Stadio Franchi di Firenze, Arup si aggiudica il concorso internazionale

Il restauro della magnifica struttura di Pier Luigi Nervi, una copertura fotovoltaica per lo stadio e una verde nell'area antistante, nuovi spazi costruiti e un parco urbano attrezzato di 47mila mq. Lo studio Arup Italia si aggiudica il concorso internazionale per il recupero dello stadio Artemio Franchi di Firenze e per la riqualificazione dell'area di Campo di Marte Nord.

Come responsabile della progettazione architettonica e multidisciplinare dello stadio, Arup ha lavorato insieme a Mario Cucinella Architects per la progettazione del masterplan e Cupelloni Architettura (consulente per il patrimonio del Novecento)

Una sottile lama metallica rettangolare levita sopra le tribune storiche dello Stadio, pensata per ridurre al minimo l'impatto visivo sullo skyline e celebrare l'eleganza e orizzontalità dell'immagine del progetto di Pier Luigi Nervi. La copertura copre tutto il perimetro della vecchia struttura rastremando il suo spessore verso l'interno fino al bordo del campo da gioco. Essa permette di proteggere dalle intemperie anche le vecchie gradinate, nonché di minimizzare l'effetto isola di calore ombreggiando anche ampie porzioni del piazzale adiacenti lo stadio. 

Il progetto riflette la comprensione del contesto urbano e le esigenze di integrazione dello stadio nella città con le funzioni pubbliche. La nuova struttura valorizza sia gli spazi tra le nuove e vecchie tribune che il sistema di ospitalità, restituendo nuova qualità e comfort all'impianto. Nello spazio che si genera tra le due curve (quella nerviana e quella di progetto) si prevede un museo per spazi espositivi (Curva Ferrovia) e Auditorium (Curva Fiesole). 

Quanto al restauro, il progetto assume in linea generale i principi-guida dell'intervento sul patrimonio architettonico: riconoscibilità come chiara distinguibilità; reversibilità come possibilità di rimozione nel tempo; compatibilità chimico-fisica e meccanica dei materiali e dei prodotti industriali ma anche delle soluzioni architettoniche; minimizzazione dei nuovi inserti architettonici e funzionali.

Il parco è rappresentato da due grandi fogli che si sollevano ai lembi estremi, spazi " levitanti "che danno vita a nuovi spazi costruiti e aperti dialoganti con le strutture disegnate da Nervi. Il principio utilizzato dai progettisti interpreta il Campo di Marte definendolo come un 'foglio naturale' che diviene elemento di ripristino del paesaggio mitigando il consumo del suolo ricoprendo l'intera estensione con un parco.

Grazie all'ausilio di diverse funzioni l'area è concepita come polarità urbana sia nei match day che in tutti gli altri giorni dell'anno. L'elemento fondante dell'approccio architettonico proposto è l'integrazione delle nuove volumetrie nel nuovo assetto del grande parco attrezzato, anche nei confronti del minimo impatto nei confronti del sito Unesco rappresentato dal vicino centro storico.

I percorsi principali del nuovo parco attrezzato sono curvilinei e attraversano la parte centrale più bassa affiancati da un filare di alberi che nella sua fioritura emette colori tendenti al viola. Il sistema del parco attrezzato è il cuore del progetto, ed in esso, oltre alle funzioni principali, sono contenuti i principali presidi per contenere l'impatto ambientale, come un sistema di raccolta delle acque meteoriche, e la massiccia presenza di verde che ha la funzione di mitigazione delle temperature e dell'inquinamento. Il polo ricettivo e direzionale contiene 5000 mq di superfici per ognuna destinazione. Il polo commerciale, anch'esso di 5000 mq, dialoga invece ad ovest con lo stadio ed il mercato rionale ed a nord con le aree residenziali.

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