Concorrenza: ok alla delega per le semplificazioni amministrative, autorizzazione paesaggistica compresa

di Mariagrazia Barletta

Effettuare una ricognizione delle diverse attività per specificare quali vanno sottoposte alla Scia, quali ad una comunicazione preventiva e quali, invece, necessitano di un provvedimento espresso, eliminando autorizzazioni e adempimenti non necessari e, di conseguenza, riducendo gli oneri amministrativi a carico di cittadini e imprese. Con il disegno di legge sulla Concorrenza, che si avvicina alla conversione, il Parlamento inserisce nell'agenda del Governo (il prossimo) la semplificazione dei regimi amministrativi delle attività private, in linea con quanto previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il provvedimento, che lo scorso 27 luglio ha ricevuto il via libera alla Camera e che ora passa al Senato in seconda lettura, contiene infatti una delega al Governo, da esercitare entro 24 mesi, per effettuare una sorta di mappatura delle attività private proseguendo il lavoro già effettuato con il Dlgs 222 del 2016 (cosiddetto Scia 2). L'obiettivo da perseguire è chiaramente delineato: ottenere una maggiore semplificazione e una «reingegnerizzazione in digitale» delle procedure amministrative.

I principi della semplificazione

I principi direttivi che il Parlamento trasferisce all'Esecutivo sono diversi, tra cui - come spiega il dossier del Centro studi della Camera: «tipizzare e individuare le attività private soggette ai diversi regimi; semplificare i procedimenti relativi ai provvedimenti autorizzatori; estendere l'ambito delle attività private esercitabili senza necessità di alcun adempimento, inclusa la mera comunicazione; digitalizzare le procedure; ridefinire i termini dei procedimenti dimezzandone la durata, nonché armonizzare la modulistica per la presentazione di istanze, segnalazioni e comunicazioni alle pubbliche amministrazioni».

Con il dimezzamento dei termini dei procedimenti amministrativi, dovranno necessariamente essere definiti non solo i casi esclusi da tale riduzione, ma anche l'inserimento, tra i criteri di valutazione della performance del personale della Pa, dei tempi di trattazione dei procedimenti.

Il governo dovrà «eliminare i provvedimenti autorizzatori, gli adempimenti e le misure incidenti sulla libertà di iniziativa economica non indispensabili, fatti salvi quelli previsti dalla normativa dell'Unione europea o quelli posti a tutela di princìpi e interessi costituzionalmente rilevanti». Necessario, inoltre, ottimizzare «il numero delle fasi procedimentali e delle amministrazioni coinvolte, anche eliminando e razionalizzando le competenze degli uffici, accorpando le funzioni per settori omogenei e individuando discipline e tempi uniformi per tipologie omogenee di procedimenti».

Gli altri "paletti" fissati dal Parlamento consistono nell'estendere l'ambito delle attività private liberamente esercitabili senza necessità di alcun adempimento, nell'eliminazione dei livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti per l'adeguamento alla normativa dell'Ue, nella riduzione dei tempi dei procedimenti autorizzatori per l'avvio delle attività di impresa e nell'introduzione di misure per la tracciabilità digitale dei procedimenti.

Inoltre, il Governo è delegato a promuovere lo sviluppo della concorrenza nell'esercizio della libera professione mediante opportune semplificazioni di carattere procedimentale e amministrativo.

Semplificazioni anche per l'autorizzazione paesaggistica

Modifiche anche all'autorizzazione paesaggistica. Il disegno di legge prevede infatti anche la revisione - entro 180 giorni dall'entrata in vigore della proposta di legge - delle disposizioni del Dpr13 febbraio 2017, n. 31, che regola l'individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti alla procedura semplificata. Le modifiche al regolamento devono perseguire più obiettivi: ampliare e precisare le categorie di interventi e opere di lieve entità, semplificare le procedure e individuare ulteriori tipologie di interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica oppure sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata.

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