Foreste urbane: al traguardo il Dm Ambiente per l'assegnazione di 30 milioni alle città

Assicurare un piano di manutenzione per un periodo di almeno sette anni e l'eventuale nuova messa a dimora delle alberature che non abbiano attecchito. Ci sono anche questi due punti tra i requisiti di ammissibilità in base ai quali il ministero dell'Ambiente assegnerà alle città che ne faranno richiesta i 30 milioni di euro destinati dalla legge «Clima» alle aree metropolitane che intendano attuare progetti di riforestazione urbana.

Il decreto attuativo della legge Clima è arrivato finalmente ad un traguardo importante: è stato infatti approvato in Conferenza unificata. Più nel dettaglio, il Dm regola le modalità per la progettazione degli interventi e il riparto dei 30 milioni (15 per il 2020 e altrettanti per il 2021) del programma sperimentale per la creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane

Gli obiettivi del piano di riforestazione sono molteplici, tra questi: la tutela della biodiversità e l'incremento della salute e del benessere dei cittadini. Per essere operativo, il Dm deve essere pubblicato.

Più chance per le zone oggetto di procedura di infrazione

Alcuni principi che il ministero dell'Ambiente dovrà seguire per scegliere i progetti da finanziare erano già specificati nella legge «Clima», secondo la quale bisognerà privilegiare la valenza ambientale e sociale dei progetti, la riqualificazione ottenibile con la riforestazione e la fruibilità delle aree.

Fattore discriminante sarà anche la localizzazione delle aree, che dunque hanno più chance di accesso al finanziamento se collocate in zone oggetto delle procedure di infrazione comunitaria aperte per il mancato rispetto dei valori limite di biossido di azoto e dei valori giornalieri di PM10. Il ministero, nell'annunciare l'approvazione in Conferenza unificata, ha pubblicato anche l'elenco dei Comuni appartenenti alle zone che risultano oggetto di almeno una delle procedure di infrazione sulla qualità dell'aria.

Ogni progetto potrà ottenere al massimo 500mila euro

«È previsto un limite massimo del finanziamento per ciascun progetto presentato dalle Città metropolitane, pari a 500mila euro e tra i requisiti di ammissibilità dei progetti presentati è previsto impegno ad assicurare un piano di manutenzione per un periodo di almeno sette anni e l'eventuale nuova messa a dimora delle alberature che non abbiano attecchito. Entro 120 giorni dalla firma del decreto le città metropolitane possono presentare i loro progetti che saranno verificati e validati dal Ministero dell'Ambiente entro 90 giorni», fa sapere il dicastero.

L'iter per i progetti che verranno approvati

Da quanto viene anticipato dal ministero dell'Ambiente in una nota, si apprende che, una volta approvati, i progetti riceveranno - a titolo di anticipo - il 20% dell'importo spettante. Tale somma sarà corrisposta a seguito della comunicazione di avvio dei lavori. Un'ulteriore quota, pari al 50% dell'importo totale, sarà trasferita alle città metropolitane alla presentazione dello stato di avanzamento che attesterà il completamento di almeno la metà dell'intervento finanziato. Infine, il restante 30% sarà corrisposto alla presentazione del certificato di regolare esecuzione e atto di collaudo, con allegata contabilità, fatturazione, documentazione fotografica, copia dei certificati di provenienza delle specie vegetali.

di Mariagrazia Barletta

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