Dl Rilancio approvato in CdM: ok all'indennità di 600 euro per aprile e maggio (ma attenzione alle incompatibilità)

La dotazione del Fondo sale a 1 miliardo e 150 milioni

I liberi professionisti iscritti alle casse di previdenza private (compresa Inarcassa), in possesso dei requisiti per beneficiare dell'indennità di 600 euro introdotta dal Cura Italia, potranno ricevere lo stesso bonus anche per i mesi di aprile e maggio 2020, per complessivi 1.200 euro da sommare ai 600 euro di marzo. È quanto si legge nello schema di Dl Rilancio entrato ieri sera (13 maggio) in Consiglio dei Ministri. Ovviamente per la conferma si attende la pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta ufficiale.

Intanto, la bozza, all'articolo 81, dispone la modifica dell'articolo 44 del decreto Cura Italia, prevedendo l'incremento del Fondo per il reddito di ultima istanza che ha dato il via all'erogazione dei 600 euro lo scorso mese. Per coprire i bonus di aprile e maggio, la dotazione del Fondo passa da 300 milioni a 1 miliardo e 150 milioni di euro. Rispetto ai requisiti precedentemente stabiliti, vengono introdotti due paletti: non possono beneficiare delle future indennità i professionisti titolari di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e i titolari di pensione. 

Aggiornamento del 20 maggio
Il Dl è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale ed è in vigore da ieri 19 maggio.
Confermata l'indennità, ma per l'operatività della misura occorre un decreto attuativo.

Si veda l'articolo. Dl rilancio in Gazzetta, confermata l'indennità di 600 euro ai professionisti

Per gli ulteriori requisiti dei beneficiari, c'è da aspettarsi che restino validi quelli stabiliti con apposito decreto del ministero del Lavoro (numero 28 marzo 2020). 

La procedura per l'erogazione dell'indennità non dovrebbe cambiare, dovranno farsene carico le casse di riferimento (Inarcassa per gli architetti e gli ingegneri liberi professionisti).

Attenzione alle incompatibilità

Infine, l'articolo 78 della bozza prevede l'introduzione del divieto di cumulo dell'indennità di 600 euro con l'assegno ordinario di invalidità. L'indennità di 600 euro è inoltre incompatibile con il Rem, sigla con cui si intende il Reddito di emergenza introdotto col Dl Rilancio. Si tratta di una misura straordinaria di sostegno al reddito per nuclei familiari in «condizioni di necessità economica in conseguenza dell'emergenza epidemiologica».

Il Rem si concretizza in due quote che possono variare da 400 a 800 euro. Diversi i requisiti di accesso al beneficio (Isee inferiore a 15mila euro, valore del patrimonio mobiliare proporzionale ai componenti del nucleo familiare per un massimo di 20mila euro o 25mila in caso siano presenti in famiglia disabili gravi o persone in condizioni di non autosufficienza, reddito familiare per il mese di aprile inferiore alla quota di Rem di cui si avrebbe diritto).

Non è possibile però percepire il Rem - come accennato - nel caso in cui nel nucleo familiare sia presente un componente che percepisce o ha percepito alcune delle indennità previste dal Cura Italia, tra cui vi è il bonus una tantum per i liberi professionisti iscritti alle casse private.

di Mariagrazia Barletta

 

 

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