Monumentale e «domestica»: conclusa la scuola di musica a Bressanone (Bz) di Carlana Mezzalira Pentimalli

La nuova architettura nata da un concorso vinto a dicembre 2014

di Mariagrazia Barletta

Architettura, urbanistica e ingegneria, uniti ad un raffinato lavoro artigianale, si fondono indissolubilmente in un edificio dal forte carattere pubblico. Accade a Bressanone, in provincia di Bolzano, elegante e antica città del Tirolo, dove è stata terminata la nuova scuola di musica, nata da un concorso bandito dal comune altoatesino vinto a dicembre 2014 da Carlana Mezzalira Pentimalli. Aggiudicatosi la competizione, lo studio, con base a Treviso, ha curato tutte le fasi di progettazione.

Scuola di musica a Bressanone, esterno, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, esterno, fotografia di © Marco Cappelletti

L'architettura e il «progetto di suolo»

Il progetto guarda al presente ma anche al futuro: alla città come è oggi ma tenendo conto dei molteplici cambiamenti che l'attendono. La nuova scuola si inserisce infatti in un'area, detta Priel, destinata ad attrezzature collettive (sono presenti una grande palestra per l'arrampicata e una piscina comunale), parte di un piano che prevede, a nord, la realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico interrato con in copertura un parco urbano e, nella parte sud, una piazza con un ulteriore piano interrato di parcheggi pubblici.

La scuola diventa un centro di snodo per i flussi carrabili interrati e per i percorsi pedonali a tutti i livelli, garantisce l'allineamento spaziale mancante al completamento della nuova situazione urbana e dà soluzione alla complessa natura orografica, caratterizzata da vari dislivelli. Grazie alla scuola e al suo recinto, tutti gli ambiti, presenti e futuri, risultano connessi e facilmente raggiungibili.

Scuola di musica a Bressanone, esterno, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, esterno, fotografia di © Marco Cappelletti

«Essendo il piano per l'area Priel in itinere, abbiamo dovuto considerare, già nel progetto stesso, una serie di future fasi che interesseranno quell'areale. Ad esempio, la nostra scuola ha un piano interrato che, quando saranno realizzati i parcheggi a nord e a sud, diventerà una manica di collegamento pronta a funzionare da connessione ipogea. Anche una serie di ascensori e scale è stata già progettata guardando al futuro», riferisce Michel Carlana, fondatore dello studio con Luca Mezzalira e Curzio Pentimalli.

L'approccio seguito sposa il concetto di «progetto di suolo» di Bernardo Secchi, con il progetto di architettura che diventa anche disegno della città, di suoi brani, di un intreccio di relazioni tra questi e il territorio circostante, dove lo spazio tra i pieni diventa luogo della vita sociale, grazie anche alla costruzione di relazioni e di una ricercata articolazione tra spazi collettivi e privati che acquisiscono valore attraverso proprio l'architettura.

Il recinto come «camera delle meraviglie»

Nel volume compatto e monumentale della scuola si apre un grande vuoto urbano, racchiuso in un recinto che reinterpreta alcuni caratteri distintivi del tessuto urbano di Bressanone, rifacendosi ai cortili tipici della città. Il grande vuoto pone l'accento sulla vocazione pubblica dell'edificio. Su di esso si affacciano la scuola, i locali per la banda musicale e per l'associazione Alpenverein. Si tratta di uno spazio intorno a cui vi sono facciate di diversa altezza, diverse funzioni e servizi, che fa leggere la scuola non come un unico edificio, bensì come un pezzetto di città.

Scuola di musica a Bressanone, particolari, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, corte, fotografia di © Marco Cappelletti

«Questo grande spazio lo abbiamo pensato come una grande stanza collettiva a cielo aperto», racconta ancora Carlana. Uno spazio dunque collettivo, sempre aperto alla comunità, ma domestico, familiare. Ecco allora che la decorazione, ottenuta martellinando a mano un motivo che reinterpreta le trame che si ritrovano nel centro cittadino, ricorda una carta da parati. Il cortile come un interno pubblico, una stanza a cielo aperto interna al recinto ma allo stesso tempo esterna alla scuola, è battezzata «Wunderkammer», ossia camera delle meraviglie, «in riferimento al periodo storico in cui le collezioni private si aprirono al grande pubblico, rendendo accessibili 'mirabilia' fino ad allora alla portata di pochi. Allo stesso modo, abbiamo inteso l'architettura come un ambito comunitario a disposizione di tutti», affermano  progettisti.

Scuola di musica a Bressanone,  corte, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, corte, ingresso alla scuola, fotografia di © Marco Cappelletti

Il recinto è anche l'elemento che mette ordine tra i diversi edifici e gli spazi urbani presenti e futuri. Il vuoto assolve all'importante ruolo di distribuzione dei flussi delle utenze che accedono alla città, grazie a una forte permeabilità trasversale, orizzontale e verticale insieme, con accessi disposti alle quote +0,00 e +3,75m. La corte sarà anche a servizio del futuro parcheggio, consentendo un percorso diretto verso la piazza Priel e, in generale, alla città.

La struttura è architettura

La struttura della scuola è tutta in cemento armato a vista e l'architettura viene quasi a coincidere con la struttura stessa. Con l'addizione nel calcestruzzo di inerti di porfido rosso e pigmenti, il complesso raggiunge una colorazione e matericità pensate per far sì che il nuovo sposi la tradizione e i materiali del luogo. 

Scuola di musica a Bressanone, esterno, fotografia di © Marco Cappelletti

«Nel 2011, da studenti, abbiamo scritto un volume sullo studio di ingegneria svizzero Conzett Bronzini Gartmann e in quell'occasione abbiamo scoperto una serie di tecnologie che non esistono ancora in Italia. Quel lavoro è stato molto utile per il progetto della scuola di musica. Ad esempio, la scuola è composta da una struttura portante in cemento armato a vista, martellinata, e senza alcun tipo di giunto: non ci sono giunti in facciata. Riuscire a fare una facciata di quasi 50 metri concepita come un pezzo unico di cemento armato non è una cosa semplice», riferisce ancora Carlana.

«È un'ingegneria - sottolinea - che non mostra i muscoli, ma prova a capire le peculiarità del luogo: l'uso ad esempio degli inerti in porfido nasce dal fatto che tutta Bressanone è pavimentata con questo materiale».

Il graduale passaggio dalla monumentalità alla domesticità

Il passaggio dalla monumentalità esterna alla domesticità degli ambienti più interni, tra cui le 29 aule di musica, è graduale. «Il foyer - che può funzionare in modo indipendente dalla scuola - ha ancora una scala che può essere definita monumentale: c'è un grande portale, le finestre sono alte sei metri e mezzo circa, ed è in comunicazione con l'esterno, ma già da qui lo spazio inizia ad essere più domestico, per effetto della carta da parati, di cornici di un certo tipo», racconta Michel Carlana.

Scuola di musica a Bressanone, foyer, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, foyer, fotografia di © Marco Cappelletti

La decorazione riporta dunque lo spazio ad una dimensione familiare. «Man mano che ci si addentra nella scuola - aggiunge -, lo spazio diventa più intimo: tutti i mobili, anche la scala, sono definiti nel dettaglio proprio per rendere quanto più possibile domestici gli ambienti. È come se ci fosse un gradiente tra l'esterno che è monumentale fino agli ambienti dall'atmosfera più intima, che richiedono il massimo silenzio e che per noi sono più domestici». Tra l'altro anche la stessa scala è un dispositivo di aggregazione, cambia a ogni piano e accoglie in un certo punto una panca, in un altro uno uno scrittoio, etc..

Scuola di musica a Bressanone, auditorium, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, sala prove e sala danza, fotografia di © Marco Cappelletti

Si arriva poi alle aule, «progettate come tanti piccoli strumenti musicali perché ognuna ha delle sue peculiarità e caratteristiche tecniche», precisa l'architetto.

A Bressanone quasi conclusa la biblioteca

Qualche anno prima dell'aggiudicazione della scuola di musica, lo studio Carlana Mezzalira Pentimalli aveva vinto il concorso per la nuova biblioteca civica di Bressanone. Anche questa è in via di ultimazione. «Tra qualche mese è finita», riferisce Carlana.

Scuola di musica a Bressanone, dettaglio interno, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, dettaglio della scala, fotografia di © Marco Cappelletti

I due progetti, la scuola e la biblioteca, partono da un processo comune che consiste nel porre domande al contesto, nell'interrogarsi sulle peculiarità fisiche del luogo, sul suo carattere, sulle specificità degli edifici che si trovano nell'immediato intorno, e sulle criticità eventuali del contesto, da accogliere o negare. E poi c'è la pazienza di trovare la soluzione progettuale per tentativi, in modo che sia quanto più possibile in risonanza con il luogo.

«Se non si parte dalla forma ma da un metodo, si ottengono progetti diversi che si adattano alle peculiarità del contesto. La scuola ha linee più rigide perché il contesto imponeva un certo tipo di ragionamento, anche morfologico. La biblioteca cambia completamente registro e declina una serie di peculiarità che sono proprie del centro antico», conclude Michel Carlana.

Scuola di musica a Bressanone, sala interna, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, sala interna, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, collegamento interno, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, dettaglio, fotografia di © Marco Cappelletti

Scuola di musica a Bressanone, fotografia di © Marco Cappelletti

CREDITI DEL PROGETTO

Progetto: Scuola di Musica di Bressanone Piazza Priel 7A, 39042 Bressanone (BZ, Italia)
Architetti: Carlana Mezzalira Pentimalli (Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli)
Team di progetto: Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli Giada Cattelan, Alessio Oliviero, Alessandro Zotta

Cliente: Comune di Bressanone (BZ)
Concorso: Dicembre 2014, 1° premio
Fase di progettazione: 2015 - 2017
Realizzazione: 2018 - 2021 marzo 2021

Area di progetto: 6.285 mq (lordi superficie del lotto) | 5.312 mq (lordi edifici)
Costo: 9.838.237,47 €

Imprese: Unionbau (impresa generale), Askeen (serramenti esterni), Elektro Plaickner (impianto elettrico)
Larcher (impianto idro-termo-sanitario e meccanico)

Consulenza acustica (fase di progetto): Müller-BBM
Progetto costruttivo acustico (fase di costruzione): Studio Architetto Eleonora Strada
Progetto e direzione lavori strutture, impianti, antincendio: Bergmeister

Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione: Bergmeister
Direziona lavori generale: Carlana Mezzalira Pentimalli, 3M Engineering
Grafica e segnaletica: Studio Mut

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