Professionisti, strutturale la compensazione tra credito da prestazione vantato verso la PA e cartelle esattoriali

La novità inserita dalla Camera dei Deputati nel Dl Aiuti

di Mariagrazia Barletta

Va a regime il meccanismo che consente anche ai professionisti di compensare i crediti maturati nei confronti delle amministrazioni pubbliche con i debiti iscritti a ruolo. Il meccanismo di compensazione, valido per i professionisti e per le imprese, che permette la compensazione tra crediti e cartelle esattoriali, diventa infatti strutturale con un emendamento al decreto Aiuti, approvato durante l'esame delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La conversione del Dl è alle battute finali: il provvedimento sta per essere licenziato da Montecitorio (dove giovedì 7 è stata votata la questione di fiducia, posta dal Governo sul testo approvato dalle Commissioni) e subito approderà al Senato dove c'è tempo solo per un esame-lampo, che non lascia spazio ad ulteriori modifiche (il Dl va convertito entro il 16 luglio).

Semplificando, il professionista che deve ricevere un compenso dalla pubblica amministrazione può utilizzare il credito maturato per compensare le somme dovute per cartelle di pagamento e avvisi. Per iscrizione a ruolo si intende infatti l'avvio della procedura di riscossione esattoriale. Dunque i crediti maturati possono essere compensati con i debiti derivanti da carichi affidati all'agente della riscossione e contenuti in cartelle di pagamento e avvisi. Ciò accadeva già per effetto di una disposizione provvisoria, "speciale", la cui efficacia veniva prorogata di anno in anno. Ora, invece, la possibilità di compensazione diventa strutturale e la norma provvisoria viene, di conseguenza, abolita.

La nuova disposizione inserita nel Dl Aiuti, inoltre, prevede che il meccanismo della compensazione si applichi anche alle somme contenute nei carichi affidati all'agente della riscossione successivamente al 30 settembre 2013 e, in ogni caso, entro il 31 dicembre del secondo anno antecedente a quello in cui è richiesta la compensazione.

Affinché la compensazione possa avvenire è necessario che i crediti maturati nei confronti della Pa siano non prescritti, certi, liquidi ed esigibili. Occorre dunque una certificazione della stessa Pa che attesti che il credito vantato risponda a tali caratteristiche, contenente anche la data prevista per il pagamento. Le certificazioni vengono emesse tramite un'apposita piattaforma elettronica, ossia la piattaforma dei Crediti commerciali predisposta dalla Ragioneria dello Stato.

La piattaforma è infatti lo strumento che consente ai creditori della Pa di chiedere la certificazione dei crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali.

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