Pronto il decreto attuativo del bonus al 50% per il restauro di immobili tutelati

È stato firmato dai ministri della Cultura, Dario Franceschini, e dell'Economia, Daniele Franco, il decreto interministeriale che dà attuazione al nuovo bonus edilizio, introdotto dal cosiddetto Dl Sostegni bis (Dl 73 del 2021) e indirizzato ai beni immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42 del 2004). Si tratta più precisamente di un credito d'imposta del 50% che si applica alle spese sostenute da privati detentori, a qualsiasi titolo, di immobili di interesse storico e artistico.

Il decreto - fa sapere il ministero della Cultura - «è stato trasmesso agli organi di controllo, pertanto sarà disponibile dopo la registrazione». Il Dm, più precisamente, dà attuazione al nuovo sgravio introdotto dall'articolo 65-bis del Dl Sostegni.

Ammessi interventi di manutenzione e restauro

Il bonus varrà per le spese sostenute negli anni 2021 e 2022 per la manutenzione, la protezione o il restauro degli immobili tutelati, «in misura pari al 50 per cento degli oneri rimasti a carico delle medesime persone fisiche, fino a un importo massimo complessivo del citato credito di 100.000 euro». Maggiori dettagli saranno definiti con la pubblicazione del Dm attuativo. Restano comunque esclusi gli immobili utilizzati nell'esercizio di impresa.

Incompatibilità

Lo sgravio non sarà cumulabile con alcun altro contributo o finanziamento pubblico ed è incompatibile con la detrazione del 22% per le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate (art. 15, comma 1 lettera g del Tuir).

Il fondo

A copertura dell'incentivo, il Dl Sostegni bis ha istituito, presso il ministero della Cultura, il Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico soggetti alla tutela prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio. Piuttosto esigua, però, la dotazione, pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022

Cessione

Inoltre, il credito potrà essere ceduto, anche solo in parte, ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. Sarà proprio il Dm Cultura-Economia a stabilire i criteri e le modalità di gestione e di funzionamento del Fondo, nonché le procedure per l'accesso alle relative risorse.

 di Mariagrazia Barletta

pubblicato il: