A Renzo Piano l'incarico dal Whitney di New York

Il consiglio di amministrazione del Whitney Museum of American Art di New York  ha designato Renzo Piano quale progettista dell'ampliamento degli spazi espositivi, ponendo fine ad una ricerca durata sei mesi. Per ammissione di uno dei membri del comitato di selezione, capeggiato da Melva Bucksbaum, i candidati all'incarico, alla richiesta di nominare l'architetto che avesse progettato i migliori musei, rispondevano tutti citando Louis Kahn o Renzo Piano.

In realtà le vicende legate all'intervento sull'edificio che ospita il museo, realizzato nel 1966 da Marcel Breuer su Madison Avenue, iniziano alcuni decenni fa e coinvolgono diversi architetti di fama. Nel 1985 fu il turno di Micheal Graves, con un progetto  che prevedeva 134000 mq di superficie da realizzare con una spesa di 37,5 milioni di dollari: si attirò così tante critiche che i responsabili del Whitney furono costretti a scartarlo.
Con il passare degli anni l'edificio di Breuer è diventato insufficiente sia sul versante degli spazi destinati alla collezione permanente, sia su quello dell'accoglienza del pubblico e delle attività didattiche. Lo spostamento di biblioteca, archivi e uffici in altri stabili di proprietà del museo, sei anni fa, ha consentito di ampliare di un terzo circa lo spazio espositivo, ma ha lasciato invariate le carenze funzionali, come la mancanza di un auditorium.

Tra i fattori che hanno determinato la scelta di Piano ci sono sicuramente i tanti progetti realizzati e in corso di realizzazione negli Stati Uniti (nella sola New York, ricordiamo il nuovo Campus a West Harlem per la Columbia University, la torre commissionata dal New York Times e l'intervento alla Morgan Library), ma ha contato anche la sua sensibilità verso il contesto urbano, che nel caso del Whitney Museum si caratterizza come area di rilevanza monumentale.

Nelle intenzioni degli amministratori l'espansione avrebbe dovuto interessare alcuni immobili di proprietà del museo, tra cui alcune brownhouses (le case di fine ottocento con facciata in pietra arenaria, che nel tempo ha assunto un colore marrone scuro) sulla 74esima Est. Il quartiere che sarà sede dell'intervento ricade in una zona vincolata, sottoposta al controllo della Landmarks Preservation Commission, l'agenzia che identifica gli edifici e gli altri monumenti cittadini da savaguarare e ne regolamenta le modifiche.

Renzo Piano utilizzerà due degli immobili e lo spazio che si trova dietro alle brownstones. Il riferimento per le nuove gallerie del Whitney sarà l'idea di flessibilità e continuità tipica del loft, un'ambientazione che, secondo Piano, riesce a valorizzare l'arte americana, in quanto ne condivide lo spirito.

Immagini del Whitney Museum:
www.bluffton.edu/~sullivanm/whitney/whitney.html

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