The Living Museum, il concorso di idee lanciato da Terraviva Competition per immaginare micro strutture non convenzionali ad uso turistico, ma anche per accogliere gli artisti impegnati nell'allestimento delle loro mostre, ha i suoi vincitori.

Sulla vetta del podio troviamo Tatiana Skorduli, con la proposta A Night at the Museum. Segue poi Atelier XX, di Maple Lin Xinwei Chen (Stati Uniti / Cina), con Almost Commemorative e infine gli italiani Associates - Martina Salvaneschi e Nicolò Galeazzi - con Becoming Landscape.

Menzioni d'onore a Zarra Pavilions degli italiani Enrico Vito Sciannameo e Edoardo Daniele Stuggiu, Making Retreat dei cinesi Man Yan Milly Lam e Ziwei Paula Liu, Living Studioli di Marlene Sophie Mezger, Sophie Marie Schmidt e Natalia Wyrwa (Germania / Polonia) e Standing Stones dei francesi Louis Bauchet e Julie Siol.

Nell'ottica della sperimentazione avviata dal museo Nivola ormai da diversi anni, l'obiettivo della competizione internazionale era quello di ampliare l'offerta, superando il concetto tradizionale espositivo per offrire ai turisti piccole strutture immersi nel paesaggio, una sosta privilegiata all'interno della struttura museale, solida base per esplorare il territorio.

Ecco alcune immagini

1° classificato | a Night at the Museum

Tatiana Skorduli (Russia)

La proposta si configura come un'estensione del museo, lasciando l'esposizione delle opere come funzione principale, immerse nella natura in mezzo agli ulivi, per richiamare il giardino dell'arte nella casa dell'artista a Long Island. Le stanze per i visitatori vengono quindi ricavate all'interno delle strutture-stilobate, pensate per enfatizzare la presenza delle sculture.

In questo modo, la notte al museo diventerebbe qualcosa di unico, andando oltre il rispetto degli standard e delle regole di progettazione della stanza d'albergo, a favore dell'insolito ed eccezionale.

Il progetto presenta 7 tipologie, collocate nell'area a seconda degli assi visuali e della posizione degli ulivi: gli spazi abitativi occupano 5 moduli, mentre i restanti due sono destinati agli spazi comuni, al tempo libero e all'interazione fra gli ospiti.

Infine, la piattaforma con vista sul paese, funge da palco per gli spettacoli del museo e per tutto il comune di Orani.

2° classificato | Almost Commemorative

Maple Lin e Xinwei Chen - Atelier XX (Stati Uniti - Cina)

Il duo cino-americano sviluppa il progetto a partire dal confronto tra ordinario e monumentale.

Una griglia regolare taglia la collina, e per sottrazione, il volume appare come un gioco di pieni e vuoti, questi ultimi occupati da monoliti di pietra e da scale a chiocciola che consentono l'accesso al piano superiore per consentire al visitatore di entrare in relazione con il museo poco distante.

 

3° classificato | Becoming Landscape

Associates (Martina Salvaneschi, Nicolò Galeazzi) con Pietro Alfano, Leonardo Brancaleoni, Vladimir Boaghe, Alessandro Martin, Carlo Tamai (Italia)

Dopo l'attento studio del sito, la sua storia e l'analisi delle architetture spontanee che punteggiano il territorio, la proposta di Associates si lascia ispirare dal legame tra l'uomo e la terra.

Un lungo muro di contenimento, realizzato con il sistema costruttivo locale in terra cruda, si snoda come una linea che segue le curve del terreno. La linea collega fisicamente e metaforicamente il museo al preesistente muretto a secco, dove è stata aggiunta una piccola cavea per incontri all'aperto.

L'idea alla base è il disegno di una sequenza narrativa di esperienze legate alla memoria dei luoghi.

Uscendo dalla piazza del museo verso sud, ci si ritrova in una passeggiata tra i tanti ulivi, in cui si riconoscono le scale che portano alle sale. Scendendo simbolicamente e fisicamente nella terra, ci troviamo all'interno di ambienti che hanno un rapporto con l'esterno, incorniciando il paesaggio. Un'architettura pensata per scomparire e diventare paesaggio.

Menzioni d'oro

#1 | ZARRA PAVILIONS

Enrico Vito Sciannameo, Edoardo Daniele Stuggiu (Italia)

#2 |  MAKING RETREAT

Man Yan Milly Lam e Ziwei Paula Liu (Hong Kong SAR - China) 

#3 | LIVING STUDIOLI

Marlene Sophie Mezger, Sophie Marie Schmidt e Natalia Wyrwa (Germania e Polonia)

#4 | STANDING STONES

Louis Bauchet e Julie Siol (Francia)

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