Fattura elettronica tra privati allo start: pronte le istruzioni dell'Agenzia delle Entrate

Dal Fisco, una app, una procedura web e un software gratuiti per trasmettere, riceve e conservare le e-fatture

Pronte le istruzioni necessarie per far partire la fatturazione elettronica tra i privati. L'Agenzia delle Entrate ha emanato il provvedimento che fissa le modalità di applicazione della e-fattura, che, come previsto dalla manovra 2018, sarà estesa, dal 1° luglio, ai subappalti della Pa e alle cessioni di carburanti e, dal 1° gennaio 2019, sarà generalizzato.

Dal 2019, infatti, l'obbligo di fatturazione elettronica si allarga anche ai rapporti tra privati. A scandire le tappe della diffusione della e-fattura è stata la legge di Bilancio 2018. Dunque, nell'ambito dei rapporti tra privati, a partire dal 1° gennaio 2019, per la cessione di beni e di servizi tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio italiano, sarà obbligatoria l'emissione di fatture attraverso il Sistema di interscambio, ossia il sistema informatico, gestito dall'Agenzia delle Entrate, attraverso cui attualmente vengono inoltrate le fatture elettroniche alle amministrazioni destinatarie, già aperto alle fatture tra privati dal 1° gennaio 2017.

L'obbligo di fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione era scattato a giugno 2014 per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali previdenziali e il 31 marzo 2015 era stato allargato a tutta la Pa. Manca ora l'ultimo step: la diffusione della e-fattura alle operazioni business-to-business (B2B). Diffusione che doveva necessariamente essere regolata dall'Agenzia delle Entrate. In questo quadro si inserisce il provvedimento appena emanato.

Implementazione dei servizi

L'Agenzia delle Entrate ha già sviluppato diversi servizi gratuiti, già funzionanti, tra cui un'applicazione web gratuita (raggiungibile, previa identificazione con credenziali Fisconline, Spid - Sistema pubblico di identità nazionale o Carta nazionale dei servizi, attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate) che consente di generare, trasmettere e conservare le fatture elettroniche.

Si tratta di un servizio che le Entrate hanno messo a punto con Sogei, partner tecnologico del Ministero dell'Economia. Al Sistema di Interscambio , e ai servizi già operativi, si aggiungono ora delle novità messe a punto con l'intento di facilitare la trasmissione e la conservazione delle e-fatture in vista dell'obbligo che dal prossimo anno sarà notevolmente ampliato.

Una app dedicata

Tra le novità al debutto vi è una app dedicata che «consentirà al soggetto che emette la fattura anche di acquisire "in automatico" i dati identificativi del cessionario e l'indirizzo telematico tramite un QR-code reso disponibile dall'Agenzia a tutte le partite Iva nell'area autenticata del sito internet».

Sul fronte della conservazione delle fatture, sulla scia di quanto già avviene con i servizi resi disponibili dal Fisco, l'Agenzia, su richiesta, potrà, custodire i documenti elettronici per conto degli operatori economici. Quanto al processo di recapito, «un nuovo servizio web gratuito consentirà di registrare l'indirizzo telematico (codice destinatario o indirizzo Pec) prescelto per ricevere le fatture elettroniche».

Software gratuito da installare sul Pc

La procedura ricalca quella già in essere, ma con qualche semplificazione. Le e-fatture, spiegano dalle Entrate, «viaggeranno in maniera sicura tramite il Sistema di Interscambio (SdI) e potranno essere trasmesse, anche tramite intermediari, via posta elettronica certificata oppure utilizzando le stesse procedure web e app; in alternativa, previo accreditamento al SdI, potranno essere inviate tramite un "web service" o per mezzo di un sistema di trasmissione dati tra terminali remoti (FTP)».

E-fattura e contribuenti "minimi"

Dall'obbligo di e-fattura tra privati è escluso chi è nel regime di forfetario (quello introdotto dalla legge di Stabilità 2015 che prevede un'imposta sostitutiva al 15 per cento) e chi applica ancora il regime di vantaggio (quello introdotto dal Dl 98 del 2011, che prevede un'imposta sostitutiva al 5 per cento).

Cosa fare, allora, se la e-fattura è destinata ad un contribuente "minimo"? L'Agenzia delle Entrate spiega che «se la fattura elettronica è destinata a un consumatore finale, un soggetto Iva che rientra nei regimi agevolati di vantaggio o forfettario o dell'agricoltura, l'emittente potrà valorizzare solo il campo "Codice Destinatario" con un codice convenzionale e la fattura sarà recapitata al destinatario attraverso la messa a disposizione del file in un'apposita area web riservata dell'Agenzia delle Entrate».

Si veda anche:
Countdown per la fattura elettronica tra privati: obbligo dal 2019
• Fattura elettronica gratis: debutta l'applicativo dell'Agenzia Entrate
• Fatturazione elettronica: cosa cambia con il decreto fiscale diventato legge

Conservazione elettronica tramite SdI

Sarà possibile conservare elettronicamente le e-fatture e le note di variazione trasmesse e ricevute attraverso il Sistema di interscambio, utilizzando il servizio di conservazione elettronica, conforme a quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD), gratuitamente messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, dopo aver aderito, anche tramite intermediari, all'accordo di servizio pubblicato nell'area riservata del sito web dell'Agenzia.

L'Agenzia metterà, inoltre, a disposizione un servizio di ricerca, consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche emesse e ricevute all'interno di un'area riservata del sito.

Agenzia delle Entrate, provvedimento 89757/2018

Regole tecniche per l'emissione e la ricezione delle fatture elettroniche

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