Protocollo anti-Covid: vaccini anche per gli studi professionali

di Mariagrazia Barletta

Coinvolge anche gli studi professionali il protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all'attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti-Covid nei luoghi di lavoro, adottato lo scorso 6 aprile su invito dei ministri del Lavoro e della Salute. Il protocollo, infatti, sottoscritto anche da Confprofessioni, impegna aziende e studi professionali alla vaccinazione dei lavoratori e dei datori di lavoro. 

Il protocollo «mira sia ad accelerare la realizzazione del piano vaccinale per garantire una vera ripartenza, con la riapertura in sicurezza delle attività commerciali e produttive sull'intero territorio nazionale», ha commentato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni.

Il protocollo prevede infatti la possibilità per i datori di lavoro di proporre all'Azienda Sanitaria di riferimento piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars Cov-2 nei luoghi di lavoro, per garantire la somministrazione del vaccino a lavoratrici e lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta. «Confprofessioni - si legge in una nota della confederazione italiana liberi professionisti - potrà avvalersi della rete dei medici di medicina generale, dei dentisti e dei pediatri che hanno sottoscritto già apposite convenzioni con il ministero della Salute per ampliare la rete dei vaccinatori».

In generale, gli obiettivi del protocollo sono principalmente tre: concorrere ad accelerare e implementare a livello territoriale la capacità vaccinale, rendere più sicura la prosecuzione delle attività commerciali e produttive sull'intero territorio nazionale, accrescere il livello di sicurezza degli ambienti di lavoro.

Tre le opzioni previste: i datori di lavoro potranno predisporre punti straordinari di vaccinazione anti Sars-Cov-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro per la somministrazione in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che ne abbiano fatto volontariamente richiesta; i datori di lavoro potranno stipulare una specifica convenzione con strutture esterne in possesso dei requisiti per la vaccinazione; i datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente, o che non possano fare ricorso a strutture sanitarie private, potranno avvalersi delle strutture sanitarie dell'Inail presenti sul territorio.

«Abbiamo già iniziato nelle scorse settimane una vasta campagna di informazione sul funzionamento dei vaccini, e ora, con la sottoscrizione del protocollo, ci attiveremo sul territorio per favorire al più presto la vaccinazione dei professionisti datori di lavoro, dei loro collaboratori e dei loro dipendenti», ha concluso Stella. «Come unica parte sociale del comparto libero-professionale siamo a disposizione delle Istituzioni per collaborare attivamente alla realizzazione del Piano Vaccinale, con uno sguardo fiducioso alla piena ripartenza delle attività professionali e più in generale al ritorno alla normalità sociale del Paese».

Inoltre, sempre lo scorso 6 aprile, con il confronto delle parti sociali, è stato sottoscritto anche il "Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro" che aggiorna e rinnova i precedenti accordi.

di Mariagrazia Barletta

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