Kaira Looro Competition risultati 2020. Un'architettura "waffle" trasformabile e facile da assemblare convince la giuria

terzo posto all'Emergency Operations Center degli italiani Michele Baldini e Marco Barzanti

Il concorso di idee Kaira Looro Competition 2020, bandito dall'Organizzazione No Profit Balouo Salo per sensibilizzare la comunità internazionale sulle situazioni emergenziali nei paesi in via di sviluppo, si è concluso premiando al primo posto il progetto polacco Foldable Emergency Shelter, un'architettura modulabile all'insegna della trasparenza e della flessibilità.

L'edizione di quest'anno - organizzata in collaborazione con Kengo Kuma & Associates, SBGA e MMA - invitava a progettare un Centro per la gestione delle emergenze (EOC) nell'Africa Sub-Sahariana.
Tale architettura doveva essere concepita per ospitare e facilitare tutte le principali attività che le organizzazioni internazionali e le autorità locali mettono in campo per rispondere alle emergenze e sostenere le comunità colpite. Gli spazi dovevano essere multifunzionali e capaci di adattarsi ai bisogni e alle necessità del contesto emergenziale. 

La giuria internazionale composta da Kengo Kuma (Kengo Kuma & Associates), Agostino Ghirardelli (SBGA | Blengini Ghirardelli), Lígia Nunes (Architecture Sans Frontières International), Mphethi Morojele (MMA Design Studio), Walter Baricchi (CNAPPC), Philippa Nyakato Tumubweinee (University of Cape Town), Mantey Jectey- Nyarko (Kwame Nkrumah University) e un comitato scientifico composto da Raoul Vecchio (Balouo Salo), Sebastiano D'Urso (University of Catania) and Moussa Soaune (Senegalese institution) hanno premiato 30 progetti che includono 1° premio, 2° premio, 3° premio, 2 menzioni d'onore nominate da Kengo Kuma e dall'Organizzazione Balouo Salo, 5 menzioni e 20 finalisti.

Al vincitore, il team polacco di Aleksandra Wroble, Agnieszka Witaszek e Kamil Owczarek, è stato assegnato un premio in denaro di 5.000 euro e un internship presso lo studio "Kengo Kuma & Associates" a Tokyo, Giappone.

Il secondo classificato, il gruppo delle Filippine composto da Clarisse Gono, Tsunxian Lee, Nathan Mehl e Katherine Huang, ha invece ricevuto 1.500€ e un internship presso "SBGA - Blengini Ghirardelli" a Milano, mentre il terzo classificato, la coppia italiana composta da Michele Baldini e Marco Barzanti, 1.000€ e un internship presso "Mopheti Morojele Design" a Johannesburg, Sud Africa.

Sono state inoltre nominate due menzioni d'onore, una selezionata da Kengo Kuma a Manuela Molina, María Camila Joaqui, María Camila Martínez e Silvia Valentina Ruiz (Colombia) e l'altra dall'Organizzazione Balouo Salo a Ana Carolina Vargas González, Claudia Salinas Arriagada, Gilberto Valverde Arias, David Cubero Fernández (Porto Rico).

Tutti i progetti saranno pubblicati nel volume cartaceo ufficiale del concorso, esposti ad eventi e pubblicati in riviste di settore.

Come da tradizione del concorso, anche quest'anno, l'intero ricavato, derivato dai contributi di partecipazione, è stato devoluto all'organizzazione umanitaria Balouo Salo che opera in Africa per migliorare le condizioni di vita delle comunità bisognose.
Nello specifico i fondi di quest'anno saranno utilizzati per completare la costruzione di un Centro Educativo nel Villaggio di Tanaff in Senegal, avente come l'obiettivo quello di sviluppare e potenziare la cultura e il sistema educativo locale. In questa pagina ulteriori informazioni sul progetto sostenuto.

Kaira Looro Competition 2020 - i vincitori

Il "Centro Gestione delle Emergenze" è stata la 4° edizione del concorso internazionale di architettura Kaira Looro, un concorso no profit che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare la comunità internazionale sulle situazioni emergenziali nei paesi in via di sviluppo e supportare progetti umanitari in Africa.
Le passate edizioni sono state dedicate alla progettazione di un'architettura sacra (2017), un Centro Culturale (2018) e un Padiglione della Pace (2019), mentre quest'anno il concorso si concentrava su un tema di interesse globale, ovvero quello delle emergenze come ad esempio Tsunami, Inondazioni, terremoti, conflitti ed emergenze sanitarie.

1° posto | Foldable Emergency Shelter | Polonia

Aleksandra Wróbel, Agnieszka Witaszek, Kamil Owczarek

L'obiettivo del Foldable Emergency Shelter è quello di fornire un aiuto immediato dopo qualsiasi tipo di emergenza colpisca una regione sub-sahriana.

Per questo è stata progettata una costruzione di facile montaggio e smontaggio, una struttura compatta, flessibile ed adattabile a diverse situazioni, fondata su un unico elemento prefabbricato: un pannello di compensato rettangolare con rientranze, che, attraverso un semplice processo di assemblaggio, crea una costruzione a "waffle".

L'articolazione architettonica del rifugio è definita dalla struttura dei muri esterni, un reticolo aperto, trasparente, che nasce dalla volontà puramente funzionale di essere un luogo dove riporrei pacchi ricevuti e diventa nel progetto metafora della trasparenza dell'assistenza fornita in queste zone così duramente colpite.

 

2° posto | Safe House | Filippine

Clarisse Gono, Tsunxian Lee, Nathan Mehl, Katherine Huang.

Partendo dal principio di creare una soluzione architettonica accessibile e sostenibile di Centro Gestione delle Emergenze (EOC), il team propone un modulo universale, declinabile alle diverse situazioni, condizioni climatiche e topografiche africane, sia dal punto di vista funzionale che dei materiali.

Il progetto infatti è stato pensato per essere realizzato in bambù, un materiale facilmente reperibile nella regione e di grande potenzialità costruttive, ma prevede ugualmente la possibilità di essere costruito diversamente qualora l'emergenza si presenti in una zona in cui non è disponibile.

La SAFE House intende quindi diventare una sorta di "informazione open-source" disponibile in tutta la regione dell'Africa subsahariana, un insieme di elementi pre-costruiti e stoccati pronti ad essere montati in loco appena si manifesti la catastrofe ambientale.

3° posto | Emergency Operations Center | Italia

Michele Baldini, Marco Barzanti

La natura e i suoi elementi possono a volte rappresentare un pericolo, molto più spesso però si rivelano fonte di salvezza e rassicurazione, un chiaro esempio di questo sono i grandi alberi che con la loro chioma ad ombrello offrono protezione a chi si rifugia sotto di loro.

Il significato evocativo di questi concetti hanno guidato il progetto del team italiano composto da Michele Baldini e Marco Barzanti, il cui intento è stato quello di creare un edificio dinamico, permeabile e in continuo dialogo con la natura circostante e le abitudini della popolazione.

La proposta prevede la definizione di una configurazione spaziale il più possibile versatile e libera, un grande spazio dinamico in grado di rispondere alle molteplici richieste che un edificio di questo tipo comporta.

La struttura portante della copertura è formata da una foresta di gemelli pilastri di bambù del diametro di circa 6 cm ciascuno disposti su una griglia regolare di 2x2 m. Analogamente a quanto avviene in una struttura a travi-pilastri, la copertura è articolata e sostenuta da una trama di bambù molto regolare disposta perpendicolarmente l'una all'altra in modo da stringere e collegare l'intera struttura ai pilastri. La copertura è infine realizzata utilizzando teli impermeabili disposti in direzione della luce verso il basso, in grado di filtrare la radiazione solare e di diffondere la luce in modo uniforme nello spazio sottostante.

Menzione d'onore nominata dall'Organizzazione Balouo Salo

Ana Carolina Vargas González, Alexis Salinas Arriagada, Gilberto Valverde Arias, David Cubero Fernández | Costa Rica e Cile

Menzione d'onore nominata da Kengo Kuma

Manuela Molina, María Camila Joaqui, María Camila Martínez, Silvia Valentina Ruiz | Colombia

Lista completa dei finalisti:
www.kairalooro.com

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