'edilizia convenzionata riguarderà circa 800 alloggi destinati al ceto medio, concentrati a Farini e Romana. Negli scali di Lambrate e Greco l'housing potrà essere destinato a residenze universitarie.

Gli oneri

Per l'urbanizzazione delle aree saranno investiti 214 milioni di euro. Oltre ai 133 milioni di euro di oneri di urbanizzazione che, secondo le stime, gli operatori dovranno versare all'Amministrazione, sono previsti extraoneri pari a 81 milioni di euro (80 milioni da parte di FS Italiane e 1 milione da parte di Savills Investment Managment Sgr) -  suddivisi in 46 milioni per la trasformazione di Farini, 30 milioni per Romana e 5 milioni per Genova - destinati alla realizzazione di opere di accessibilità e riconnessione delle aree.

Per quanto riguarda la Circle Line, ammontano a 97 milioni di euro gli investimenti finalizzati alla costruzione delle stazioni Tibaldi, Romana, Dergano (previo studio di fattibilità) e Stephenson e all'adeguamento di quelle esistenti.

Mariagrazia Barletta

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