Previdenza: circolare Inps sul cumulo gratuito di contributi versati alle casse dei professionisti

L'Inps ha finalmente pubblicato la circolare con le istruzioni per il cumulo gratuito dei contributi versati, in periodi non coincidenti, in più casse di previdenza. Si tratta di una circolare molto attesa perché inizia a dare attuazione a una misura contenuta nella legge di Bilancio 2017, che ha esteso anche ai soggetti iscritti alle casse professionali privatizzate la possibilità di conseguire un'unica pensione cumulando gratuitamente i contributi versati presso due o più gestioni (Inps, gestione separata Inps, Inpdap e Casse dei professionisti).

La circolare stabilisce i criteri e i requisiti per l'erogazione della pensione, dettagliandoli a seconda dei diversi trattamenti pensionistici che possono essere conseguiti in regime di cumulo: pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di inabilità, pensione ai superstiti. Innanzitutto, i periodi assicurativi oggetto del cumulo non devono essere coincidenti.

Con la misura inserita nella legge di Bilancio 2017, si era aperta la possibilità per i professionisti di cumulare gratuitamente i vari periodi contributivi suddivisi tra più gestioni previdenziali, con conseguente vantaggio anche sul fronte della maturazione dei requisiti di pensionamento (pensione di vecchiaia). Mancavano, però, le disposizioni attuative dell'Inps, arrivate con la circolare 140 del 12 ottobre, pubblicata dopo l'ok del ministero del Lavoro. Ora c'è un altro passo da compiere: devono essere stipulate convenzioni tra Inps e le Casse private coinvolte, compresa, ovviamente, Inarcassa.

Mancano le convenzioni Inps - Casse private

«Il pagamento dei trattamenti pensionistici in regime di cumulo - precisa l''Istituto nazionale di previdenza  - è effettuato dall'Inps, ma è subordinato alla stipula di una apposita convenzione con gli Enti interessati». «Questa fase - assicura l'Ente - è già stata avviata dall'Istituto in collaborazione con le Casse professionali».

La questione dei requisiti

La circolare chiarisce come funziona il cumulo quando le gestioni previdenziali coinvolte nella richiesta di cumulo avanzata dal professionista prevedono diversi requisiti di pensionamento. In particolare scrive l'Inps - i periodi contributivi non coincidenti presso gli Enti di previdenza privati sono comunque validi ai fini della maturazione del diritto alla pensione. Poi, ciascun ente procederà alla liquidazione della propria quota di pensione solo al momento dell'effettiva maturazione di tutti i requisiti previsti dal proprio ordinamento. 

La domanda di cumulo

Per attivare il cumulo dei contributi versati in più gestioni - viene precisato nella circolare - la domanda va presentata all'ente previdenziale di ultima iscrizione. Se l'interessato è iscritto a più forme assicurative, allora potrà scegliere a quale ente tra quelli a cui è iscritto, inoltrare la domanda. 

Nel caso di pensione di vecchiaia, l'interessato che abbia maturato i requisiti di pensionamento previsti dall'Inps o dalla Gestione separata, ma non quelli previsti dall'ordinamento della Cassa professionale, può presentare domanda di pensione all'Inps che avrà cura di inoltrarla all'ente di ultima iscrizione per la relativa istruttoria.

Chi paga la pensione

Il pagamento dei trattamenti pensionistici in regime di cumulo è effettuato dall'Inps che stipula apposite convenzioni con gli enti di previdenza privati interessati. L'onere dei trattamenti è a carico delle singole gestioni, ciascuna in relazione alla propria quota.

Mariagrazia Barletta

IL TESTO
Circolare Inps numero 140 del 12 ottobre 2017

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