Materiali contemporanei al servizio dell'architettura storica, un rapporto di armonia di stili che rafforza l'identità assolvendo alle nuove necessità. Torna fruibile, con veste rinnovata e nuova funzionalità, Porta Gabella, parte dell'antica cinta muraria e architettura iconica della cittadina abruzzese.

Dotate di torri di avvistamento circolari - aggiunte nel XV secolo dopo la conquista aragonese - le mura difensive di Ripa Teatina circondavano l'abitato da sud est. L'accesso al paese era garantito attraverso due grandi porte fiancheggiate da una torre di avvistamento. La demolizione delle porte, durante la seconda guerra mondiale, lasciò un enorme vuoto urbano, causando la disconnessione tra le strutture difensive e il centro abitato.

Con il supporto delle planimetrie e delle foto storiche, la torre venne restaurata nel 2013 e trasformata in uno spazio espositivo, mantenendo l'impianto originario che prevedeva il collegamento con l'edificio attiguo attraverso una struttura trasversale in muratura, permettendo il passaggio diretto tra i due corpi e rendendo accessibili tutti i livelli 

Terminato a luglio di quest'anno, il nuovo intervento cerca proprio di colmare l'assenza di collegamento.

"Alla base del progetto vi era una duplice esigenza" - spiega Rocco Valentini, autore del progetto - "da un lato ricucire il tessuto urbano con una struttura polifunzionale capace di collegare gli ambienti antichi e i percorsi pedonali del centro storico; dall'altro creare una stuttura in grado di trasformarsi in palcoscenico all'aperto per spettacoli musicali e artistici".

foto: © Rocco Valentini

Il risultato è una nuova struttura architettonica di collegamento in acciaio Cor-Ten, racchiusa da un involucro di corde verticali che, mostrando con decisione la sua estetica contemporanea, echeggia le architetture medievali, suggerendo l'immagine metaforica di due ante stilizzate che si aprono verso l'esterno.  

Anche le passerelle sospese - elementi di connessione tra le varie strutture - sono un chiaro richiamo al camminamento in legno medievale che collegava le torri difensive.

All'interno, invece, il cunicolo sotterraneo esistente indica l'accesso ai locali dell'edificio attiguo, mentre la nuova scala e il sistema di camminamenti in acciaio Cor-Ten connette armonicamente gli ambienti della torre e i vicoli del centro storico di Ripa Teatina.

foto: © Rocco Valentini

L'utilizzo dell'acciaio Cor-Ten per il restauro dei monumenti

Intervenire su un monumento storico mette in gioco molti fattori, primo fra tutti la scelta del materiale più idoneo.

L'acciaio Cor-Ten, ovvero CORrosion resistance - TENsile strenght, offre una valida opzione perché risponde, al tempo stesso, ad esigenze estetiche legate al rapporto antico - nuovo ed eccezionale capacità di resistenza alla corrosione, con conseguente riduzione di opere manutentive.

Facciamo qualche passo indietro sulla sua origine.
Il brevetto del Cor-Ten, risalente al 1933, è il frutto di una serie di sperimentazioni derivanti dall'aggiunta di minime percentuali di rame e fosforo nella classica lega ferro-carbonio per favorire la formazione di un film protettivo sulla superificie. Si garantisce, così, una maggior resistenza alla corrosione atmosferica, oltre che una rilevante riduzione di spessore, e quindi di peso, per eccellenti prestazioni strutturali.

In breve tempo, grazie alle sue proprietà instrinseche ed estetiche, l'acciaio Cor-Ten scalò la classifica dei materiali più adatti per interventi in dialogo con strutture storiche, capace di integrarsi con l'ambiente ed il contesto di riferimento pur palesando il suo carattere contemporaneo.

L'acciaio Cor-Ten è, infatti, un materiale leggero e duttile, che può essere facilmente forgiato, curvato e trasformato in base alle esigenze richieste dal progetto a cui viene accostato. Il critico Francesco Dal Co lo paragona addirittura ad un tessuto "ritagliabile, piegabile, ornabile con intarsi e incisioni che ne esaltano le qualità meramente superficiali [...] una pelle elastica e malleabile".

L'utilizzo di questo materiale è molto frequente in ambito archeologico, soprattutto in tema di percorsi legati alla fruizione del sito (passerelle, ringhiere, scale ecc.), perché permette di realizzare elementi spesso sospesi o minimamente connessi alle strutture antiche instaurando un rapporto di dialogo e, al tempo stesso, di contrasto.

per approfondire → Restauro e CorTen: un'intesa possibile? | di Maria Grazia Ercolino

Alcune immagini della struttura in Cor-Ten di Porta Gabella

 

foto: © Rocco Valentini

di Elisa Scapicchio

  CREDITI DI PROGETTO 

nome progetto: Porta Gabella
intervento: inserimento contemporaneo nel contesto storico
località: Ripa Teatina (CH), Italia
superficie: 300 mq

team: Rocco Valentini Architecture
con arch. Chiara Valentini, arch. Pierluigi Di Nola, arch. Valentina Boschi 

collaboratori
ingegneri: Maringela Flammivio, Milena Vizzarri
ingegneri strutturali: Alessandro Geniola, Giuliano Peverati
geometra: Alessandra D'Alessio

struttura in acciaio corten: Euroimpianti s.r.l.
restauro di edifici antichi: Impresa Edile F.lli Nicolo' S.r.l.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

pubblicato il: