Musei, record di inaugurazioni in una settimana: street art a Milano, Shoah a Ferrara e arte contemporanea a Cosenza

Intanto ha una data di apertura l'M9 di Mestre di Sauerbruch Hutton

Dicembre, andiamo. È tempo di cultura. In appena una settimana, ecco nati nuovi spazi e progetti per la storia e per l'arte (compresa quella urbana). I luoghi: Ferrara, Milano e Cosenza, dove hanno preso forma rispettivamente il museo dell'Ebraismo italiano e della Shoah, il Maua, primo museo di arte urbana aumentata (protagonista la street art) e il BoCs Art Museum, legato al progetto di residenza artistica più grande d'Europa.

Inoltre, è di ieri l'annuncio dell'apertura dell'attesissimo museo del Novecento di Mestre (M9), frutto del concorso internazionale ad inviti, vinto nel 2010 dallo studio anglo-tedesco Sauerbruch Hutton. L'inaugurazione è prevista per il 2 dicembre 2018, giorno più, giorno meno.

E, per il 2018, non resta che aspettare che venga fissata un'altra attesa data: quella dell'apertura del restaurato Palazzo Citterio che ospiterà le collezioni del Novecento della Pinacoteca di Brera. I lavori sono pressoché conclusi, ma poi, consegnato l'edificio, si dovrà procedere con l'allestimento.

Mestre, il museo M9 di Sauerbruch Hutton sarà inaugurato tra circa un anno

«Riteniamo ragionevole di poter inaugurare il museo dico il 2, potrà essere il 3 o il 4, di dicembre 2018», ha dichiarato Giampietro Brunello, presidente della Fondazione di Venezia, in un incontro pubblico che si è tenuto a Santa Maria delle Grazie, a Mestre, giovedì 14 dicembre. «Questa è una data - ha continuato - non solo per il museo, ma anche per tutto il complesso che sta intorno, fatta eccezione per un unico edificio, ossia l'ex Meucci, acquisito in un secondo momento. Se riusciamo, finiamo anche quello, altrimenti rimarrà ingabbiato in modo da non dare fastidio al resto del complesso che sarà inaugurato».

Il museo, di nuova costruzione, racconterà la storia e la cultura del Novecento, e, oltre agli spazi per mostre permanenti e temporanee, comprenderà un auditorium da 180 posti, spazi per la formazione e la didattica, un bookshop e uno spazio per eventi all'ultimo piano. Il grande progetto di rigenerazione urbana di cui l'M9 fa parte è realizzato dalla Fondazione Venezia (con la sua società strumentale, Polymnia Venezia), ente privato senza fini di lucro, che vi ha investito, ha riferito Giampietro Brunello, «110 milioni di euro». Si tratta, infatti, di un intervento di rigenerazione urbana che interessa un'area di 9mila metri quadri al centro di Mestre e che comprende anche la realizzazione di spazi per il commercio al dettaglio, che in gran parte andranno a rivitalizzare l'ex Caserma Matter e che contribuiscono alla sostenibilità economica del progetto nella sua interezza.

Rendering del progetto M9, edificio museale e piazzetta antistante
© Sauerbruch Hutton 

Per ora nessun contratto firmato per le aree commerciali, ma «le manifestazioni di interesse ricevute sono concrete», ha dichiarato il presidente di Fondazione Venezia, che ha sottolineato quanto sia delicata la selezione delle candidature, in quanto si vuole puntare sull'innovazione dell'offerta commerciale.

Ferrara, il Museo dell'Ebraismo e della Shoah 

Il primo ad essere stato inaugurato, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stato, mercoledì 13 dicembre, il museo dell'Ebraismo italiano e della Shoah (Meis) di Mestre, anch'esso nato da un concorso internazionale di progettazione, vinto nel 2011 dal team formato dagli studi Arco (capogruppo) e Scape e da Michael Gruber e Kulapat Yantrasast. Ad essere inaugurato è stato il grande edificio restaurato di via Piangipane, nel centro storico, che fino al 1992 ospitava le carceri cittadine che da luogo di esclusione torna a vivere per raccontare il dialogo tra culture. Dunque un museo dedicato alla storia e alla vita ebraica, a partire dall'esperienza degli Ebrei italiani, da 22 secoli parte integrante del tessuto del Paese.

Il nuovo Museo dell'Ebraismo italiano e della Shoah ricavato nelle ex carceri di via Piangipane a Ferrara
Foto © Marco Caselli Nirma

Il Museo apre con una esposizione (sarà aperta fino al 16 settembre 2018) intitolata "Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni": un racconto - curato da Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, con l'allestimento dello studio Gtrf di Brescia -, che conta su oltre duecento oggetti preziosi, ricostruzioni d'ambiente e prodotti multimediali.

L'inaugurazione rappresenta una tappa importante per il futuro Museo, che sarà completato entro la fine del 2020 (l'avvio del cantiere è previsto per il prossimo anno) con la costruzione di cinque edifici moderni, che richiamano i cinque libri della Torah, destinati ad ospitare, spazi espositivi,  per l'accoglienza del pubblico, un museum shop, la biblioteca, un archivio, un centro di documentazione e di catalogazione, un auditorium, laboratori didattici, un ristorante, dando vita ad un grande complesso museale, così come concepito nel concorso del 2011.

Milano, il primo museo di arte urbana aumentata

Dal contenitore chiuso, al museo diffuso a cielo aperto. È stato inaugurato domenica 17 dicembre il Maua, il primo museo di arte urbana aumentata che nasce a partire dal progetto "Milano Città Aumentata", uno tra i 14 vincitori del "Bando alle Periferie" promosso dal Comune di Milano per ripensare e valorizzare alcuni quartieri.

Protagonista è la street art. Si parte da itinerari inediti, fuori dal centro, si sceglie il percorso da seguire per esplorare opere di street art (in tutto 50) disseminate per la città e, arrivati sul posto, l'esperienza continua in forma digitale: ogni opera, inquadrata con lo smartphone, ne genera una nuova e si trasforma in un lavoro di digital art, appositamente creato per il museo grazie a tecnologie di realtà aumentata.

Il gusto tailor made, via Brembo 3 - Spray, 2017. Autore: Zed. Foto: Fabiana Bosatra, Olivia Pascari, Valentina Lombardi, Mahmoud Abdelaziz, Federico Summo. Realtà aumentata, autore: Ambra Isabella Terzi

Nasce così un nuovo modello di museo, diffuso e partecipativo. Il progetto MAUA ha infatti coinvolto gli stessi abitanti dei quartieri fin dalla prima fase di ricerca, svoltasi nei mesi di settembre e ottobre 2017, che ha portato alla creazione della più grande mappatura finora realizzata della street art a Milano con 218 opere e tour alternativi. A centinaia di abitanti, studenti e associazioni dei cinque quartieri è stato chiesto di selezionare le opere più rappresentative della propria zona e di fotografarle insieme a studenti e professori della scuola Cfp Bauer, individuando una selezione finale di dieci murales. Un esperimento avanzato di curatela diffusa che ha portato all'acquisizione di 50 opere in un immaginario grande museo a cielo aperto che, oltre alla scoperta di sorprendenti murales, offre l'opportunità di esplorare zone della città meno conosciute.

MAUA è realizzato grazie a una rete di partenariato composta da Bepart, come capofila, insieme ad altre sei realtà: BASE Milano, Avanzi - Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo, scuola CFP Bauer, PUSH. e la Fondazione Arrigo e Pia Pini.

A partire dal 18 dicembre sarà possibile prenotare il proprio tour urbano su mauamuseum.com.

Cosenza, inaugurato il Museo dedicato al progetto di residenza artistica più grande d'Europa

È stato inaugurato venerdì 15 dicembre, all'interno degli spazi restaurati del complesso monumentale di San Domenico, a Cosenza, il BoCs Art Museum, il museo d'arte contemporanea dedicato al progetto di residenza artistica più grande d'Europa.

«Il BoCs Art Museum di Cosenza è uno spazio creativo e dinamico ricavato in un corpo appena restaurato del complesso monumentale di San Domenico», spiega il sindaco Mario Occhiuto. «Grazie ai lavori di restauro conservativo appena conclusi - continua -, restituiamo alla città un altro pezzo importante, comprensivo del secondo chiostro, di questo bellissimo complesso medievale. Presto avremo il rifacimento totale della piazza antistante, piazza Campanella, e il restauro della Chiesa. Sono certo che si creerà un luogo magico che sarà affollato da giovani, proprio ai piedi del Centro storico, nella logica di programma che stiamo portando avanti insieme al vicesindaco e assessore al ramo Jole Santelli».

Courtesy Comune di Cosenza

«Nel Museo, in particolare - è sempre il sindaco a parlare - saranno esposte le opere di arte contemporanea realizzate dagli artisti ospitati nel corso delle residenze BoCs Art, curate da Alberto Dambruoso. L'allestimento - aggiunge il primo cittadino invitando all'evento inaugurale - è di Maurizio Orrico. Per l'occasione sarà presentato il primo catalogo delle opere delle prime dieci sessioni di residenza artistica. Siamo orgogliosi di realizzare un progetto ambizioso come il BoCs Museum che nasce con e dalle residenze per gli artisti, un progetto che appare nel panorama dell'arte contemporanea come una delle più esclusive innovazioni nel campo della produzione culturale italiana».

I linguaggi del contemporaneo è il tema della prima mostra, incentrata su una raccolta che mette insieme opere di pittura, scultura, fotografia, video arte, installazioni, testimonianze di performance, lavori open-air.

Mariagrazia Barletta

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