Cantina Santa Margherita di Fossalta di Portogruaro: un nuovo edificio completa il restyling

Westway Architects firma il nuovo complesso di imbottigliamento

La storia della Cantina Santa Margherita inizia, come quella di molte realtà imprenditoriali italiane, con un'intuizione, quella del Conte Gaetano Marzotto che, nel 1935, decide di realizzare a Fossalta di Portogruaro (Venezia) un grande polo agricolo il cui fulcro era rappresentato da una cantina di vinificazione che negli anni ha acquisito sempre più importanza.

L'attuale proprietà, proseguendo i criteri di modernità e innovazione che hanno caratterizzato l'azienda fin dalla sua nascita, ha intrapreso, e da poco concluso, un progetto di restyling degli edifici esistenti con lo scopo di dare coerenza all'intero complesso e migliorare la qualità e le prestazioni dell'ambiente di lavoro.

Lo studio romano Westway Architects si è occupato dell'intero intervento, che, dal 2008 ha portato alla riqualificazione delle aree di stoccaggio e vinificazione, della cantina e degli uffici fino a concludersi recentemente con la realizzazione di un edificio destinato ad una nuova linea di imbottigliamento.

Il progetto, condotto dallo studio di Luca Aureggi e Maurizio Condoluci con gli associati Laura Franceschini e Nicole Cieri, è stato selezionato come uno dei 28 esempi di complessi vinicoli raccolti nel volume Cantine da Collezione - curato da Luca Molinari ed edito da Forma Edizioni - che raccoglie una selezione di luoghi industriali moderni che si distinguono per integrazione con la natura.


photo  © Moreno Maggi

La Cantina Santa Margherita di Fossalta di Portogruaro e il suo nuovo volto

Il complesso della Cantina, concluso nel 2012, è il risultato di una serie di interventi volti a dare continuità dal punto di vista funzionale e formale all'insieme degli edifici preesistenti, per questo il suo tratto distintivo è la lunga pensilina che per 110 m percorre il fronte principale integrando ed inglobando i diversi blocchi produttivi esistenti.

Il nuovo volto dell'insediamento è dato dall'area di vinificazione e dalla cantina che diventano parte costitutiva del prospetto che si struttura così secondo un susseguirsi di zone opache e trasparenti: dal vuoto dell'area stoccaggio, si passa alla trasparenza della facciata in vetro dell'area di vinificazione, alla matericità opaca dell'area di conservazione, rivestita da doghe orizzontali di zinco titanio color rosso.

L'altro simbolo della dinamicità dell'impresa e del nuovo insediamento è la parete retroilluminata con circa duemila fondi di bottiglie, una sorta di porticato sotto la pensilina realizzato nel punto in cui la  facciata gira ad angolo per incontrare l'edificio che ospita gli uffici.

photo © Moreno Maggi

Verso una Cittadella del Vino: l'edificio dell'imbottigliamento

L'edificio dell'imbottigliamento, ultimo tassello del complesso, nasce dalla riconversione dei vecchi edifici industriali degli anni '30 e trasforma l'insediamento produttivo in una vera a propria Cittadella del Vino.

Come ultima tessera di un puzzle già ricco di elementi, il nuovo fabbricato completa il complesso a livello urbano, definendo un piazza dalla quale è possibile assistere all'intero processo produttivo, dalla vinificazione all'imbottigliamento.

La facciata, che a sud est è stata lasciata opaca e ruotata per evitare un eccessivo irraggiamento solare diretto, crea un ritmo dinamico di pieni e di vuoti che risponde al prospetto dell'edificio già realizzato e articola un'inedita relazione visiva tra i volumi grazie all'utilizzo del medesimo rivestimento in zinco titanio.

L'intervento è stato premiato quest'anno con il The Plan Award nella categoria Product.

photo © Moreno Maggi

Maggiori informazioni
www.westway.it

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